7 GIRLS:Lucy & Axel

Number eight

Lucy's pov.
Era terribile la sensazione di impotenza che provavo al solo pensiero di perderlo,di perdere il suo affetto,quei suoi sguardi e mi sentivo morire alla sola idea che quei sguarsi e sorrisi un giorno possano essere rivolte a qualcun altra.Il cuore bruciava dal dolore.Era come se un coltello dalla punta sottilissima ci fosse penetrato dentro,all'inizio non sentì il dolore ma poi inizia a farsi sempre più intenso finché quando te ne accorgi è troppo tardi.Era così quel pugnale dalla punta sottilissima era l'amore ed io ormai ero costretta ad ammetterlo,dovevo dire una verità che tutti sapevano e che anche io sapevo,ma che fino a quell'istante sembrava piu una fantasia astratta.Così con gli occhi ancora grondanti di lacrime sospirai. Guardando la stoffa dei miei jeans ormai bagnata dalle lacrime che continuavo a versare gridai mentalmente 'Axel Blaze ti amo' questa frase dalle mie labbra uscì come un sussurro inudibile da qualsiasi orecchio.Io volevo gridarlo ma c'era qualcosa che mi frenava e sapevo che si trattava della peggior nemica al mondo che si possa avere:la paura.Infatti spesso è proprio per paura che non si fanno o si dicono le cose più importanti.In quel momento realizzai una cosa se restavo li a piangere ed a soffrire per paura di perderlo non facevo altro che assecondare tutto ciò,ovvero l'avrei perso.Quindi alzai lo sguardo dalle ginocchia lo puntai dritto verso me è mi alzai.Mi asciugai le lacrime e mi incamminati verso il campo da calcio decisa a dirgluelo.Non mi importava se non ricambiava doveva comunque sapere.Aveva il diritto di sapere che il mio cuore si infervorava per lui.Sorrisi appena e pensai 'mi dispiace paura sta volta è per te GAME OVER!!!".

Axel's pov.
Era dall inizio dell allenamento che non vedevo Lucy e sinceramente ero un po' preoccupato.Eppure l'avevo vista questa mattina era seduta sulla panchina e poi pochi istanti dopo non c'era più.Beh finita la doccia sarei andato a cercarla dovevo assolutamente dirle la cosa che mi assillava la mente.Come per destino appena uscito dallo spogliatoio la vidi era lì seduta a terra che fissava il terremo.Sembrava tesa 'strano' pensai ma mi avvicinai sorridente e la chiamai "Lucy!" lei alzò la testa di scatto tirandosi in piedi e appena i miei occhi neri incrociarono i  suoi celesti il mio sorriso scomparve lasciando spazio ad una seria e sincera preoccupazione...aveva pianto."Che succede? Perché hai pianto?" le chiesi in un tono preoccupata in un accenno di crisi d'ansia lei disse "Do...devo dirti una cosa" era seria come non l'avevo mai vista.Ma dovevo sapere perché aveva pianto così le presi le mani e inchiodando i miei occhi nei suoi e avvicinandomi di più a lei le ripetei in tono serio "Dimmi per quale motivo hai pianto e me lo devi dire ora,qui e adesso" lei spalancò gli occhi un po sorpresa ma si riprese mi fisso intensamente e poi con uno scatto fulmineo annullo la distanza tra di noi gettandosi sulle mie labbra.Quando le mie entrarono in collisione con le sue mi sentii mancare per l'emozione.Quante notti avevo sognato questo momento è quanti giorni avevo sperato che accadesse ed ora era meraviglioso.Le sue labbra erano soffici e delicate,sapevano di lampone probabilmente perché era il lucidalabbra che aveva e poi anche se il gesto era stato avventato si erano appoggiate delicatamente e dolcemente sulle mie.Mi sentivo come in un altro mondo in cui eravamo solo noi due.Poi però questo incanto si ruppe all'improvviso quando lei altrettanto rapidamente,di come ci si era fiondata,si stacco dalle mie labbra.Mi guardava con i suoi enormi cieli sereni spalancati in un espressione strana provocata da un miscuglio di sensazioni tra le quali lo stupore ne faceva da padrone.Io la fissavo in silenzio emozionato.Ci guardammo negli occhi per attimi che sembrarono ore e poi lei disse abbassando lo sguardo e arrossendo violentemente "Io...Oh Axel io..." non fini la frase che corse via il più veloce possibile io rimasi a gurdare la sua figura che si allontanava per qualche istante finché non mi svegliai dallo stato di trance in cui mi aveva lasciato e le corsi dietro.Dovevo raggiungerla e dirglielo.