Capitolo 10: Cenere e amore

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Io e Malfoy ci evitammo per alcuni giorni e le voci su di noi si fermarono. Una sera ero in camera di Ginny a studiare quando all'improvviso arrivò la civetta di Malfoy con un biglietto fra le zampe.
C'era scritto:
" Iniziamo a studiare. Vieni in camera. Non mi far aspettare"
D.L. M.
-Chi è?- mi chiese Ginny.
-Malfoy, devo andare a studiare con lui..uff-
-Mi dispiace- disse lei ridacchiando.
La salutai e mi recai nella mia Sala Comune. Non potevo farmi vedere nel dormitorio maschile così salii le scale senza farmi notare e bussai alla porta della camera che doveva essere di Draco. Era prefetto e aveva la camera singola.
-Entra Potter- mi disse.
Era una bella stanza: ben marcati i colori della nostra casa. Dopo aver osservato la stanza i miei occhi si posarono su di lui: era senza la solita divisa, aveva solamente la camicia e la cravatta.
-Bene da dove iniziamo?- dissi
-Pozioni-
Per una settimana preparammo il tema sull'Amortentia e il lavoro fu ottimo.
Eravamo a lezioni con Lumacorno e ci assegnò la preparazione dell'Amortentia.
Dopo quei giorni avevo chiarito tutto con Ron e alla fine della lezione Malfoy mi fermò.
-Cristina- mi disse pronunciando con una certa tranquillità il mio nome. Durante la settimana che era passata mi ero resa conto che la sua era solo una maschera di cattiveria -ci vediamo lunedì da me per fare la pozione-. Io annuì. Mentre uscivo dall'aula mi resi conto che i pomeriggi che avevo passato con lui erano stati in un certo senso, divertenti.
Arrivò quel lunedì. Ma per preparare la pozione ci volle più di un pomeriggio. Il secondo giorno mentre ritentavamo gli scoppiò la pozione in faccia: era buffissimo con la cenere tra i capelli.
-Oh no- disse ridendo.
In quel momento si avvicinò a me e con la mano piena di cenere mi sporcò la faccia. Finimmo per rincorrerci e sporcarci dalla testa ai piedi. Esausti ci demmo una tregua.
-Siamo messi male e tu non puoi uscire da qui conciata così. Vai a farti la doccia qui- mi disse.
Ero sconcertata. La doccia, nel suo bagno?
-Come?- dissi stupita.
- Vai prima tu poi io..semplice no?-
-Ma è camera tua- dissi io.
-Muoviti, fai veloce- si limitò a dirmi.
Feci tutto in fretta e mentre lui era in bagno riprovai a fare la pozione. Quando uscì mi disse:
-Mi sono divertito-
-Come?- dissi io.
-Tu ti sei divertita?- in effetti si e molto, così risposi.
-Si un po'-.
Dopo di che me ne andai con il cuore che batteva a mille. Ma per chi? Per lui? Pensai e ripensai a lungo. Forse provavo qualcosa per lui. Ma non ne ero certa. La mattina dopo mi sveglia con l'immagine dei suoi occhi impressa nella mia testa.

Lost in Paradise (#wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora