Me&Lou

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Sono passati dieci giorni da quando ci siamo trasferiti qua e già devo andare a scuola. Posso dire che sono terrorizzato? Si, nella mia vecchia scuola ero preso di mira. Frequento il terzo anno, in classe con me pare ci siano tre o quattro bocciati. E’ proprio di loro che ho paura. Quindi cercherò di non farmi notare. Mi sono messo la solita maglia bianca e un paio di jeans neri un po’ rovinati. Sto andando a scuola in metro e il mio unico pensiero è “spero di non avere storia alla prima ora”.

Ovviamente appena mi hanno dato il foglio con l’orario mi vedo scritto : prima ora e seconda storia. Non promette bene questo inizio.

Entro in classe, alzo per un attimo lo sguardo da terra, guardo per qualche secondo un gruppetto di tre o quattro ragazzi, poi abbasso subito lo sguardo e li sento ridere. Sono sicuro che stanno ridendo di me. Io cerco di fare l’indifferente, ma una parte di me mi dice ‘bell’inizio di merda Harry’.

Quando la campanella suona e tutti prendono posto arriva il professore.

“Ben tornati ragazzi, è questa la classe con lo studente nuovo?”

Uno dei ragazzi che prima rideva di me dice “si prof è nell’ultima fila”

“Tu dovresti essere Harry Styles, giusto?” dice il prof guardandomi.

“S..si sono io…” uno dei ragazzi ridacchia. La voce che mi dice ‘bell’inizio di merda’ si fa sempre più forte.

“Tomlinson anzi che ridere inutilmente, perché non vieni qua da me e ci racconti qualcosa del programma dell’anno scorso”

Il ragazzo si alza, non è molto alto. Quando raggiunge la cattedra, lo osservo meglio. Ha degli occhi stupendi, ci si può perdere a guardarli, posso dire che è un ragazzo bellissimo. Dai bisbigli degli altri, credo di avere capito che si chiama Louis. Louis Tomlinson. Un bellissimo ragazzo che il massimo che mi dirà sarà “sfigato”.

Finalmente le due ore di storia sono finite. Cerco di passare il più lontano possibile da Louis, ma sono sicuro che lui e i suoi amici mi stanno prendendo in giro.

Mi si avvicina una ragazza. “Ciao, sei nuovo qui?” “Si…” le rispondo con un po’ di paura “io sono Maddie” dice sorridendomi. “Io mi chiamo Harry”. Passa Louis e mi da una spallata. Non dico niente, lo guardo andare via e penso sempre di più che sia bellissimo. “E’ in classe con te?” mi chiede Maddie. “Oh, bè.. si…” fisso il pavimento e trattengo un sorrisino. “Lascialo stare, quando ero al secondo anno facevamo tre corsi insieme, poi è stato bocciato…”. Perchè me lo sta chiedendo? dovrebbe fregarsene di me come fanno tutti. “Quindi tu sei un anno più grande, giusto?” mi invento qualcosa da dire.”Si, ora devo andare a lezione, in che classe devi andare?”’  “Ho educazione fisica…” mi continua a guardare sorridendo. Ma io sto pensando a Louis. “Ti accompagno in palestra”. Forse non è proprio un inizio di merda… penso. “Va bene, ma perché lo stai facendo? Cioè perché mi stai parlando, sei un anno più grande e io sono nuovo”. “Ahahaah tu pensi che a e importi qualcosa di quello che pensano gli altri?” Anche se le sue parole sono molto belle io non riesco a togliermi dalla testa gli occhi di Louis. “Prosegui lungo il corridoio e trovi la palestra, sono in ritardo per la lezione, ci becchiamo all’uscita da scuola va bene?”. “Certo, buona lezione ahhahah”. “Ciao Harry”.

Entro in palestra e la prima persona che vedo in campo è Louis. Non voglio entrare in spogliatoio, ho paura che uno dei suoi amici mi prenda in giro. Il prof ci lascia due scelte, si può giocare a calcio o a pallavolo. Tutte le femmine vanno nel campo da pallavolo… e anche io. Preferisco tenermi lontano dai ragazzi. Le ragazze mi stanno accogliendo bene, le mie doti a pallavolo mi stanno aiutando. Giocavo nella squadra della mi vecchia scuola. ‘AHAHAHAHA LOUIS QUELLO NUOVO GIOCA CON LE FEMMINE’ sento urlare dall’altra parte della palestra, poi subito dopo ‘AHAHAHHAHA POVERO SFIGATO’ era la voce di Louis, mi ha fatto stranamente male, di quello che dicevano gli altri non mi importava gran che, ma appena sento la voce di Louis mi si alzano le orecchie. Finita palestra mi mancano due ore, spero di non essere con lui in tutte le classi.

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