" Inizio "

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« Se c'è veramenate una guerra all'inferno... Allora siamo in mezzo ad una cosa molto più grande di noi »
Affermò Jack chiudendo i vari libri.
Io annuii spaventata, stare in mezzo ad una guerra nelle viscere della Terra non era molto consigliato per degli umani semplici come noi...
« JENNA! COME TI SEI PERMESSA?! AVRAI LA PUNIZIONE CHE TI MERITI! INSULSO ANGELO NERO! »
Sembrava la voce del padre del "bambino", l'uomo volò velocemente con le sue paia d'ali di drago, verso la ragazza che si guardava in torno alla ricerca di una via di fuga.
« Non ci provare! »
Urlò un'altro ragazzo verso l'enorme creatura che andava contro l'angelo.
Di fronte a noi passò velocemente un altro angelo nero seguito da un altro ancora.
L'ultimo venne fermato da un demone che lo scaraventò a terra e iniziò a strappargli la carne. Urla agghiaccianti risuonarono per tutta la casa, urla di dolore.
« Jack, ho paura! »
Esclamai andando dietro di lui tenendomi al suo braccio proprio come una bambina.
« Non preoccuparti, andiamo da tua madre lei ci spiegherà? »
La sua sembrò più una domanda che un'affermazione, ma già sapevo che non sarebbe servito a molto.
« Ma è la stessa che ti ha praticamente ucciso! »
Esclamai preoccupata, non avrei sopportato di perderlo di nuovo.
Lui alzò le spalle indifferente.
« Sono vivo, no? E poi tua madre era stata influenzata dal "gioco", ormai sarà tornata normale »
Ipotizzò guardando verso una piccola finestrella per controllare se fosse mattino o pomeriggio, ma nuovamente vide solo il nero più intenso.
« E dov'è mia madre? »
Gli domandai guardandomi attorno per cercarla.
« Non lo so... »
Rispose prendendo in spalla lo zaino pieno di libri.
« Ma lo scopriremo »
Affermò iniziando a camminare.
Scendemmo le scale in cerca di mia madre, ma non ce n'era traccia... Sembrava sparita.
« Mamma! MAMMA! Dove sei? »
Esclamai in attesa di una qualsiasi risposta.
Apparve di fronte a noi in tutta la sua altezza.
« Che succede? »
Domandò preoccupata, probabilmente nemmeno si ricordava di aver ucciso Jack.
« Beh questa è la domanda che noi volevamo fare a te! »
Le risposi indicando tutto intorno a me, facendo notare soprattutto gli angeli neri che lottavano.
« Mh, potrebbe essere scoppiata una guerra all'inferno »
Ipotizzò alzando le spalle, non doveva essere una cosa nuova da quelle parti.
« Ma perché? »
Le chiesi cercando un qualsiasi indizio.
Lei scosse la testa.
« Eh io non lo so... »
Rispose disinvolta alzando nuovamente le spalle.
« Come non lo sai?! »
Domandai irritata da tanta leggerezza su quel genere di argomenti.
« Io non vengo proprio dall'inferno! Dovresti chiedere a un demone, non ad un mezzo demone »
Rispose come se fosse ovvio che io sapessi tutto, ma perché là dentro tutti credevano che io sapessi tutto?
« Oh certo! Adesso vado da un demone e gli chiedo: Oh ciao, come va? Potresti dirmi ( gentilmente eh ) cosa sta succedendo ALL'INFERNO? »
Il mio tono partì basso poi si alzò sempre di più fino a diventare un vero e proprio urlo esasperato.
« Prova a parlare con un angelo nero allora »
Rispose indicandone uno che camminava in guardia.
« Ma... Io sono una semplice umana! »
Continuai, ma come potevo parlare con le creature dell'Inferno?
« O forse no! »
Rispose enigmatica.
« Come forse no?! »
Esclamai stringendo i pugni, qualcuno voleva spiegarmi una volta per tutte cosa stava succedendo, o no?
« Credi davvero che sia questa casa? Non capisci? Non è la casa, sei tu! È successo tutto a te! »
Rispose lasciandomi con ancora più domande in testa.
Mi sedetti un attimo, era stato come se avessi perso tutte le forze sentendo quelle parole.
« Quindi io sono... maledetta? Ahah »
Dissi quasi esaurita, ridendo nervosamente.
« No, ma sei come una prescelta »
Rispose ancora una volta ovvia, potevo scoppiare? Perché stavo per farlo...
« È uno scherzo, vero? che ridere! »
Dissi ormai impazzita, senza forze, non riuscivo a smettere di ridere, ma era come la risata del solletico: Una risata di panico.
« Miky, smettila ora. Non è affatto uno scherzo. Devi riportare la pace all'inferno, anche se sembra strano! »
Continuò mia madre mettendo le sue mani sulle mie spalle, ma le scansai subito.
« Strano? Non sarà mica strano che casa mia è piena di demoni e angeli neri, no? Non sarà mica strano che abbiamo rischiato la vita perché non abbiamo chiuso una CAVOLO DI PORTA, NO? NON SARÀ MICA STRANO CHE STO PARLANDO CON MIA MADRE CHE È DIVENTATA UN.  ANGELO.  NERO. DI... »
Urlai ormai disperata, non mi importava neanche di aver sbagliato la creatura che era mia madre, ma Jack mi bloccò improvvisamente.
« Dai basta! Riposati un attimo »
Cercò di tranquillizzarmi.
« RIPOSARMI? MOLTO DIVERTENTE! »
Urlai in una risata priva di calore.
« Dai Miky, basta ora. Supereremo questa cosa insieme »
Dicendo questo, Jack mi prese le mani delicatamente ed io sopirai cercando di riprendermi.
« Ok »
Annuii dopo un profondo respiro, forse avevo solo bisogno di sfogarmi.
« Però, non so se dopo tutto questo tu potrai tornare alla tua vita. Credo ci siano altre cose che tu debba fare...»
Mi ricordò mia madre mentre ancora tentavo di riprendermi.
« Ovviamente... Quando finirà tutto questo?! »
Esclamai esasperata, con le lacrime agli occhi, pronte a scendere lungo le guance.
« Finirà, vedrai... »
Mi rispose lei in tono rassicurante.
« Ora va, e trova un angelo nero. Di solito sono amichevoli »
Continuò tentando di incoraggiarmi, probabilmente invano.
Certo, perché ovviamente le creature dell'inferno sono amichevoli »
Esclamai con sarcasmo, ancora una volta la parte acida di me stava emergendo.
« In realtà, gli angeli neri o la maggior parte di loro, sono angeli che il diavolo ha rapito per metterli al suo servizio. Evidentemente questa guerra è scoppiata perché rivogliono la loro libertà »
Rispose mantenendo la calma, lì tutti erano tranquilli, infondo avevano letteralmente un'eternità per fare le cose probabilmente.
« E voi? Che ruolo avete? »
Domandai riferendomi ai mezzodemoni.
« Noi siamo con gli angeli neri, contro i demoni e contro il Diavolo »
Rispose tranquillamente, probabilmente a loro nemmeno interessava più di tanto la guerra.
« Ok, vado a cercare mia sorella »
La avvisai salutandola.
Mia madre fece un cenno con la testa.
Corsi verso le scale alla ricerca di Annabeth.
D'un tratto di fronte a me comparve una figura raccapricciante, un demone forse. Il suo corpo fluttuava e la sua parte inferiore del corpo era formata da lunghi e spinosi tentacoli, le sue braccia erano dei serpenti neri e la sua testa era quella di un manichino, la cosa più inquietante forse. Urlai spaventata e andai a rinchiudermi nella mia vecchia camera.
La finestra era aperta e un fruscio di pagine che venivano sfogliate dal vento mi fece sobbalzare.
Mi voltai di scatto verso il mio letto, da dove proveniva il rumore.
Il mio diario. Il mio vecchio di diario, era lì, poggiato sulle fresche lenzuola.
Mi avvicinai cautamente, lo presi delicatamente e iniziai a sfogliarlo.
Arrivai al giorno in cui ero scappata da lì ma la pagina era completamente bianca.
Andai avanti velocemente con le pagine ma erano tutte maledettamente vuote.
Stavo per lasciare il diario, quando d'un tratto vidi il giorno in cui sono tornata. Come potevano esserci pagine sufficienti per cinque anni? Ma non ci pensai troppo, ormai non aveva più senso farsi domande.
Sulla pagina c'era una sola parola.

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