Capitolo 10.

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E' venerdì, gli ultimi giorni sono trascorsi nel migliore dei modi. A scuola non ci calcoliamo gran che, cioè intendo nei corridoi, in classe siamo sempre vicini. Andiamo a scuola insieme e torniamo insieme, mangiamo qualcosa a casa mia, poi lo aiuto a studiare.

Ieri sera siamo usciti con Maddie e Zayn che, a quanto pare, hanno legato abbastanza. La cosa che ha rovinato l'uscita di ieri sono stati gli amichetti di Lou con tanto di finta ragazza, non so come, ma sapevano dove saremmo andati, erano in un tavolo abbastanza vicino al nostro, Louis era infastidito, ma non a tal punto da andarsene. E' stato lì con me, è stato un gesto che ho apprezzato, i suoi amici non tanto.

Mi vesto velocemente ed esco di casa, Lou è già nel parcheggio che mi aspetta, salgo in macchina. ''Giorno, bello'' ridacchia al mio saluto. ''Oh... eddai era per fare una variante alle solite cose..''. Appoggia la sua mano sulla mia coscia accarezzandola per qualche secondo, poi la riporta sul volante e parte verso la scuola.

Arrivati a scuola, Christy, richiama l'attenzione di Lou dicendogli che ha bisogno di aiuto perché il suo armadietto non si apre. Rimango solo nella loro zona, mi guardo intorno per cercare Maddie, ma l'unica volta che ho bisogno io di lei non c'è. Prendo il telefono e digito un messaggio a Maddie, mentre lo sto per inviare sento una mano toccarmi la spalla, non mi giro, sto fermo sperando di sentire la vocina di Maddie, ma quello che sento è una voce da ragazzo, è profonda. ''Styles..'' mi richiama la sua voce, così mi giro e metto via il telefono.

E' un ragazzo moro, carnagione chiara ed è più alto di me, credo sia Stan, lo so perché l'altro giorno mi è capitato di leggere una sua conversazione con Lou e dall'immagine profilo credo sia lui.

''...Che vuoi?''

''Staccati da Tomlinson.''

''Uhm...no..sto bene con lui...'' incomincio ad avere paura.

''Ti consiglio di lasciarlo perdere." La sua voce è fredda

"No..." Faccio qualche passo per lasciarlo perdere quando un altro ragazzo mi spintona contro gli armadietti, non guardo chi sia stato, il mio sguardo è fisso sul pavimento, non mi devo far vedere in faccia, non devo far vedere che la mia debolezza cresce velocemente.

"Allora, te lo ripetiamo di nuovo. Lascialo perdere." Dice l'altro ragazzo con un tono di cattiveria, continuo a fissare il pavimento. "Non lo farò" dico. La campanella suona e tutti i ragazzi si affrettano a raggiungere le proprie classi tranne loro due. Stan tiene il mio corpo fermo contro gli armadietti.

"Guardami." Ordina l'altro con ancora più cattiveria di prima, alzo di poco lo sguardo per poterlo guardare, credo sia Jason. "Lasciatemi andare.." Ridono in coro.

"Tu lascia stare Louis, sei solo di troppo, stai rovinando tutto." Anche la voce di Stan ora è irritata.

"V-voi non potete capire...". Voglio mettermi a piangere, voglio sparire, voglio chiudermi in me.

"Ah no? E perché non possiamo? Sei solo un frocetto di merda." Lo so, lo sono, i miei occhi diventano lucidi, ma Jason non mi lascia il tempo di emettere lacrima perché mi tira un pugno, un vero e proprio pugno sulla bocca, dal mio labbro inferiore esce sangue e finalmente i miei occhi possono piangere. Stan lascia la presa e io scivolo sul pavimento, mi sento una vera e propria merda, non mi importa del dolore per il pugno, perché il dolore emotivo è più forte. I due ragazzi si allontanano un po' da me e non ne capisco il motivo, quando alzo un po' la testa e vedo la figura di Lou avvicinarsi a noi.

"CHE CAZZO GLI AVETE FATTO?" Si avvicina più velocemente, urlando contro i suoi amici, mentre si china verso di me una professoressa esce dalla sua aula.

"Cos'è tutto questo baccano ragazzi?" Porta il suo sguardo verso di me, sto ancora piangendo.

"Oh cielo ragazzo! Cosa gli è successo?!" Stan e Jason non rispondono, anzi provano ad allontanarsi.

"Sono appena arrivato e sono anche certo che lui non si sia picchiato da solo." dice Louis, facendo un cenno con la testa verso i suoi " amici".

La professoressa li ferma, mentre Louis mi tampona il sangue. "Tomlinson porti il suo amico in infermieria." La donna si allontana e porta i due ragazzi in direzione dell'ufficio del preside.

"Harry, scusami. Io non pensavo potessero fare una cosa del genere." Mi aiuta ad alzarmi e ci incamminiamo verso l'infermeria, sono debole emotivamente, mi sento un verme.

"...me lo merito..." Si ferma, quindi lo faccio anch'io, la mia voce trema, ho smesso di piangere ma non credo possa durare a lungo.

"Hazza, ma che cazzo stai dicendo?" Mi abbraccia "Piccolo, sei molto meglio di tutti loro messi insieme... e se non ti avessero spaccato il labbro ora ti starei baciando." Mi scappa un sorriso insolito "Grazie." È tutto quello che riesco a dire.

'Frocetto di merda'

Riprendiamo a camminare senza dirci molto e arriviamo a destinazione mentre io ripenso a quelle parole.

La giornata scolastica è finita, il labbro mi si è gonfiato, Lou è incazzato, ovvio non con me.

Camminiamo verso il parcheggio e davanti a noi ci sono Christy, Stan, Jason e un altro. Si sente qualcosa della loro conversazione:

"Beh è debole, ha capito che si deve togliere dalle palle." dice Christy. Louis appena la sente ferma il gruppetto e sembra stia per scoppiare.

"Scusami?! C'entri anche tu in questa cosa!?" La sta fulminando.

"Louis che ti frega di lui? Smettila, andiamo a casa mia?" prova ad avvicinarsi.

"No, sai una cosa? Vado da Harry."

I ragazzi sbuffano mentre io resto in disparte imbarazzato.

"CAZZO SBUFFATE? PORCA TROIA. NON CAPITE PROPRIO NIENTE. SIETE DEI FOTTUTISSIMI MURI DI GOMMA! HARRY E IO NON SIAMO AMICI, HARRY E IO STIAMO INSIEME E OH, NON MI DISPIACE DI AVERVI PRESI PER IL CULO! LEVATEVI DALLE PALLE E NON TOCCATELO."

Sorrido e mi guardo intorno incredulo, sono pieno di felicità per quello che ha detto. Una settimana fa sembrava impossibile una cosa del genere.

I suoi vecchi finti amici restano senza parole,Christy quasi si mette a piangere, Lou si gira verso di me e mi sorride, sorrido anch'io, sorrido come quando siamo solo lui e io, un sorriso vero. Si mette in punta di piedi e mi bacia la punta del naso, appoggio le mie mani sui suoi fianchi e mi piacerebbe tanto baciarlo, ma il mio labbro non lo permette.

Il gruppetto è ancora qui che ci guarda, Louis mi prende per mano, sto sclerando come una tredicenne, ma cerco di restare sorridente. Appena Lou si accorge che Stan ha qualcosa da dire incominciamo a camminare, sempre mano nella mano, dopo qualche passo Louis si gira un'ultima volta: "Fottetevi stronzi."

Me&LouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora