capitolo 6

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Ormai ero già arrivata a casa,  era andato tutto come nella vecchia scuola: i professori parlavano troppo e gli alunni a loro volta si annoiavano troppo.
Mio zio era stato puntualisimo, arrivata a casa, mia zia mi aveva accolta con affetto e con il pranzo già in tavola, aveva cucinato il pollo al forno con le patatine.

《Buono il pranzo!》 Esclamai non appena finì di mangiare
《Sono felice che ti sia piaciuto》 aveva il sorriso stampato in faccia.    -Adora i complimenti, sopratutto quelli fatti sulla sua cucina- mi aveva detto mio zio in macchina... parlava di lei così bene, la amava, la amava tantissimo.
《Allora ragazze, che ne dite di fare un giro fino al ruscello?》
《Ruscello!?》 Data la mia reazione, i due si erano messi a ridere, ero davvero sorpresa, a Losangelas non c'era granché da vedere, parlando di natura.
《Sì, abbiamo un ruscello nelle vicinanze, e indovina... si trova dentro una foresta》 mi disse mia zia ridacchiando, come per prendermi in giro, avevo gli occhi grandi, non vedevo l'ora.

《Che ne dici Adeline?  Ti piace ?》 Mio zio mi guardava sorridendo mentre io mi bagnavo le mani con l'acqua cristallina del  fiumicello che scorreva, era bellissimo.
《moltissimo, ci potrei venire anche da sola ogni tanto, amo la natura!》
《Immaginavo.. 》 mi sorrise un altra volta e poi si incamminò  verso mia zia che era impegnata a parlare al telefono, la abbracciò da dietro e gli baciò la testa, sospirando....
Erano così dolci.
Mi guardai un altra volta intorno, tutto quel verde mi faceva impazzire, era così magico, il vento legero che acarezzava la pelle e muoveva legermente le foglie degli alberi, la debole Luce che filtrava tra i rami... e anche se il cielo era poco nuvoloso  la Magia non svaniva.
Insomma era una macchia di verde, un pezzo di natura. Non capivo cosa ci trovavo di così attraente in un bosco, eppure ogni rumore, ogni movimento dei fili d'erba, mi incuriosiva così tanto che avevo quasi voglia di gettarmi nella boscaglia e correre per ore, magari per giorni.
Uno strano rumore ci fece sussultare, mio zio sembrava quasi minaccioso  mentre copriva mia zia con il corpo e con le braccia alungate, guardandolo meglio, sembrava uno scudo umano.
Io mi ero alzata all'impedi e continuavo a guardare nella direzione   dalla quale provenivano i rumori, si sentivano foglie secche e rami che si spezzavano Sotto i passi di qualcuno,
Pochi secondi dopo dalla folta vegetazione spuntò un cervo, un piccolo cervo innocente che inizio a correre velocemente nella direzione dalla quale era venuto.
Ci tranqulizzamo tutti, ma pochi secondi dopo una voce maschile ci fece saltare in aria:
《Bhu!!》 Era stato un ragazzo bruno dalla carnagione chiara a spaventarci, aveva gli occhi scuri..neri come la pece che sembravano quasi sprofondare dentro la sua faccia bianca, i capelli gli arrivavano fino alle spalle  ondulati e lucenti, la corporatura era piuttosto longilinea e con aria spavalda,  stava accovaciato sopra un grande e grosso ramo di albero a circa 5 metri di altezza.
Mio zio lo guardo male ma Prima di riuscire ad aprire bocca il ragazzo lo anticipò:
《Cosa c'è vecchio ?》
《Senti, devi andartene, non è il tuo posto qui, e lo sai benissimo!》
Capì subito che non erano amici, la tensione flutuava così tanto nel aria che quasi riuscivi a sentirne l'odore.
《Bryan! Per favore!》continuo mio zio vedendo che il ragazzo non reazionava in nessun modo se non con la sua ridicola risata malefica.
《Non finirà bene, lo sai vero ?!》
Continuò il ragazzo, poi lentamente alzò lo sguardo da mio zio e lo posò su di me:
《E tu ! Tu sei ridicola ragazzina!》 Poi ricominciò a ridere, mi bloccai per qualche secondo ma prima che riuscissi a risponderli qualcuno mi fermo e intervenì:
《Bryan! Credo sia il momento che tu vada.》
Era stato un ragazzo a parlare, un ragazzo dai capelli neri e corti, posedeva degli occhi meravigliosi grandi con le ciglia lunge e scure, avevano un colorito verdastro , un verde smeraldo  con alcune sfumature dorate, era poco più alto di me, molto robusto , i pettorali e gli addominali si intravedevano attraverso la sua canottiera nera, la prima cosa che notai, fu un segno sul suo  braccio sinistro: una cicatrice profonda che si allungava per tutta la lunghezza del suo bicipite , dalla spalla fino al gomito.
《Oho! Jackson!》esclamò Bryan, nella sua voce si riusciva a percepire quel poco di timore che provava.
《Vedi di non fartelo ripetere!》
Dette queste parole, il ragazzo dagli occhi neri saluto con un cenno della mano come un soldato e sparì  fra gli alberi.
《Grazie jack》disse mio zio con lo sguardo rivolto ancora verso la direzione nella quale era sparito il ragazzo, poi si incaminò verso Jackson e lo abraccio, un abraccio amichevole e fiducioso.
《Lei è Adeline, mia nipote》 continuò mio zio indicandomi, mi sentì prendere a fuoco, ero nel panico, dopo due secondi però.. mi riconposi e tesi la mano verso il ragazzo che mi sorideva:
《Piacere, Jackson!》
《Piacere mio!》 Esclamai quasi gridando, mi sentì  subito un idiota, volevo sprofondare e mio zio percependo il mio disagio cambiò subito discorso:
《Grazie ancora, ormai sono vecchio non posso più combatterci》
《Stia tranquillo signore, è stato un piacere poterla aiutare》concluse il ragazzo soridente, mio zio doveva essere stato importante ai tempi, sembrava lo tratassero tutti come un supereroe....
Avevamo incontrato altre persone quel giorno e tutti gli davamo del "lei", tutti lo trattavano con rispetto.
Mia zia mi propose di farci un giro per la foresta mentre gli uomini parlavano tra di loro, io naturalmente accettai senza pensarci sù due volte, volevo scoprirne di più di quella foresta, era cosi magica....

l'ultima dannata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora