The bloody party

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Ad un tratto la torcia si spense, io cercai disperatamente di riaccenderla mentre il terrore e l'ansia aumentavano nel mio corpo. Sentii dopo qualche minuto dei passi riecheggiare nella stanza, erano passi molto lenti e si aggiunsero a questi, rumori di sedie spostate; chiunque fosse, lo sentivo uscire e rientrare nella stanza svariate volte.

Dopo dieci minuti circa ci fù un silenzio improvviso e si riaccese la torcia di colpo spaventandomi per un secondo, la presi e guardai nuovamente attorno a me e non c'erano più i corpi dei bambini allora presi coraggio e mi alzai da terra esitante e mi diressi all'unica porta presente nella stanza, questa quando mi avvicinai si aprì da sola e la cosa non migliorò la situazione ma decisi ugualmente di procedere. Quando aprii la porta lo spettacolo che vidi era terrificante: tutti i bambini messi attorno ad una tavola con una torta di compleanno con le maschere addosso e a capotavola, un uomo alto con una divisa viola tinta del sangue dei bambini, con i capelli nero pece e gli occhi di un viola cupo con uno sguardo tra il compiaciuto e lo psicopatico. Dal terrore non mi accorsi subito che, nelle sue braccia giaceva...il mio corpo, con una maschera simile a quella del bambino castano ma dorata; spalancai gli occhi nel terrore, caddi in ginocchio e mi presi la testa con le mani e urlai a squarciagola con le lacrime che scendevano sul mio viso.

Rinvenni di colpo affannando per respirare aria, guardandomi poi attorno capii di essere stata portata in un'altra stanza durante...lo svenimento? Non potevano essere solo sogni, erano troppo veri...sembravano di un passato che non ricordavo... Mentre cercavo di darmi delle risposte e trovare un senso logico a ciò che stava accadendo sentii una voce lieve provenire dal corridoio; mi alzai e seguii la voce che mi portò nella stanza della security, li la voce era diventata più un suono statico molto distorto e cercai di capire da dove provenisse finchè non trovai il punto esatto. Il suono proveniva da dietro la scrivania, la spostai, e vidi che era presente un buco nel muro ricoperto da alcune piastrelle messe alla cavolo; dopo aver rimosso le piastrelle infilai il braccio nell'apertura esitante e sentii in fondo al buco qualcosa di metallico e morbido (?) ma non riuscivo a farlo uscire perche l'oggetto era incastrato di forza li dentro.

"Che stai facendo.." sentii all'improvviso una voce molto bassa al mio orecchio e mi girai di scatto con la testa, era Vincent e non sembrava molto felice di vedermi...
"Allora?!" tuonò con la voce battendo un pugno nel tavolo, "N-niente.."  risposi terrorizzata, "BUGIARDA!" disse prendendomi e lanciandomi a terra lontano dal muro forato, "VUOI VERAMENTE RICORDARE QUEL GIORNO?!" disse con una voce che sembrasse stesse per piangere ad ogni momento, io non capivo cosa intendesse "Di...di cosa stai parlando...", "Lo sai benissimo..." disse abbassando lo sguardo, mi alzai da terra e mi avvicinai a lui, "Io...recentemente ho avuto...delle strane visioni che non riesco a capire...tu ne sai qualcosa?"chiesi timorosa, "Allora, dopotutto quello che ti ho fatto...non ricordi nulla..." disse continuando a fissare il pavimento; ad un tratto si sedette a terra vicino alla fessura del muro con le mani sulla testa china davanti alle ginocchia "Se...vuoi proprio saperlo...ti dirò di cosa sto parlando..." disse, io mi sedetti in ginocchio davanti a lui ad ascoltarlo e feci un cenno affermativo con il capo.
"Bene...ricordi che ti avevo detto che io feci fuori dei bambini mentre ero in vita?", "Si", "Bene, erano cinque...almeno questo era il mio piano...", "Cosa intendi?", "Beh...uno mi è scappato...ed è riuscito a salvarsi ed ha avuto solo un breve coma...", "Capisco..", "Comunque, partendo proprio dall'inizio, io lavoravo nella pizzeria dove ho ucciso i bambini e quindi avevo tutto il tempo per scegliere al meglio la mia strategia per ucciderli. Io, a quel tempo, avevo un odio incredibile verso il direttore e volevo a tutti i costi mandare in fallimento la pizzeria...", "Perchè lo odiavi?", "...lui...lui aveva ucciso con due dei suoi robot...mio fratello e mia sorella...ed era riuscito a scamparla..." strinse i pugni ripensando a quegli avvenimenti, "Aspetta...non ho mai sentito di due omicidi da parte di due robot di due bambini...", "Questo...perchè mio padre nascose i corpi ed iniziò a rapire con i suoi robot altri bambini per trovare un rimedio alla morte stessa...folle vero?", "Cosa....intendi per trovare un  rimedio alla morte? E come facevano i robot a rapire i bambini?", "E' un po' difficile da spiegare ma...posso cerca di trovare un modo semplice nel spiegartelo..."

Il male non muore mai...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora