"Cosa intendi dire con questo?" gli chiesi, "Beh..diciamo che nella mia vita da vivo non ero di certo la persona più buona del mondo ha ha...", lo continuai a fissare e dissi "Hai...hai ucciso anche da vivo non è vero?", lui annuì con il capo. Seguì alla sua risposta un breve ma intenso silenzio; ad un tratto lui ricominciò a parlare "Sono loro...", "Di chi parli?" dissi confusa, lui si afferrò la testa con le mani e iniziò a parlare...come se stesse...piangendo?
"Vi prego non voglio più continuare...perdonatemi...liberatemi...non voglio più uccidere..." continuava a scusarsi, a chiedere a delle forze invisibili di liberarlo "Hei! Calma! Non fare così!" scesi dal letto senza appoggiare il piede destro e mi avvicinai a lui, lo so che non dovrei farlo dopo quello che era successo ma mi faceva troppa pietà; arrivata, mi sedetti vicino a lui e lo abbracciai per confortarlo, sembrava confortarlo un po' e quando si fu' calmato disse "Loro vogliono che uccida tutta la gente che vedo...ma con te...è stato diverso, loro dicono di averti già vista..." confusa gli chiesi chi fossero le presenze a cui stesse parlando e di cosa parlasse e lui mi rispose "Loro sono...sono gli spiriti che mi hanno imprigionato in questo costume...che mi stanno facendo vivere questa 'vita' che io chiamo inferno...sono...i bambini che uccisi prima della mia morte, e non hanno torto a farmi patire questa sofferenza...ma ormai uccidere che prima per me era un piacere ora si è trasformato in una tortura...mi obbligano ad uccidere.
E tu...dicono che per ora non possono dirmelo perchè devono esserne certi...ma presto o tardi lo faranno...e mi hanno detto però di dirti che...io sono pericoloso e vado fuori controllo molte volte...come hai già visto...quindi..." si fermò di colpo a parlare e quando girò la testa verso la mia direzione per incrociare il suo sguardo al mio capii perchè, i suoi occhi erano tornati di quel colore rosso sangue, e questo significava solo una cosa: SCAPPARE o MORIRE.
Lui riuscii a bloccarsi per qualche minuto prima di attaccarmi dandomi il tempo di scappare, io corsi più veloce che potevo ma non ero molto veloce a causa della slogatura, sentii dei passi in corsa molto veloci e questo significava che dovevo sbrigarmi a trovare un posto dove nascondermi, entrai in una stanzetta con tre Arcade Machine bruciate e alcuni cavi penzolanti e una tuta di un coniglio bruciata; non sapevo dove potessi nascondermi ma una lieve voce mi suggerì un posto dietro all'apertura di una delle tre macchine e mi ci nascosi dentro senza pensarci due volte. Di chi era quella voce? Sembrava di un ...bambino!
Dopo neanche cinque minuti il coniglio arrivò con gli occhi assetati di sangue, guardava ovunque per trovarmi ma a quanto pare non ci riusciva, ad un certo punto si voltò nella mia direzione e iniziò ad avvicinarsi, no non mi poteva aver visto!! Appoggiò la sua mano alla Arcade machine e strisciò il coltello che aveva nell'altra sullo schermo creando un suono dolorosissimo per le mie orecchie ma mi trattenni nell'emettere qualsiasi tipo di suono.
"PiColiNa? E' Il tuO Amico SpringbONNIe Che paRla! Esci COsi poSSIamo Giocare DI NUoVO AssIEME!!" la sua voce...era molto distorta ed era tra il creepy e il tipo del robot pacifico....ma la risata malata che fece poco dopo mi fece cambiare l'idea del robot pacifico in robot fuori di testa. "TrovaTA !!!!" mi afferrò per un braccio e mi tirò fuori dal mio nascondiglio con molta ferocia, io non riuscivo ad emanare un fiato dal terrore che stavo provando, mi guardava con quegli occhi rossi e con un sorriso molto inquetante e malato, cercavo di pensare a cosa potessi fare per salvarmi la pelle qesta volta, non credo che un'altro miracolo mi salverà di nuovo.
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Il male non muore mai...
HorrorUn'anima di un killer libera di vagare per una cittadella con le sembianze di un coniglio distrutto dal tempo cosa può causare se non morte... Una ragazza, giornalista alle prime armi inizia a seguire il caso anche se sa a cosa va in contro; q...