È ora di tornare...

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Mi svegliai urlando, bagnata dal sudore. Era un'altro incubo e, come sempre le ferite che subivo nel sogno apparivano nella realtà. Stavolta mostri terribili, mia madre che mutava in una creatura immonda, io che correvo senza una meta... Gli incubi non erano mai uguali fra loro. Non ho mai detto nulla di questo a nessuno, è una cosa che mi porto dentro, tanto chi avrebbe potuto credere ad una ragazzina? Feci i miei lavoretti di campagna e salutai la famigliola, poi decisi di andare al lago lì vicino e mi sedetti sul bordo a guardare la mia immagine riflessa che faceva notare tutto quello che ho passato e che stavo passando. I graffi non sembravano profondi ma quelli più interni, quelli nel cuore, nella mente consapevole di cose orribili... Be' quella è tutt'altra storia...
Vidi, dal riflesso dell'acqua, qualcuno arrivare lentamente, come se stesse cercando di avvicinarsi ad un cagnolino spaventato. Si sedette accanto a me e silenzioso si mise a fissare l'acqua anche lui. Dopo qualche minuto si girò verso di me sorridendo. « No, dai sul serio non riesco a fare come fai tu! ». Mi disse ridendo notando che mi stavo osservando l'acqua da tempo ormai. Io lo guardai con un viso interrogativo, che voleva? Io me ne stavo tranquilla per i fatti miei... « Stai fissando l'acqua da un bel po'... » Mi rispose tornando improvvisamente serio. Mi alzai e incrociai le braccia indispettita. Come lo sapeva? E cosa gliene importava? « Mi stavi spiando? Come ti permetti?! e poi non sono affari tuoi... ». Gli urlai contro assottigliando lo sguardo. Si alzò anche lui dalla sua postazione e mi guardò sorpreso. « Che caratterino che hai! » Esclamò osservandomi dall'alto in basso. Non era certo colpa mia se avevo dovuto imparare ad essere forte e a non farmi mettere i piedi in testa da nessuno...
Feci un finto sorriso per prenderlo in giro. « Puoi darmi il tuo cellulare? Gli chiesi cercando di essere gentile. Lui mi guardo un po' strano e io misi la mano davanti a me per farmelo dare. « Forza! »
Gli ordinai facendo un passo nella sua direzione.
« Ma sei una sconosciuta non posso darti il mio cellulare! »
Esclamò tenendolo stretto. In fondo aveva ragione, nemmeno io l'avrei dato, ma non era certo mia intenzione rubarglielo.
Lo guardai male e alla fine mise nella mia mano il suo cellulare. Io lo poggiai a terra tranquillamente tenendolo d'occhio. « E quindi io avrei un caratterino? »
Gli domandai retorica portando le mani ai fianchi.
« Si! »
Rispose lui senza troppi giri di parole.
« Bene vai a dirlo ai pesci! »
Lo spinsi in acqua ma lui afferrandomi per un braccio, fece finire dentro anche me.
Inizialmente ridemmo ma poi mi ricordai che non sapevo nuotare e iniziai ad agitarmi « Stupido! Io non so nuotare! aiuto! » Lui si precipitò verso di me e mi prese prima che potessi affogare. Una volta in salvo lo ringraziai « Grazie... Emh »
Iniziai, ma in effetti non conoscevo ancora il suo nome. Avevo preso il suo cellulare, lo avevo rimproverato e lo avevo spinto in acqua ma ancora non sapevo il suo nome...
« Jack, mi chiamo Jack »
Affermò cercando di asciugarsi i capelli.
Devo ammetterlo ho sorriso. Poi notai uno strano oggetto che il sole estivo aveva fatto brillare. Una spilla con una scritta che non riuscii a leggere poiché si spostò per riprendersi il cellulare. Gli feci segno di avvicinarsi con la mano.
« Mi fai vedere quella? »
Gli chiesi indicandola col dito, sporgendomi per osservarla.
« Cosa? La mia spilla? No... È un segreto »
Rispose deciso lui, era serio, per una volta...
« Oh e daii! »
Esclamai facendo la voce da bambina con gli occhioni.
« Vuoi fare i capricci? »
Domandò divertito lui.
« Servirà a convincerti? »
Chiesi a mia volta speranzosa.
« Mmh, no »
Rispose sorridendo beffardo, me l'avrebbe pagata questa...
Incrociai di nuovo le braccia nella speranza che alla fine cedesse.
« Io te la faccio vedere se tu mi dici come ti chiami ed un tuo segreto »
Cedette alla fine, alzando leggermente il capi.
Sbuffai sonoramente, era un ragazzo difficile da convincere, poco ma sicuro!
« Ok,uff... Sono Michela ma mi chiamano Miky, un mio segreto? Io non sono di qui »
Affermai cercando di trovare un segreto alternativo a quello decisamente troppo personale.
« Uh... Che segreto... Io sono un cacciatore di fantasmi e questa è la nostra spilla, Miky »
Spiegò brevemente staccandola per farmela vedere meglio.
« Ma avrai 20 anni non ci vuole più tempo per diventarlo? »
Domandai curiosa leggendo le scritte ed osservando l'immagine della spilla.
« Be' io ho iniziato presto grazie a mio padre che mi ha dato una mano, poi però purtroppo è morto... »
Rispose lui facendosi tremendamente vuoi alla fine della frase.
"Non ci credo! Lui è un cacciatore di fantasmi! Potrebbe aiutarmi! È ora di tornare..." Pensai.
« Jack... »
Mi bloccai. Era comunque uno sconosciuto...Dovevo conoscerlo meglio prima di sentirmi pronta a dirgli il mio VERO segreto.
« Pensi che potremmo vederci ancora? »
Proposi nella speranza che non tirasse fuori una stupida battuta.
« Ok, domani al Bar alle 4.00 ma non farti illusioni... sono fidanzato »
Arrosii come una stupida. Ecco la battuta... Sapevo che con lui poco c'era da fare.
« Ma no, stupido... È per parlare »
Affermai cercando di far sparire il rossore alle guance.
« Si si dicono tutte così, ma se ci vuoi provare con me non devi dirmi stupido... Comunque non è vero sono sigle » Mi fece l'occhiolino e poi si mise a ridere, era strano, molto strano... Ma non era male!
« Ah  Ah, ok a domani allora »

Dopo qualche mese diventammo amici, forse qualcosa di più ed era ora di dirgli il mio segreto.
« Jack... Io »
iniziai titubante incerta su come dirgli del mio segreto.
« Vuoi fidanzarti con me? »
Mi chiese Jack prendendomi le mani dolcemente.
Io arrosii non me l'aspettavo, certo, era la cosa più bella che fosse successa in quegli anni, ma non pensavo che sarebbe successo.
Ma prima di rispondere dovevo sapere se mi avrebbe dato una mano nel caos in cui mi trovavo.
« Jack prima devo dirti un segreto »
Affermai abbassando lo sguardo.
Jack fu più serio che mai in quel momento e mi rispose solo
« Dimmi. »
Gli dissi tutto per filo e per segno senza tralasciare nulla, nessun dettaglio.
« So che non mi credi »
Sospirai sconfitta dopo alcuni attimi di silenzio. Che cosa stupida, certo che mi credeva era un cacciatore di fantasmi accidenti!
« Non è vero, io ti credo e ti accompagnerò lì se vuoi... »
Annuii e la scena si concluse con un bacio.
L'indomani ero pronta e molto più forte di cinque anni fa, avevo anche un alleato. Ero davanti a quella maledettissima casa quella da cui era iniziato tutto... la stessa casa che mi perseguitava nei miei incubi. Feci un cenno a Jack e aprimmo lentamente e cautamente la porta. Mi aspettavo pipistrelli ovunque o comunque scarafaggi o qualsiasi cosa e invece nulla. C'era silenzio, l'ingresso era come l'avevo lasciato. Un vicino ci aveva detto che mia madre si era trasferita già da un po'. Mio padre? Mio padre ha lasciato mia madre molto, molto tempo fa, prima che io nascessi. Feci cenno a Jack di seguirmi e andammo nella mia vecchia camera. La cosa più inquietante in quel momento? Il mio diario ancora sul letto, proprio dove l'avevo lasciato. L'unica cosa ancora normale là dentro. Devo ammetterlo non ero colpita. Al contrario di Jack che aveva fatto un balzo indietro appena era entrato. C'era sangue ovunque, pareti graffiate, Mobili ribaltati... Due cose mi turbarono un po'. La tenda spostata e la macchia di sangue di quando la bambina mi aveva morso il braccio. Il resto del sangue non era mio. Improvvisamente sentii dei rumori. Mi girai. Niente. Poi di nuovo rumori. Mi girai nuovamente. Niente. Di nuovo rumori stavolta più forti. Mi girai. Niente. Ancora rumori. Mi girai infastidita. Ma davanti a me c'era una donna e poi più nulla. Caddi svenuta mentre Jack veniva preso e tenuto fermo da braccia oscure. Dopo un po' aprii gli occhi.

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