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Scott's pov
21:15
Sono in ritardo per la cena con i ragazzi al Machine. Lucas è da almeno mezz'ora che mi invia messaggi chiedendomi dove mi trovi e sta diventando davvero irritante. Dopo cinque minuti arrivo. All'entrata del pub trovo un Lucas incazzato che mi aspetta.

"Lo so, ho fatto tardi,  ora che sono arrivato andiamo dentro perché ho fame " dissi e poi entrai con lui dietro di me.

Appena entrai vidi i ragazzi al nostro solito tavolo che facevano casino come sempre, mi avvicinai e mi sedetti vicino a Matt "Ciao ragazzi" salutai tutti, presi il menù e cercai qualcosa per mangiare.

"Hey Scott, ci sei domani alla partita?" Alzai lo sguardo per incontrare quello di Alex, un mio compagno di basket che mi stava guardando. "Certo" risposi.

Ordinammo e mentre aspettavamo preparammo uno schema di gioco per domani. Dopo dieci minuti arrivarono le nostre ordinazioni, io presi un hamburger con patatine fritte e lo mangiai subito.

"Hey ragazzi ci pensate che dopodomani ricomincia la scuola?" domandò Matt.
"Lascia perdere non ci posso pensare..." sospirò Lucas in modo drammatico , facendo finta di svenire.
"Almeno è l ultimo anno........che poi l'inizio della scuola significa solo una cosa, ovvero che inizieranno gli allenamenti e le partite che vinceremo. Compresa quella di domani, perché siamo fortissimi!" dissi urlando e alzando un pugno in aria, ricevendo delle occhiate da una coppia dietro di noi e degli applausi da parte dei miei compagni, che nel mentre ridevano per il mio gesto.

Appena finito di mangiare, dato che erano solo le 22:30, decidemmo di andare ad una festa di un nostro compagno di corso che abita in una villa. Mentre mi avviai alla mia macchina sentii Lucas che mi chiamò "che c'è?" urlai, "vengo con te , aspettami" ansimò dato che aveva corso per raggiungermi.

Entrammo in macchina, accesi la radio e le note di Hotline Bling uscirono dalle casse. Io e Lucas ci guardammo e cominciammo a cantare e ha muovere il braccio come fa Drake nel video, sembrando dei cretini.
"Siamo stati grandi!" urlò Lucas facendo una specie di inchino e io risi per quanto era stupido. Io e Lucas  ci conosciamo da quando eravamo piccoli, è il mio migliore amico e senza di lui non riuscirei a vivere.

Parcheggiai la macchina e scesi seguito da Lucas, la casa era gremita di gente e la musica era sparata ad alto volume.

"Ragazzi!!!" io e Lucas ci girammo per vedere Alex che ci chiamava dall'entrata facendoci segno con la mano di raggiungerlo. Quando ce lo ritrovammo di fronte scoprimmo che non era solo, anzi, con lui c'erano tre ragazze. "Ragazzi loro sono Lexie, Molly e Jenny."

La prima era bassina, aveva i capelli rossi, gli occhi marroni coperti da quintali di trucco e vestiva con un vestitino d'oro che gli arrivava a metà coscia. La seconda era simile alla prima le uniche differenze erano i capelli biondo platino e un top che mostrava il suo decoltè molto prosperoso, poi un paio di shorts molto corti. Infine l'ultima aveva i capelli tinti di blu, gli occhi azzurri e indossava un semplice vestito nero, anche il suo molto corto.

"Ciao ragazzi.." cinguettarono tutte e tre insieme in un modo inquietante, rivolgendosi a noi. "Piacere di conoscervi, io sono Lucas e lui è Scott"  "...che è venuto qui per divertirsi e ballare, ma prima di tutto farà sosta al bar per bere." Aggiunsi per poi dopo allontanarmi dirigendomi verso il bar.

Quando arrivai ordinai un amaro e mentre aspettavo sentii una voce che mi chiamava "Hey Scott! Aspetta..." mi girai e vidi Mary che mi stava seguendo "Hey, Mary". "Molly " disse "Scusa, Molly cosa c è?" gli chiesi. "Ti volevo chiedere se ti andava di ballare...." mi rispose con voce seducente sporgendosi in avanti per farsi notare. Annuii, ma prima mi girai, presi l'amaro e lo bevvi, mentre facevo scorrere l'alcool giù per la gola mi avvicinai alla pista da ballo con Molly dietro e cominciai a ballare mentre lei mi si strusciava sopra. Cominciammo ad alternare bar e pista da ballo muovendoci insieme, strusciandoci e toccandoci l'una con l'altro fregandocene degli altri che ci potevano guardare. La testa dopo un po' cominciò a girare, ero ubriaco, mi girai verso Molly e constatai che anche lei lo era.

Ad un certo punto cominciai a baciarle la pelle del collo e ad appoggiare le mie mani sul suo  fondoschiena "Non qui..." ansimò. Le presi la mano e la portai al piano superiore dove si trovavano le camere ed entrai nella prima stanza libera. La presi per le gambe e cominciai a baciarla ovunque iniziando a spogliarla. Le uscì un gemito, questo fu lo scatto che mi fece staccare subito da lei che rimase sorpresa.
"Non posso" e senza darle spiegazioni me ne andai.
Non ho voluto continuare perché ho una regola; ovvero quella di non farmi le ragazze ubriache e specialmente quando lo sono anche io, questo per me è come se fosse la Bibbia per un cristiano.

Scesi le scale e andai alla ricerca di Lucas per dirgli che me ne andavo. Dato che non lo vidi da nessuna parte decisi di inviargli un messaggio e di andare verso la mia auto per aspettarlo. Quando arrivai, entrai in macchina e lo aspettai. Dopo quindici minuti sentii bussare al finestrino, era Lucas. Abbassai il finestrino "Lucas, per favore riportami a casa perché sono ubriaco e di conseguenza non posso guidare." dissi leggermente assonnato. "Perché te ne vuoi andare? Non ti stavi divertendo?" mi chiese in modo sconcertato dato che erano solo le 2:30, e io di solito facevo le 4:00.
"Lucas non è per quello....... è che sono stanco e domani c è la partita" dissi cercando di fare la mia faccia migliore, anche se penso che mi sia uscita più una smorfia.
Lucas fece un lungo respiro, poi girò intorno alla macchina salendo dall'altra parte "Mi devi un favore..." disse puntandomi un dito contro.
" Sei il migliore, se fossi una femmina ti avrei già sposato!" dissi buttandomi addosso a lui. "Lo so, lo so...ma ora staccati!" disse mentre cercava di togliermi da sopra di lui.
Accese la macchina e partimmo. Per andare a casa mia passammo davanti il Big Ben; quando lo vidi pensai che era davvero alto e che mi sarebbe piaciuto visitarlo un giorno.

Con questi pensieri non mi resi conto che ero arrivato sotto casa, scesi, attraversai il giardino e arrivai davanti il portone mentre Lucas ripartiva con la mia auto che avrei ripreso la mattina dopo a casa sua, che era a due passi dalla mia. Cercai le chiavi in tasca e senza fare tanto rumore, per non svegliare i miei genitori e mio fratello Samuel, aprii la porta, mi tolsi le scarpe e cominciai a camminare in punta di piedi fino alla mia camera. Una volta dentro buttai le scarpe in una parte della stanza, e senza cambiarmi mi misi sul letto addormentandomi subito.

Under London EyeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora