Dark-5-

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TRADUZIONE DARK.
- CAPITOLO 5.

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Afferrai saldamente il lavandino, appoggiandovi tutto il mio peso mentre cercavo di controllare il respiro affannato. Alzai la testa guardandomi allo specchio, cercando di calmarmi. Non riuscivo a credere quanto fossero spinte le azioni di Harry: era come se non se ne importasse nulla che chiunque altro potesse vedere. Mi toccai la tasca cercando il mio cellulare.

"Merda."

L'avevo lasciato nella mia borsa, al tavolo, con Harry. Il mio cuore sussultò quando realizzai che non avrei avuto comunque nessuno da poter contattare. Scossi la testa, facendo ondeggiare i capelli da un lato all'altro.

"Non posso farcela." Dissi a me stessa.

Guardai di nuovo la mia immagine riflessa nello specchio: non credo che in tutta la mia vita fossi stata più spaventata. Cominciai a camminare freneticamente avanti e indietro per il bagno vuoto, cercando di valutare le varie opzioni: potevo o tornare indietro e affrontare Harry, o mettere fine a tutto ciò. I miei occhi guizzarono alla finestra, e all'istante optai per la seconda scelta.

Spalancai la finestra, e stavo per salire sul davanzale quando la porta del bagno si aprì. Mi voltai e con mio grande sollievo vidi la cameriera che ci aveva serviti.

"Sei tu Bo?" Mi chiese.

Annuii e aspettai che continuasse.

"Il ragazzo con cui stai mi ha chiesto di controllarti."

"Oh Dio."

Si avvicinò a me, prendendomi la mano e spostandomi di fianco.

"D-dov'è lui?"

"Sta aspettando fuori la porta." Sussurrò spaventata.

I miei occhi si spalancarono appena parlò. Il suo sguardo si spostò verso la finestra aperta e poi di nuovo su di me. Aveva ovviamente capito cosa stavo cercando di fare prima che arrivasse.

"Vai." Mi spinse verso la scappatoia "Gli dirò che non eri qui."

"Grazie." Le sorrisi.

Poggiai le mani sul davanzale e ci saltai su; mi voltai indietro giusto in tempo per vederla mentre usciva dal bagno.

"Cosa!" Sentii una voce profonda gridare dall'altro lato della porta.

"Merda."

Mi sedetti con le gambe fuori dalla finestra, ma prima che saltassi dalla breve distanza che mi divideva dal suolo all'esterno, la porta del bagno si spalancò. Gli occhi scuri di Harry fissarono i miei. Il suo sguardo furioso si tramutò velocemente in un ghigno e mi resi conto che tutto ciò era un divertimento per lui. Una caccia.


***


Corsi più velocemente che potevo per il lungomare, con l'aria più fredda rispetto a quando eravamo arrivati che faceva svolazzare i capelli dietro di me. Passai velocemente davanti all'entrata del ristorante, sperando di riuscire a guadagnare quanta più distanza mi fosse possibile. Mi guardai alle spalle vedendo Harry poco dietro di me.

"Bo!"

Mi rifiutai di arrendermi, dovevo andare via da lui. Le gambe incominciarono a farmi male quando mi costrinsi ad aumentare ancora di più il passo. L'aria premeva contro il mio viso, incapace di soddisfare le mie richieste. Stavo ansimando quando girai l'angolo, ancora sulla strada che costeggiava l'acqua: andai in panico quando realizzai che la strada sarebbe presto arrivata ad una fine. La mia testa guizzò da un lato all'altro, cercando disperatamente una via d'uscita. Mi bloccai alla fine della strada, voltandomi indietro per trovare Harry che rallentava. Mi sorrise mentre si avvicinava ancora di più, sapendo che non avevo un'altra via di fuga. Feci un paio di passi indietro fino a colpire la ringhiera. Entrambi i nostri respiri uscivano fuori in pesanti sbuffi.

"Dove credevi di andare, amore?"

Continuò ad avvicinarsi mentre mi spostavo leggermente a sinistra, pensando di poterlo sorpassare e correre dall'altro lato. Harry era solo a pochi metri da me quando la mia schiena premette contro un cancello che portava direttamente giù nell'acqua. Premetti più forte contro la barriera, cercando in tutti i modi di aumentare la distanza tra di noi.

Lanciai un grido quando il cancello dietro di me cedette: si spalancò ed io persi l'equilibrio, cadendo già dall'apertura.

"Bo!"

Finii nella fredda acqua sotto di me, scendendo sott'acqua. Le mie braccia e le mie gambe lavorarono insieme nel disperato tentativo di raggiungere la superficie. Per un secondo, il sollievo prese il controllo del mio corpo: non sarà stata la soluzione migliore, ma almeno lì non potevo essere raggiunta da Harry. O comunque così avevo creduto finché non avevo sentito un altro tonfo non lontano da me. Un braccio forte mi cinse la vita riportandomi in superficie. Entrambi boccheggiammo non appena le nostre teste furono nuovamente fuori dall'acqua.

Poggiai la mano sul suo petto, spingendolo via da me. Lui spostò all'indietro i ricci bagnati per guardarmi. Continuavo a spingermi con le gambe per riuscire a tenere la testa fuori dall'acqua. Harry sorrise mostrando le fossette prima di parlare.

"Credo che questa sia la volta in cui ho fatto bagnare più velocemente una ragazza al primo appuntamento."

Gemetti al suo commento allusivo: ero molto scettica riguardo le sue parole, soprattutto dopo le tante cose che avevo sentito sul suo rapporto con le donne. Non ero mai stata una grande nuotatrice, e dopo la corsa il mio corpo era debole nell'acqua in cui eravamo immersi, ma cercai comunque di nuotare verso il molo. Premetti con le mani sulla superficie dura, ma prima che riuscissi a tirarmi su Harry strinse forte i miei fianchi. Mi fece voltare in modo da farmi ritrovare faccia a faccia con lui, chiudendo il suo corpo più vicino di quanto desiderassi.

Harry sapeva che stavo lottando duramente per riuscire a tenere la testa fuori dall'acqua.

"Aggrappati a me." Sussurrò duramente.

Le mie mani rimasero nell'acqua, continuando a muoversi per tenermi a galla. Fu lui ad afferrare le mie braccia, chiudendole intorno al suo collo. La mano destra di Harry afferrò il molo dietro la mia testa, mentre la sinistra premette sulla parte bassa della mia schiena avvicinando il mio corpo al suo. Ci sollevò entrambi, senza staccare neanche per un secondo gli occhi dal mio viso. Ebbi fiducia in lui e nel fatto che non mi avrebbe lasciata affogare. Il respiro mi si fermò in gola quando si chinò su di me.

"Harry, ho freddo." Sussurrai.

Lasciai andare il suo collo, voltandomi per afferrare il molo. Lo osservai mentre si tirava fuori dall'acqua: i suoi vestiti gocciolavano mentre si chinava su di me, aiutandomi ad uscire. Rimasi sorpresa dalla sua forza, dal momento che Harry mi tirò facilmente sulla piattaforma prima che riuscissi ad appoggiare il piede, inciampando quindi su di lui. L'azione lo colse di sorpresa, e non riuscì a fare a meno di cadere di spalle con me addosso. Harry si lasciò sfuggire un grugnito mentre rimanevamo distesi sul pontile di legno. Poggiai le mani sul suo petto spingendomi verso l'alto, le mie gambe ad entrambi i lati del suo bacino.

"Hmmm, mi piace sempre quando le ragazze stanno sopra."

Mi lasciai scappare un verso di disgusto quando mi fece un occhiolino. Prima che me ne rendessi conto, Harry aveva afferrato le mie mani sul suo petto e mi aveva fatta rotolare sotto di sé, spingendo i miei polsi verso il basso.

"Ma preferisco averle sotto di me."

Gocce d'acqua caddero dai suoi capelli ricci sulla mia pelle mentre rimaneva fermo su di me. I suoi occhi verdi si spostarono sul mio corpo mentre i vestiti bagnati si attaccavano alla mia pelle. Harry abbassò la testa, soffiando lievemente sulla pelle scoperta del mio petto che si stava alzando ed abbassando velocemente: le sue labbra mostrarono un sorriso quando la pelle d'oca si formò. Chiusi gli occhi a quella sensazione.

Sobbalzai quando delle labbra bagnate premettero sulle mie. I miei occhi si aprirono di scatto, mentre i capelli gocciolanti di Harry mi solleticavano la fronte. Continuò a muovere la bocca contro le mie labbra, cercando una risposta da parte mia. Ma non ci riuscii, rimasi immobile come paralizzata.

"Bo." M'incoraggiò Harry a bassa voce.

Tirò con i denti il mio labbro inferiore prima di lasciarlo andare e premere la sua fronte contro la mia. Il mio respiro usciva fuori in brevi sbuffi. Rimanemmo in quella posizione ancora per un po', poi Harry si alzò. Il suo corpo incombeva su di me mentre ridacchiava profondamente. Cos'era appena successo?

"Vieni?"

Mi sedetti velocemente, guardando la mano che mi aveva appena porto. L'afferrai e lui mi tirò su accanto a sé. I miei occhi vagarono lungo il suo corpo bagnato: la maglia bianca che indossava era attaccata al suo corpo, rivelando un tonico petto e uno stomaco piatto. Spostai velocemente lo sguardo, capendo che Harry mi aveva però scoperta quando un sorriso comparve sul suo volto.

Intrecciò le sue dita alle mie mentre camminavamo lungo il molo. Il gradino che portava sulla strada era piuttosto alto, quindi Harry poggiò le mani sui miei fianchi e mi sollevò, poi raggiunse facilmente il ripiano su cui io ero appena arrivata oltre la ringhiera. Lo aspettai, dopodiché Harry afferrò il mio polso e mi portò lì dove la sua giacca era stata gettata sul pavimento: doveva essersela tolta prima di saltare dopo di me. Chinandosi, Harry raccolse il suo cellulare, le chiavi e il portafoglio prima di afferrare l'indumento, facendolo poi scivolare sulle mie spalle.

"Grazie." Dissi a bassa voce.


***


L'uomo all'entrata del ristorante aggrottò la fronte quando ci vide. I nostri vestiti ancora bagnati lasciarono delle piccole pozzanghere sul pavimento. Gli altri clienti nel ristorante cercarono in tutti i modi di guardare ovunque ma non verso di noi: non potevo dargli torto, infondo avevamo creato un po' di scompiglio. In un qualunque altro momento le mie guance sarebbero arrossite all'istante, ma quella volta era come se non me ne importasse davvero. Harry cacciò la sua carta per pagare.

"Prendi la borsa e andiamo." Sussurrò duramente al mio orecchio.

Raggiunsi velocemente il tavolo, trovando la nostra cameriera che stava sparecchiando un tavolo vicino. Lei attirò la mia attenzione e mi corse incontro.

"Mi dispiace molto, non mi ha creduto quando gli ho detto che non eri nel bagno." Disse.

"Non preoccuparti, non è colpa tua." Le sorrisi, stringendo leggermente la sua mano "Grazie."

Sobbalzai quando Harry apparve dietro di noi, raccolsi velocemente le mie cose prima che mi trascinasse fuori.


***


Ci fermammo fuori casa mia quando era ormai buio, le uniche luci provenivano dai lampioni che illuminavano le strade. Sbuffai per il fatto di dover aspettare che Harry mi aprisse per poter uscire dalla sua macchina. Rimase poi al mio fianco per tutto il tragitto fino alla porta di casa. Frugai nella borsa, tirandone fuori le chiavi che mi caddero qualche secondo dopo. Harry mi spinse contro la porta, premendo con fermezza le sue labbra sulle mie. Con una mano teneva il mio fianco vicino al suo corpo, mentre con l'altra teneva stretta la parte di dietro del mio collo.

Non avevo la forza di continuare a combattere contro di lui, ma provai comunque a poggiare le mani sul suo petto per spingerlo via. Il "bacio" non durò molto; Harry si allontanò, i suoi occhi mi fissarono mentre mi asciugavo la bocca con il dorso della mano.

"Oh andiamo, non era così male." Disse scherzosamente.

Mi allontanai quando le sue dita sfiorarono la mia guancia.

"Lo faremo sicuramente di nuovo." Ammiccò.

Non ero sicura se intendesse l'appuntamento o il bacio, ma in ogni caso rabbrividii solo al pensiero. Dando un'occhiata al suo viso notai i ricci cominciare ad asciugarsi: era piuttosto carino, almeno finché non apriva la bocca. Il modo in cui parlava mi faceva accapponare la pelle.

Mi tolsi la sua giacca dalle spalle, mantenendola tra di noi mentre aspettavo che se la riprendesse.

"Tienila."

Chinò la testa un'ultima volta, baciandomi leggermente sulle labbra prima di ritornare alla sua macchina.

Beh, era stato un appuntamento che avrei sicuramente ricordato.

Dark-Knockout ( Italian translation ) IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora