the end

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pov camila
apro gli occhi respirando a fatica;

non vedo niente.

è tutto buio e non capisco dove mi trovo;

dov'è Lauren?

dov'è mia moglie?

Natasha e Luke?

provo ad alzarmi ma non ci riesco, il mio corpo è tutto indolenzito e sulle mie braccia ci sono dei piccoli tubi;

il mio cuore inizia a battere forte;

dove cazzo sono?

chiedo aiuto mentre le lacrime scorrono sul mio viso;

urlo ma sembra che nessuno mi senta.

solo dopo pochi minuti la porta si apre mostrandomi una figura nitida, è un' infermiera.

- si calmi signorina Cabello, è tutto okay, lei è in ospedale adesso, non abbia paura - cerca di tranquillizzarmi.

ospedale? cos'è successo?

perché sono qui?

- dove sono tutti? dov'è Lauren? dov'è mia moglie?!?!? -urlo credendo il peggio;

- signorina non posso riferirle niente; a breve arriverà sua madre - mi accarezza la guancia prima di uscire dalla stanza;

accendo la luce guardandomi intorno.

non ricordo niente; abbiamo avuto un incidente?

mi sono sentita male e mi hanno portato qua?

non capisco.

il mio cuore continua a battere velocemente e l'ansia si impossessa del mio corpo;

guardo costantemente l'orologio appeso al muro davanti a me;

il tempo sembra non passare più, ed io ho bisogno di risposte.

chiudo gli occhi respirando profondamente.

'calma Camila' mi ripeto.

qualcuno bussa alla porta - a...avanti- balbetto - mila - mamma! - corre da me abbracciandomi forte - ti sei svegliata finalmente - mamma...cos'è successo ? - scoppio a piangere - dov'è Lauren? e i miei figli? - si stacca guardandomi confusa.

- tu non hai figli... -.

- cosa? scherzi? eri in ospedale quando ho partorito Natasha; non ti ricordi? sei anche scoppiata a piangere - le sorrido leggermente - Mila... tu non hai figli...ti trovi nell'ospedale di Dallas; qualcuno ti ha picchiata a scuola e Lauren ha chiamato l'ambulanza, sei svenuta e ti hanno portata qua -.

è impossibile.

non posso trovarmi a Dallas;

l'ultima volta che ho visto questo posto è stato quando andavo a scuola...

- Nonono! non è vero cazzo, io sono sposata, abito a new york con Lauren, mia moglie e i nostri due figli - amore..non ti sei mai mossa dal quel lettino...abiti a Dallas e frequenti la new chatolic high school...è stato solo un sogno - mi guarda preoccupata.

non ci posso credere.

ogni singola cosa, non è mai successa!

i miei figli, non esistono...

Lauren non è mia moglie o la mia ragazza, è il mio bullo.

scoppio a piangere ancora;

non può essere vero.

- mila...- vattene - dico a mia madre - mi dispiace - vattene ho detto!...voglio stare sola!! - annuisce uscendo dalla porta.

fanculo a tutto.

fanculo a quegli stronzi che mi hanno picchiata; è colpa loro!.

la mia Lolo non c'è;

ed io non sono la sua Camz.

- Camila...- alzo lo sguardo trovando Lauren sulla soglia della porta - Lolo..- si avvicina a me - volevo solo assicurarmi che stessi bene - annuisco senza dire una parola - sono ancora viva grazie a te - no...tu sei qui dentro grazie a me; sono stata io a farti del male - i tuoi amici non tu - abbassa lo sguardo.

mi è mancata.

- guardami, ti prego...voglio vedere ancora una volta i tuoi bellissimi occhi verdi - apre leggermente la bocca stupita;

si avvicina ancora sedendosi sul lettino - Camz noi...non possiamo essere amiche - non dirlo di nuovo ti prego - di nuovo? - non dirmi addio - cosa vuoi che ti dica? - che ci sarai per me, che mi proteggerai, che mi stringerai tra le tue braccia - si alza dandomi un bacio sulla fronte - scusami - cammina verso la porta - Lauren... -;

si gira puntando lo sguardo nel mio - si? - ti amo - le dico.

so che lei non sa niente;

che tutto quello che abbiamo passato è stato solo un sogno;

ma doveva saperlo.

'ora mi manderà a cagare' penso.

ma...

sorride leggermente...

perché sorride?

lei è il mio bullo.

- ti amo, camz - corre verso di me baciandomi dolcemente.

ho un'altra occasione...

ho un'altra occasione per cambiare il mio futuro; per far si che tutte quelle cose orribili che ho sognato:

alex...

l'esercito...

la sua presunta morte...

non ci siano nella nostra vita.

vivremo felici...insieme.

stavolta non commettero' gli stessi errori.

Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare).

fine.

You're not alone. [sequel di don't let her go...again]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora