-Freja! Freja!- urlò una voce nella mia testa. Quando aprii gli occhi capii che non era nella mia testa
-sono sveglia e non c'è la colazione in tavola!- grida quella voce ed io cercai di alzarmi, ad impedirmelo fu la testa di un lupo grigio messa sul mio ventre, la accarezzai sorridente e lui si svegliò mettendo in mostra i suoi meravigliosi occhi azzurri. Rizzò le orecchie sentendo la voce di Paris che pretendeva la colazione e ringhiò leggermente mentre mi alzavo a sedere sul letto. So che la mia sorellastra è insopportabile ma sono costretta a farle la colazione, come d'altronde i compiti, il bucato e tutto il resto delle sue cose. Mi alzai dal letto e mi legai i capelli in una coda alta e salii velocemente in cucina per preparare la colazione per i Chelsea.
Sono la mia famiglia adottiva, non ho mai saputo niente dei miei genitori, so solo che sono morti quando ero piccola e che loro mi hanno trovata facendomi diventare membro della famiglia; fino a tre anni fa non lavoravo per loro, Carol Chelsea era la padrona di casa e l'unica qui dentro che mi trattava come una di famiglia oltre a Jordan, il piccolo di casa. È morta da tre anni e ora il conte non fa altro che trattarmi come se fossi una serva come fa la figlia ed io non posso obbiettare, se lo facessi verrei fatta cacciare e dovrei vivere nel bosco che circonda questo piccolo paese. Preparai i piatti e li portai in sala da pranzo, questa non è una casa normale è un vero e proprio castello circondata dal bosco ed è leggermente lontana dal resto delle persone che vivono in questo paesino sperduto. Non mi è permesso andarci e neanche salire al primo piano senza il consenso del conte, ovviamente usano questa scusa per farmi salire solo se devo pulire mente mi fanno dormire in cantina, che, anche se piccola è accogliente e questo mi sta bene se sto con Kunder
-finalmente! Ce ne hai messo di tempo!- mi derise Paris mordicchiando la brioche che ovviamente lascerà a metà.
-grazie Freja- mi ringraziò Jordan con un sorriso che ricambiai volentieri.
-domani ti sveglierai prima per poter fare la colazione in tempo- mi rimprovera il conte ed io non potei far altro che annuire. Jordan mi sorrise ancora, come ho detto prima è il mio unico amico e l'unico a trattarmi bene come io faccio con lui, come se fosse davvero mio fratello
-vorrei portare Kunder a caccia per qualche ora se me lo permette- chiesi al conte dopo aver ripulito la cucina e quando sia Jordan che Paris andarono a scuola lasciando la casa libera
-bene. Ma non andare al paese- mi dissero io corsi in cantina per cambiarmi. Misi una canotta bianca e degli shorts di jeans assieme ad un paio di scarpe da ginnastica, adoro correre con Kunder e devo ammettere che sono piuttosto veloce. Legai i capelli in una coda laterale. Guardai per un secondo i miei occhi azzurri e i capelli castani cercando di immaginare come possano essere i miei genitori.
Kunder si avvicinò alla botola per ricordarmi che devo uscire, misi la collana che ho da quando ero piccola.
-andiamo- dissi al mio lupo aprendo la botola