Capitolo 11: Solo io e lui

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Non ci parlammo per l'intera giornata, ma mi recai il pomeriggio nella sua stanza per preparare la pozione. Bussai e mi fece entrare.
Aveva il volto triste, con l'ombra di lacrime ormai asciugate.
- Scusa se mi intrometto, ma cosa succede?- dissi io timidamente.
- A dicembre dell'anno prossimo mi sposo- disse lui con una rapidità insolita.
-Pansy mi ha detto qualcosa..- dissi -mi dispiace-.
-Non amo Astoria-. Una lacrima gli rigò il viso. Gli porsi un fazzoletto mentre le lacrime aumentavano.
-Draco non fare così, vedrai che le cose si sistemeranno-
-Non credo. C'è quello stupido patto-
-Non so cosa fare...-
- Meglio rimandare a domani- mi disse
-Come vuoi-
- Allora a domani-
- 'Notte-
Piangeva. Me ne andai sconcertata col cuore che batteva ancora molto forte perché aveva buttato alcuni pezzi della sua maschera. Provavo decisamente qualcosa per lui. Questo era indiscutibile, ma prima dovevo dirlo a Ginny. Entrai in camera sua con un espressione sconvolta.
-Cosa è successo?- mi disse
-Credo ci sia un problema- 
-Quale?-
-Draco-
-Ah Malfoy! Che ti ha fatto? Lo crucio appena posso-
-Ehm...niente..mi piace-
-Scherzi? Ci avrei scommesso 50 galeoni-
- Ma adesso come faccio? Tra un anno si sposa-
-Sposalo prima tu- disse lei scherzando.
Parlammo per tutta la serata e poi tornai nel mio dormitorio.
Il giorno dopo feci colazione al tavolo Grifondoro: avevo bisogno di stare con i miei amici e mio fratello.
Harry non vedeva l'ora che arrivasse Natale: mancava ancora un mese, ma fui gentilmente invitata dai Weasley.
Ginny ad un certo punto mi disse:
-Ti fissa-
-Chi?- dissi io non capendo.
-Malfoy-
-C..cosa?-
-Non arrossire Cri e non girarti subito-
Dopo poco mi girai: era lì che mi guardava. "È bello" pensai. Mi sorrise e io ricambiai felicemente.
La giornata trascorse velocemente e mentre mi dirigevo nella mia stanza mi ricordai di dover completare la pozione con Malfoy.
Bussai alla sua porta, entrai e lo vidi intento a sistemare il calderone.
-Ritardo- disse.
-Scherzi?-
-Si, dai per te un'eccezzione-
Iniziammo a mischiare e mescolare mentre lui borbottava:
-Oggi uscirà, ne sono certo-
Così gli dissi:
- Lo spero anche io-
-Così non mi vedrai più? -
In realtà avrei voluto vederlo sempre.
-Ma se c'è un patto!-
-Appunto, sei obbligata-
-Per quanto?-
-Quanto voglio-
-Per studiare!-
-A modo mio-
-Ieri piangevi- dissi io
-E quindi? Mai visto una serpe piangere? Veloce facciamo la pozione- disse lui duramente.
Dopo dieci minuti finimmo tutto.
-Dovrebbe essere venuta bene- disse.
-Come si verifica?-
-La dovresti odorare. Sicuramente sentirai l'odore di Weasley-
Invece no. Mi avvicinai e sentii il suo profumo alla menta, tabacco e pergamena nuova. Chiusi gli occhi per sentire meglio.
-Funziona- affermai sicura.
-Ah si, finalmente- disse lui
-Prova ad odorarlo-
- Ma che? Non sono un ragazzino innamorato-
-Dai- insistetti
-Va bene- disse e si avvicinò.
Dopo dissi:-Bene, allora posso andare-.
Ma mentre mi dirigevo verso la porta mi disse:- Resta- poi aggiunse, indicando una sedia -siediti-.
Poi iniziò a parlare:
-Ieri hai visto qualcosa che non dovevi vedere. Il principe delle Serpi non si può permettere pianti. Mi devi far rispettare, ma sono solo, a parte Blaise e te- sospirò - Non mi rispettano più come un tempo. Come può uno sporco Mangiamorte essere considerato importante. Mi odiano e la colpa è di mio padre-
Avrei voluto piangere, abbracciarlo, consolarlo, dirgli che avrei affrontato tutto con lui, ma rimasi lì interdetta.
-Draco, la vita ci riserva brutti scherzi prova a vedere il lato positivo di ogni cosa e vivi ogni attimo come se fosse l'ultimo. Goditi la vita finché puoi-
-Grazie, dovevo parlarne con qualcuno-
-Senti, potrei vederlo...il Marchio?-
Alzò la manica della camicia e vidi ciò che rimaneva di un teschio e un serpente. Dopo di che parlammo e parlammo.
Poi ad un certo punto chiesi:
-Cos'hai sentito nell'Amortentia? L'altra volta a lezione e prima?- avevo molta paura della risposta.
-Sicura di volerlo sapere?-  mi disse. Io annuì.
-Allora ho sempre sentito rosa, vaniglia e frutta-
Era il mio profumo.
-E tu?- mi chiese tranquillo.
Io risposi:- Menta, tabacco e pergamena nuova-.
I nostri occhi si incrociarono. Io ero in piedi in quel momento, lui si alzò, si avvicinò e mi sussurrò:
-Ti fidi di me?- 
-Si-
Così con estrema calma posò le sue labbra sulle mie con delicatezza e dolcezza. Poi si trasformò in un bacio vero e proprio: io sorrisi tra le sue labbra. Mi prese per la vita e continuò a baciarmi come se fosse l'unica cosa che contava al mondo. Non avrei mai voluto altro nella vita. Solo io e lui: un momento meraviglioso.

Lost in Paradise (#wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora