《Buongiorno, Natalie.》la saluta allegramente Greg, suo padre, un uomo sulla cinquantina, capelli grigi, un'impeccabile barba e un profumo di cologna da far venire voglia di abbracciarlo per ore.
《Buongiorno, papà.》
《Com'è andato il tuo allenamento stamattina?》le chiede allegro 《Ti ho sentita rincasare più tardi rispetto agli altri giorni.》
《Sì, l'alba era così bella che non volevo perdermela. Mi sono fermata vicino al Tamigi e sono riuscita ad andare avanti con la coreografia; ho montato altre due ottave!》gli risponde con entusiasmo, affondando il cucchiaino nel porridge; 《adesso mi manca esattamente un minuto alla fine. Se andassi di nuovo al parco, come ho fatto ieri, dato che è una bella giornata, magari potrei terminarlo e...》
《Ricordati che devi anche studiare, tesoro. Non voglio che tu rimanga indietro, devi tenerti alla pari con i tuoi compagni e cercare di restare al passo.》
A parlare è stata Louisa, sua madre. Inutile dire quanto tenga al percorso scolastico di sua figlia. Mamma modello, capelli biondo cenere portati in un perfetto caschetto pari, labbra rigorosamente rosse, unghie laccate e tailleur sui toni dell'autunno. Mai una virgola fuori posto.
《Non puoi arrivare sempre all'ultimo minuto e cercare di recuperare il tempo perso in qualche settimana. Hai gli esami e se non li passi, sai a cosa sei costretta a rinunciare.》
《Buongiorno anche a te, mamma e grazie per avermi ricordato l'imminente arrivo degli esami》ribatte Natalie finendo la sua spremuta e vestendosi per andare. 《So cosa devo fare e so come organizzarmi, come ho sempre fatto.》
Si china per schioccarle un bacio sulla guancia e si sposta da Greg per fare lo stesso. Quando è sulla porta, si affaccia in cucina e annuncia《È stato un piacere mangiare con voi, messieurs, ma ora devo proprio andare, non vorrei mai arrivare all'ultimo minuto e dover recuperare il mio tempo perso in qualche settimana, né tanto meno non passare gli esami e dare così ragione alla mamma》, apre la porta di casa ed esce, ma non prima di aver sentito suo padre soffocare una risata.Dall'altra parte della città, Baxter imburra il suo toast e descrive alla madre i colori dell'alba in ogni minimo dettaglio, lasciandosi trascinare dalle emozioni.
《Da quant'è che non dipingi, Bax?》
Mary, la dolce e premurosa Mary, porge la domanda al figlio con sincera curiosità, ma Baxter coglie anche la nota di tristezza nella voce che la madre ha tentato invano di nascondere e le risponde prontamente con il solito 《Non mi è piaciuto dipingere, lo sai》, ma entrambi sanno che è esattamente il contrario. O almeno lo era. Sono ormai sette anni che non tocca un pennello. Quando ci sono momenti in cui ne sente il bisogno, si accontenta di una biro e di tracciare una o due righe su un qualsiasi pezzo di carta, da un tovagliolo a uno scontrino pescato dalla tasca, ma di più non riesce a fare; allora straccia tutto e lo butta via, attento a non farsi vedere da nessuno nel suo impeto di rabbia. Questa mattina era uno di quei momenti in cui la sua vena artistica aveva ricominciato a pulsare, tamburellando nella sua mente e inviandogli immagini e idee da riportare sul foglio, ma una volta giunte alla mano si erano bloccate, come tutte le altre volte, gettandolo nel più totale sconforto, obbligandolo ad ammirare il cielo senza poterlo rappresentare.
《Vado, non voglio fare tardi.》
Sulla porta si abbracciano per poi separarsi. Mentre scende in strada, Baxter sente gli occhi della madre bruciargli nella schiena, ma non si gira e prosegue.Natalie è sull'autobus, seduta nella fila centrale, che guarda fuori dal finestrino con la musica a farle da colonna sonora. Fantastica sul suo futuro, quando finalmente avrà terminato gli studi e potrà dedicarsi esclusivamente alla danza. L'autobus si ferma, le porte si aprono e salgono altri studenti, altre facce stanche e non proprio contente della destinazione. Finalmente, dopo che una decina di persone mai incontrate prima le sfilano accanto, Natalie intravede Elizabeth Avalon, la sua migliore amica, timbrare il biglietto e dirigersi verso il centro del bus. A prima vista si potrebbero scambiare per sorelle. Elizabeth è infatti alta e snella quanto Natalie, ha gli stessi lunghi capelli ondulati ma di colore nero e gli occhi scuri, simili a un pozzo profondo centinaia di metri, sottolineati da una fila di lentiggini che si concentrano in prossimità del naso. A parte l'aspetto fisico, non c'è altro a renderle simili. Elizabeth è una ragazza espansiva, piena di hobby, che spaziano dalla lettura al rugby, con la battuta sempre pronta e tanti amici. Sembra che tutti la conoscano e che nessuno la trovi antipatica. Natalie, al contrario, dedica anima e corpo allo studio e alla danza, è introversa e non si trova a proprio agio nel dover fare nuove amicizie. Per questo è molto legata a Elizabeth, si conoscono da quindici anni e hanno affrontato insieme tutti gli anni scolastici precedenti, fino a quest'anno. I genitori di Beth hanno avuto a che dire su una certa questione con dei professori e hanno deciso di far trasferire la figlia. Tutte le mattine vanno nella stessa direzione, ma Natalie scende una fermata dopo.
《Ciao, Alie, hai visto che meravigliosa giornata? Senti che profumo: odore di umanità e un fantastico olezzo di sudore e frittura di ciambelle. Proprio quello che ci vuole per non dare di stomaco già di prima mattina.》E si lancia in un lungo elenco a punti di tutti i cattivi odori che assomigliano a quello presente sul bus in questo momento. 《Ti prego, dimmi che hai ancora quelle salviettine alla lavanda che ti avevo regalato, altrimenti sarò costretta a tenere la testa dentro allo zaino finché non siamo arrivate.》
Alle parole di Elizabeth non può che seguire una sonora risata da parte di Natalie, che irrita il resto dei passeggeri ancora in piena sonnolenza.
《Ciao, Beth, è sempre un piacere condividere con te questo momento del giorno》e con un sorriso le passa le salviettine.
《Sei la mia salvezza.》E la bacia su una guancia.
L'autobus riprende la sua corsa e quando sta per arrivare alla fermata successiva, tra le ragazze si scatena un vociare più forte del normale. Aspettano tutte lui.
Anche Elizabeth ne è affascinata e si lascia scappare un profondo sospiro quando le porte si aprono e lui mette piede sul mezzo, interrompendo il racconto di Natalie, che, invece, si gira dall'altra parte, del tutto disinteressata.
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Quello che ci aspetta in primavera
Romanzi rosa / ChickLitNatalie Walt è una studentessa all'ultimo anno di liceo, che adora ballare, ma che per questo motivo litiga spesso con la madre, che invece la vorrebbe più impegnata nello studio. Baxter Lowell è il classico ragazzo bello e popolare, sempre circonda...