È un demone

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« E ora come ci liberiamo di Melody o chiunque sia il demone? »
Mi chiese Jack tirando su lo zaino da terra.
« Dobbiamo affrontarla »
Risposi stringendo i pugni, non ero certa di avere tanto coraggio da affrontare una creatura simile.
« Sicura? »
Mi chiese lui titubante, era sempre stato molto protettivo.
« No »
Risposi secca andando verso una camera, non sapevo nemmeno più cosa dicevo, ma se avessi fatto tutto di fretta, magari non mi sarei nemmeno accorta di nulla.
Jack non rispose e mi seguì stando a poca distanza da me.
« Ora basta Melody! »
Urlai per farmi sentire, era ora dello scontro, di finirla una volta per tutte.
Di fronte a me apparve subito uno spirito, ma non era Melody.
« Annabeth! Cosa ci fai qui? »
Le domandai ma lei non rispose, subito dopo mi ricordai una cosa che mi spaventò a morte.

Il sole era calato

Jack corse via, come se mi avesse letto nella mente, era davvero così codardo? Mi aveva sempre protetto, perché ora scappava?
« Jack mi lasci qui? »
Urlai furiosa e spaventata, brutto colpo da parte sua.
Annabeth iniziò a piegare la testa, producendo uno scricchiolio di ossa che faceva gelare il sangue. Non era una cosa umana quella, la testa era reclinata a tal punto che sembrava potersi staccare dal collo da un momento all'altro.
Di nuovo
Di nuovo ero immobile, troppo spaventata per fare anche un solo piccolo passo, di nuovo di fronte ad una creatura mostruosa. Di diverso c'era solo la camera.
Annabeth smise di piegare la testa e mostrò un sorriso raggelante, anche questo troppo esteso.
Avrei voluto cercare di parlarle, ma avrei solo emesso suoni incomprensibili dovuti dal terrore, inoltre sapevo che non sarebbe servito a molto.
La luce improvvisamente si spense, come per magia.
Sentivo le sue scarpette, passo dopo passo, era lenta, ma sicura, voleva assaporare ogni singolo momento, voleva assaporare la mia paura.
Mi sentivo un maledetto manichino, immobile, incapace di difendermi e di fare qualsiasi cosa, Poi la rabbia mi assalì.
Jack.
Se lui non fosse scappato, magari non sarei in questa maledettissima situazione, magari avremmo potuto difenderci.
Sentivo il gelido respiro di quella creatura sulla mia pelle, ogni singolo debole getto d'aria. Le gocce di sudore iniziarono a scendere copiose tracciando tutto il mio inerme corpo,
Era la fine.
Su quel maledettissimo diario, oggi ci sarebbe stata scritta col mio sangue la parola " fine ".
Un paio di secondi di silenzio calarono sulla stanza, come se qualcuno avesse bloccato il tempo.
Chiusi gli occhi, abbandonata ormai al mio destino, non potevo fare altro che sperare che avvenisse un miracolo.
Il silenzio fu interrotto improvvisamente dalla suoneria di un cellulare.
Una flebile luce apparve vicino a me.
Il telefono diceva " Chiamata da: Melody "
Sentii il respiro di Annabeth sparire.
La luce si accese.
Respirai a fondo prima di cadere a terra, sfinita, nonostante fossi stata per tutto il tempo immobile.
Ricordo solo gli occhi di Jack che viene per soccorrermi, e poi più nulla, buio.
Riaprii debolmente gli occhi e riuscii a distinguere due figure, ma non capivo chi fossero.
Dopo qualche secondo riuscii a riconoscere Jack, e affianco a lui c'era una bambina.
Avrà avuto si e no undici anni.
Aveva i capelli biondi, molto chiari e ondulati. I suoi occhi avevano il colore del ghiaccio ed erano contornati da lunghissime ciglia e
Sul naso aveva delle leggere lentiggini.
« E tu chi sei? »
Domandai confusa, cercando di alzarmi.
Lei non mi rispose e abbassò lo sguardo, sembrava una bambola di porcellana con la sua pelle pallidissima.
Come mi alzai notai il suo vestito azzurro, arricchito da qualche merletto bianco e le sue scarpette nere e lucide.
Vedendo che non mi rispondeva mi voltai verso Jack e rifeci la domanda.
« Emh... Lei è... »
Mi rispose lui titubante, ma che avevano? Perché non dovevo saperlo?
« Lei è? »
Chiesi iniziando a stancarmi di quel silenzio, osservando meglio la bambina.
« Melody »
Mi rispose la bambina osservandomi preoccupata, scherzava?
Mi irriggidii in un breve respiro, sentii tutti i muscoli tesi e pronti a scattare.
Mi scappò una leggera risatina isterica, sembrava quella di una pazza.
« È uno scherzo? »
Chiesi quasi arrabbiata, non dovevano scherzare su queste cose. Annabeth aveva tentato di uccidermi, ma anche Melody molti anni fa.
« No... Ma lascia che ti spieghi! »
Mi rispose Jack cercando di farmi calmare, avevo i nervi a fior di pelle.
« Ok, spiega »
Acconsentii in attesa di risposta, tentai di non urlare per il momento.
« Melody non è il demone che credi tu, ha conosciuto Annabeth. Quest'ultima è una manipolatrice, è uno dei demoni più fidati del diavolo,
è diventata mezzo demone per potersi mescolare con gli umani. Prima faceva finta di esserti amica e poi ti uccideva la notte. È ciò che è successo a Melody, è da allora che quest'ultima cerca di comunicare con qualcuno »
Spiegò Jack mentre cercava di leggere i miei occhi per capire cosa ne pensassi.
« Ma, aspetta... Io ti ho vista uscire dal cellulare! Non eri affatto così... E perché mi hai infestato casa? » Domandai alla bambina, confusa.
« Non ero io, era Annabeth che aveva rintracciato le mie chiamate. Annabeth ti segue da anni... »
Rispose Melody con un velo di inquietudine nel tono di voce.
Sentii il sangue gelarsi, un brivido percorse tutto il mio corpo.
Ogni cosa aveva un senso ormai, poi però mi ricordai di un'altra cosa.
« Ma perché Annabeth mi ha fatto vedere delle visioni? »
Domandai ricordando le illusioni simili a sogni.
« Per entrare dentro di te, fortunatamente non ci è riuscita grazie a Jack »
Rispose Melody congiungendo le mani davanti al bacino.
Sussultai a quelle parole. Un altro brivido.
« A proposito di Jack... Perché sei scappato?! »
Esclamai furibonda, mi aveva messo in pericolo e non era da lui.
« Scusami, ma mi ero ricordato della porta, non ti avrei mai lasciata sola altrimenti »
Mi rispose dispiaciuto Jack con occhioni da cucciolo a cui mai avrei resistito.
Sorrisi. Poi il mio sorriso scomparve lasciando ancora una volta il posto al terrore.
« Dov'è ora Annabeth? »
Domandai tremando, quella "bambina" aveva segnato la mia vita.
« Non esiste più »
Rispose sorridendo Jack lanciando una piccola occhiata a Melody.
Tirai un lungo sospiro di sollievo.
« Amiche? »
Chiese Melody progendomi la mano.
Rimasi un attimo titubante. Poi presi la mano.
« Amiche. »

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