L'amante, di tristezza vestito, fissa la bara lucida dell'amato.
Con due enormi borse sotto gli occhi, si avvicina alla cassa da morto.
Tocca il legno con mano tremante, perché la realtà fa male, e quella cosa lo è.
Ma lui non vuole crederci.
Perché ammettere la morte di Hide sarebbe come ammettere che lui era un bugiardo.
<<Torniamo a casa>>
"Dove sei?"
Hide era lì, affianco a Kaneki, ci sarebbe sempre stato, perché sennò ciò voleva dire che le sue erano state tutte bugie.
Ma la bara era lì, di fronte ai suoi occhi.
Era quella la realtà.
" Sei un bugiardo.
Mi ha mentito.
Avevi detto che avremmo litigato per i nomi dei bambini.
Avevi detto che avremmo sfogliato insieme una rivista per scegliere i mobili con cui arredare Casa Nostra.
Avevi detto che mi avresti preparato del caffè ogni volta che ne avessi avuto voglia.
Avevi detto che avresti piegato tu le maglie prima di riporle dentro l'armadio.
Avevi detto che mi avresti portato dei fiori ogni giorno.
E invece sarò io a doverteli portare.
Sei un bugiardo, Hide"<<Torniamo a casa>>
"Perché mi hai mentito?"
Iniziò a piangere.
"La vita è crudele ed ingiusta.
Perché me lo hai dato, se te lo sei ripreso subito?"Si coprì la bocca con una mano mentre le lacrime scendevano copiose dai suoi occhi.
Non resse, si accasciò a terra e posò la fronte contro il legno.
Pianse disperatamente, aggrappandosi a tutto ciò che restava di lui.
Non voleva lasciarlo andare.
Avrebbe significato accettare la sua morte e lui non era in grado di farlo.
La bara venne calata nella buca e ricoperta di terra mentre Kaneki veniva definitivamente separato dalla persona che amava.
Quel giorno, insieme a Hide, era morto anche lui.
<<Torniamo a casa>>
Il suo cuore, ora, si trovava dentro una bara con sopra una piccola scatola e dei fiori appassiti.
Pianse.
Si diresse a casa, trascinandosi nel suo infinito dolore, e aprì la porta.
Silenzio.
Due paia di pantofole all'ingresso.
Con ancora indosso il suo vestito nero, comprato per il loro matrimonio, si andò a buttare sul letto.
Il profumo di Hide, emanato da quelle coperte, lo fece ricominciare a piangere.
Il profumo di Hide era ancora lì.
Nella loro casa.
Sulla sua pelle.
Così come il suo tocco, il suo calore, la gentilezza dei suoi gesti.
Non li avrebbe mai più sentiti.
Hide non lo avrebbe più stretto al suo petto caldo, riscaldandolo sia dentro che fuori.
Non si sarebbe più svegliato con il profumo del caffè e un sorriso pieno di amore a porgerglielo.
Non si sarebbe più addormentato sul tavolo per poi risvegliarsi con sopra le spalle una coperta.
Hide non lo avrebbe più guardato negli occhi giocherellando con i suoi capelli.
E lui non avrebbe più potuto farlo con i suoi.
Nessun bacio bagnato, nessun paio di labbra morbide e calde sul suo corpo bollente.
Niente mani intrecciate, niente calli da accarezzare, niente nocche da baciare.
Da adesso in poi ci sarebbe stato un solo paio di pantofole all'ingresso.
Nessuno gli avrebbe più rubato le coperte o cercato di riscaldarsi i piedi contro il suo ventre.
Non avrebbe più sentito delle unghie conficcarsi nel suo braccio ogni volta che vedevano un film horror.
Hide non gli avrebbe più detto ti amo.
Toccò l'altra parte del letto: era vuota e fredda.
Non sopportò quella cosa e furente se ne andò in cucina.
Si buttò sulla sedia e posò la guancia calda contro il legno fresco.
<<Andiamo a casa>>
<<Stupido. Se non ci sei tu, non è casa.
Sei tu la mia casa>>Chiuse gli occhi gonfi e stanchi piangendo, con un peso a schiacciargli il petto.
Nel sogno c'era Hide:<<Ti amo>>ripeteva in continuazione.
Kaneki piangeva disperato, abbracciandolo e cercando di non lasciarlo andare.
Non voleva.
Senza di lui sarebbe stato solo.
Era lui la sua famiglia, l'unica famiglia che avesse mai voluto.
<<Scusa Ken>>
Un bacio dato a fior di labbra, un leggero contatto che gli scaldò le labbra screpolate.
Kaneki si svegliò con la sensazione di un bacio sulle labbra.
<<Hide?>>
Sulle sue spalle era appoggiata una coperta.
**Spazio pazzoidi in libertà (vigilata)**
@val3fangirl vieni a piangere con me (?)
Cioè non so se è abbastanza triste😂
Dimmelo tu