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Quelle due settimane passarono in fretta: non feci nessun esame o visita, me ne stetti sola nella mia stanza, i miei genitori non li vidi molto, erano sempre occupati con il lavoro, rimpiango ancora oggi, dopo sei anni, di non essere mai potuta essere una persona normale.
Il 27 ottobre mi trasferirono al centro specialistico di Beverly Hills, era una gigantesca struttura a specchi con un gigantesco giardino interno.
Avevo paura, non sapevo cosa fare o cosa dire, camminavo con accanto Lexy, ma le mie gambe tremavano, in quel momento avrei solo voluto tornare a casa dai miei genitori... una vocina dentro la mia mente mi diceva che non li avrei più visti o forse li avrei ritrovati dopo molto tempo.

E così cominciò il mio soggiorno in quella gigantesca struttura:
Lexy mi teneva una mano sulla spalla mentre attraversavamo i molteplici corridoi, pieni di dottori e infermieri vestiti di bianco.
Attraversammo il corridoio numero 147 del secondo piano e passammo un salone; mi parve strano vedere così tanti bambini giocare felici insieme, così, per rassicurarmi, pensai: "okay Keyla, va tutto bene. Vedi? I bambini stanno giocando e sono sorridenti, vedrai che ti troverai bene".

Ad un certo punto ci fermammo davanti ad una porta verde con una targhetta "camera numero 16. Keyla".
Lexy aprii la porta delicatamente ed io entrai: non era una semplice camera, era una vera e propria casetta solo per me, era bellissima; improvvisamente tutte le paure e le preoccupazioni svanirono.
Lexy - Allora? Ti piace almeno un pochino? -
Io - Si è stupenda... solo sai dirmi se rimarrò sola? -
Lexy - Tranquilla non sarai sola, io lavoro qui e il Dr. Sloan ti farà visita più o meno ogni giorno. -
Io - E quando rivedrò i miei genitori? -
Lexy - Non lo so, devi sapere che tu hai un dono speciale, me lo sento, ma i tuoi genitori avrebbero commesso un errore a tenerti a casa con loro, devi imparare a viverci e a controllarlo, vedrai che alla fine tutto andrà bene. Dai su, ora vai a mettere in ordine le tue cose e prenditi il tuo tempo per adattarti nella tua nuova casa. -
Appena finì la frase uscì velocemente dalla porta.

Ancora oggi ripenso alle sue parole e a quanto mi facevano e mi fanno paura: dono, errore, vivere, nuova casa.
Cosa Lexy voleva dire l'ho capito solo ora.

Guardai la porta chiudersi dietro di lei per qualche minuto.

Anima Bianca o Anima Nera?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora