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Scott's pov

07:00.
È troppo presto per lavarsi. Non che ci sia un orario, ma è davvero presto. Mi ero abituato ad andare a dormire all'alba e alzarmi il primo pomeriggio; mentre ora cambia tutto. Ultimo anno di liceo, ultimo anno da "adolescente", ultimo anno di basket. Non ho idea di cosa andrò a fare finita la scuola, forse il college o forse andrò a lavorare in un pub, anche se il mio più grande sogno sarebbe entrare a far parte di una squadra di basket moto importante.
Esco dalla doccia e mi vesto indossando dei semplici jeans e una felpa. Qui a Londra pur essendo solo settembre già fa un freddo bestiale. Prendo lo zaino in cui ho infilato solo un ombrello e un quaderno e poi mi avvio alla macchina.

I venti minuti che mi separano da casa a scuola li riempio a pensare alla ragazza che ho incontrato in libreria ieri pomeriggio. Mi fa un certo effetto essere rifiutato dato che non accade praticamente quasi mai, ma quello che mi ha colpito di più è stato il suo carattere scontroso; oltre all'aspetto fisico intendo perché è stato decisamente quello a farmi andare da lei. L'unica cosa che mi ha fatto pensare in negativo erano quei schifosissimi occhiali tondi a lenti nere. Sembravano quelli dei ciechi.

Scendo dalla macchina e vado nel solito giardinetto vicino scuola per incontrare i miei amici come faccio sempre.
"Ehi Scott! Pronto a perdere di nuovo?" mi urla un ragazzo che era presente alla partita di ieri sera mentre io lo ignoro e continuo dritto verso la mia meta. Mi ero quasi dimenticato della partita che abbiamo perso per solo un canestro dell'ultimo minuto da parte della squadra avversaria. Sinceramente non me la sono presa per la sconfitta ma per il fatto che i miei compagni non erano stimolati abbastanza e quindi non si sono impegnati.

"Scott! Siamo qui!" mi giro e vedo a Lucas insieme a Max che sta correndo verso la mia direzione.
"Ehi Lu, ma non dovevamo trovarci al parchetto?"
"Si ma gli altri si sono dimenticati e sono già entrati in classe a prendere i posti. Ci hanno preso i soliti due banchi in fondo vicino la finestra"
"Grandi, allora andiamo." Sono felice di avere i soliti posti perché ormai è una tradizione. Io, Lucas, le nostre strategie per copiare in ultima fila e i professori che non si accorgono che stiamo usando il cellulare. Mi mancheranno queste cose, per questo voglio vivere al meglio quest'anno e da vecchio ricordare "i vecchi e cari amici del liceo" o dire frasi ai miei nipoti come "che bei tempi quando andavo a scuola."

Entro in classe e parte un'esclamazione da tutti i miei compagni che mi abbracciano come se non ci vedessimo da mesi.
"Scott allora quest'anno ci si dà dentro con lo studio eh!" io rispondo semplicemente con una grassa risata mentre stringo la mano del mio compagno.
La campanella suona ed entra la professoressa di matematica che fa l'appello e quando arriva al mio nome si gira verso di me e fa

"Linwood sappi che se quest'anno sei qui in questa classe è solo grazie ai miei colleghi e ai tuoi numerosi crediti ottenuti dalla squadra di basket della scuola che rappresenti. Quindi vedi di studiare e di farti ammettere all'esame"

"Non aspetto altro prof!" rispondo ironicamente mentre lei alza gli occhi al cielo e la classe ride. Inizia la lezione e sento dire le solite frasi, che ormai so a memoria, del regolamento scolastico. Non sono un genio con lo studio, ma solo perché non mi applico abbastanza e questo è dovuto semplicemente dal fatto che non voglio sprecare la mia vita sopra dei libri e perdermi le giornate di sole o le feste in discoteca. Se mai dovessi scegliere di andare al college lo farei solo per non dover lavorare e spezzarmi la schiena.

Dopo tre ore di matematica e fisica è finalmente arrivata la ricreazione. La parte più bella della scuola, quel momento in cui si fa amicizia i primi giorni di liceo, i momenti in cui guardi la ragazza o il ragazzo che ti piace mentre ride e sta con gli amici. Delle ragazzine guardano in un modo alquanto inquietante Lucas e poi ridono diventando rosse in faccia, è capitato anche con me. È la tipica reazione delle ragazze che fanno il primo anno quando vedono un ragazzo più grande e carino.
Quando sto per rientrare in classe vedo Samuel (mio fratello) che mi chiama con la mano.

Under London EyeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora