Capitolo 9

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-Ari.. io e tua mamma pensavamo di levare te e tua sorella da questo sport pericoloso.- Una calda lacrima lascio il mio occhio per poi ricadere sulle lenzuola. Uno sguardo disperato, incrociò quello del mio istruttore, altrettanto disperato, se non di più.
-Non potete farlo.. Vi prego, mi impegnerò a scuola, sparecchierò la tavola e la apparecchierò, pulirò sempre casa, farò sempre ciò che mi direte e non vi farò mai disperare come al mio solito. Non darò fastidio a Sara e..-
Prima che potessi finire la frase, mia mamma aprì bocca. -Cara, ascolta. No, non possiamo. É troppo pericoloso. Ti rendi conto in che condizioni ti sei cacciata? È un no secco, senza svincoli. Non provare a convinverci. Stessa cosa per Sara.-
Il mio sguardo ricadde sulle lenzuola del letto, e senza dire niente, mi girai di fianco, e versata l'ultima lacrima mi addormentai.
Quando riprii gli occhi, erano tutti al loro posto. Si trovavano come li avevo lasciati. Vidi l'ora sul mio orologio.. Le 11, del giorno seguente. Avevano dormito qui? Non mi interessava. Il mio mondo era stato distrutto, completamente. Mi ero rotta due costole, il mio pony preferito era morto, la mia carriera agonistica futura era asfaltata, e come se non bastasse, non potevo più mettere piede al maneggio. A questo punto potevano anche uccidermi, tanto non mi rimaneva più niente.
-Ciao Ari.- mi disse mia sorella. Era così piccola che non ero quasi riuscita a intravederla tra i volti delle altre persone. Le sorrisi. Non mi sentivo bene, ma sicuramente facendo così avrei fatto stare male gli altri, e l'ultima cosa di cui avevo bisogno era deludere gli altri. Eh sì, ormai non avevo più nulla, e dovevo cercare di non distruggere anche il mio piccolo mondo familiare, anche se stavamo quasi lì.
Mentre frugavo tra i mie pensieri, mi venne un'idea. Semplice, non troppo complessa. Dovevo solo chiedere, e forse, se avessi spiegato in modo dettagliato e senza agitarmi, potevano accomtentarmi.
-Mamma senti. Io capisco quello che dici, hai ragione ad essere preuccupata per me, e ti ripeto che lo capisco, per carità. Ma così mi hai distrutto un mondo, un mondo che era nato a da poco ma che già mi stava rendendo felice. E levarmelo così, per me è devastante.. Quindi, mamma, non ti sto chiedendo di farmi tornare a montare. Ma ti sto chiedendo di non farmi perdere una dei pochi piccoli interessi che il cielo mi ha dato. Lasciami  andare al maneggio. Non monterò, non proverò neanche a mettere un piede nella staffa. Quando sarò guarita, darò una mano a Guido, pulirò i cavalli, li girerò, ma giuro che non metterò mai il mio dolce sedere su una sella. Sta a te decidere. Ah e ovviamente andrò benissimo a scuola.-
Mi uscirono così, tutte d'un fiato. Lo sguardo stupito di tutti era posato su di me. Mamma mi sorrise e guardò mio padre. Sospiravano entrambi. Mi aspettavo un -si vedrà amore, ora pensa a riposarti-.
-Potrebbe andare.  Ma mai, MAI, un piede nella staffa. Per te va bene Guì?-
Una scintilla di speranza di accese nello sguardo di Guido, che annuì senza avere rimorsi.
-Quando sarai guarita, sarò pronto ad averti con me. Ti insegnerò tutto, e ovviamente, dovrò rimandare la mia partenza..-
Giusto, lui doveva partire. Me l'ero completamente dimenticato. Ma avevo raggiunto il mio obbiettivo, e con o senza Guido, sarei rimasta al mio posto, con l'animale a mio parere più bello. Con o senza di lui.
Parlammo del più e del meno, e quel giorno, mi addormentai con il sorriso.

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È morto corto. Ma volevate al più presto un sequel ed ecco a voi! Ci ho messo tutta me stessa, spero vi piaccia e lasciate un commentino, ew.
-ila

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 08, 2016 ⏰

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