Capitolo 2.

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La lezione procedette con tranquillità e io e Federico non scambiammo più neanche una parola.
Per fortuna, pensai.
A primo impatto può sembrare uno dei soliti ragazzi fighi che se la tirano.. e in effetti è così.
Ha un carattere orribile e tutte le ragazze fanno di tutto pur di sfiorarlo o parlargli.
Prima una ragazza è andata da lui e ha fatto finta di inciampare pur di cadergli addosso.
Assurdo.
Mi spiegate cos'ha di così tanto speciale? Okay, forse non è bruttissimo, ma neanche chissà cosa.. okay, lo ammetto, è figo.
Va bene, ho capito perché gli vanno tutte dietro..

La campanella suonò e allora decisi di andare da mio fratello, essendo l'unica persona che conosco.
"Hey Cam."
"Ciao piccola" urlò lui venendo a darmi un abbraccio, che ricambiai subito.
"Cameron, chi è questa bellissima ragazza?" chiese un ragazzo alle spalle di mio fratello che prima non avevo notato.
Era abbastanza alto, aveva dei capelli castani tendenti al biondo e gli occhi verdi.
"È mia sorella, non farti strane idee. Comunque si chiama Jennifer. Jenny, lui è Alessandro."
"Chiamami pure Ale" disse lui porgendomi la mano e sorridendomi. Io ricambiai la stretta e sorrisi a mia volta.
"Come mai tutta sola? Non hai incontrato nessuno?" chiese Cam.
"Ehm.. A dire il vero no.." risposi, senza accennare l'incontro con Federico.
"Immaginavo.. comunque sappi che io ci sono, per qualunque cosa. Se hai bisogno di compagnia vieni pure da me, non c'è nessun problema" rispose Cam.
Ho sempre adorato questo suo lato protettivo, mi faceva e mi fa sentire tutt'ora speciale.
"E se vuoi ci sono anch'io.. okay,  so che non mi conosci, anzi, non ci conosciamo, ma possiamo provarci.. non sono un maniaco, tranquilla" prese parola Ale, con un tono di imbarazzo.
"Certo, nessun problema. Mi farebbe piacere avere qualcuno con cui parlare" dissi sorridendo. E lo pensavo davvero.
"Perfetto! Allora a dopo" disse Ale facendomi l'occhiolino e andando verso le macchinette per prendersi da mangiare.
Nel frattempo mi allontanai da Cameron e mi diressi in bagno per sciacquarmi la faccia.

Quando entrai, incrociai una ragazza: era seduta in un angolin, in lacrime.
Non sapevo che dirle, avevo paura di disturbarla. Poi mi decisi e mi avvicinai. Alla fine dovrò pur farmi degli amici, non posso sempre stare da sola.
"Ehi.. Ehm.. Hai bisogno di qualcosa?" chiesi mentre mi chinavo per guardarla meglio. Aveva i capelli che le arrivavano poco sotto le spalle di colore castano chiaro. Gli occhi non riuscivo a vederli, data la testa china.
"No, lasciami sola" fu la sua risposta tra un singhiozzo e l'altro.
Non volevo lasciarla da sola, e, infatti, non lo feci, così mi misi seduta accanto a lei. Non potevo ignorare sempre tutti.
"Non sono una pazza squilibrata, una serial killer o chissà cos'altro possa esistere di pericoloso" dissi cercando di tranquillizzarla, per quanto potessi fare.
"Vuoi raccontarmi che succede o sei ancora preoccupata che io ti faccia qualcosa? Se vuoi passiamo direttamente alle presentazioni. Piacere, Jennifer" dissi facendole un gran sorriso. Non so nemmeno io da dove sto prendendo questo coraggio.
Sorrise anche lei e disse "Io sono Giulia. Non è successo niente di che, comunque."
"Niente di che? Stai solo piangendo nel bagno di una scuola il primo giorno, ma non è niente.. Del tutto normale"
"Okay, okay.. Forse non sto bene, ma va bene. Non voglio raccontarti i miei problemi.. Sai non voglio darti peso."
"Oh andiamo.. Sei l'unica persona a cui sono riuscita a rivolgere la parola di mia spontanea volontà e mi sembri anche una ragazza simpatica. Ritieniti orgogliosa del fatto che io ti stia parlando."
A quelle mie parole lei scoppiò a ridere.
Solo ora notai gli occhi: erano marrone chiaro con dei riflessi verde scuro.
"Il mio ragazzo mi ha lasciata.. Anzi, io l'ho lasciato. L'ho visto mentre si baciava con un'altra. Mi è crollato il mondo addosso."
"Ah.. E 'sta tipa chi sarebbe?"
"Si chiama Nicole. Un tempo eravamo amiche."
"E cos'è cambiato?" chiesi confusa.
"Semplicemente ha cambiato gruppo di amici. Ha preferito andare dalle più popolari logico.. Non sei di qui vero? Hai un accento diverso."
"Esatto. Vengo dall'America."
"Forte. Com'è là? Penso sia molto meglio che qua.."
"Diciamo che sono stata costretta a venire qui. Comunque sì, l'America è fantastica. Le strade sono un qualcosa di incredibile, anche se quasi sempre affollate.. ma con il tempo ti ci abitui. Anche l'Italia non è male, ma devo ancora ambientarmi, sono arrivata ieri."
"Mi dispiace, davvero. Hai già fatto conoscenza con qualcuno?" chiese lei per cambiare discorso, si vedeva che era in imbarazzo.
"A dire il vero sì. Ho parlato con altre due persone oltre a te. Si chiamano Alessandro e Federico."
"Cosa? Federico? Alessandro? Quelli che penso io? Sei appena arrivata e hai già conosciuto due dei ragazzi più popolari e gettonati della scuola? Ci sai fare allora."
"Penso che sì, siano quelli che intendi.. diciamo che con Federico è stato un caso.. mi sono scontrata con lui questa mattina e da lì non mi ha lasciato un minuto di pace. È sempre così stressante?" le chiesi alzando gli occhi al cielo.
"Non abbiamo parlato molto spesso a dir la verità, ogni tanto mi saluta, sì, però non andiamo mai oltre. Di sicuro non seguirò la massa di troiette che gli vanno dietro. E comunque voglio sapere anche di Alessandro. Lui sì che è un gran figo. Non so come facciano le altre a preferire Federico. Non c'è concorrenza."
"Su questo hai ragione. Me lo ha presentato mio fratello, a quanto pare adesso sono amici.. e anche io sono sua amica, credo" risposi incerta.
"Bene, ora io e te siamo ufficialmente amiche" disse sorridendo e poi scoppiando a ridere.
"Ci sto. Ma solo ad una condizione."
"Quale?" chiese lei guardandomi stranita.
"Devi far morire d'invidia il tuo ex. Cominciamo dal trucco: sistemati un po' e sciacqua il viso, non vorrai mica tornare in classe a quei passi, no?"
"Va bene. Affare fatto."
Ci alzammo e lei mi abbracciò, sussurrando un 'grazie' per poi prendere una salvietta e togliere il trucco in eccesso.

"Così sei perfetta" dissi guardandola.
"Tutto merito tuo, sei una maga."
"Che lezione hai adesso?" chiesi.
"Ehm.. Penso storia. Tu?"
"Anche io! Potremmo andare in aula insieme" rispose lei tutta eccitata.
"Certo, perché no. Quindi siamo in aula insieme, eh? E alle prime ore non c'eri per quel motivo.." dedussi.
"Esattamente. D'ora in poi dovrai sopportare me, altro che Federico!"
Scoppiai a ridere, subito seguita da lei.
È una ragazza fantastica, penso sia l'unica amica che io abbia mai avuto, con nessuna avevo così tanto rapporto come con lei ora, e pensare che la conosco da qualche minuto.

Ci avviammo verso l'aula, ma mi sentivo osservata.
Poco dopo mi accorsi che il ragazzo dagli occhi azzurri non smetteva di fissarmi.
E ora cosa vuole?

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