Flower

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Prima di andarsene doveva farlo. Non poteva andare via senza togliersi questo peso.
Aveva passato anni ad immaginare come sarebbe stato, a cosa avrebbe provato o cosa avrebbe pensato.
Nella sua casa, a Londra, a volte prendeva una sedia del tavolo della cucina, la trascinava fino alla finestra e si sedeva davanti ad essa. Con gli occhi chiari guardava l'esterno della casa, le persone che passavano, macchine che si muovevano velocemente. Guardava Londra ma con la mente immaginava Baltimora, pensava a lei, in un modo particolare.
Pensava a cosa avrebbe potuto fare, a quanto aveva ancora da dare. Poi pensava a se stessa, in piedi davanti a quella tomba che non aveva mai avuto il coraggio di guardare o sfiorare.
Si immaginava davanti a quella tomba con il viso rigato di lacrime, un'espressione inorridita e il corpo contornato dal dolore.
Ci pensava ma dopo poco ti rialzava, posava la sedia intorno al tavolo e tornava a fare le faccende di casa senza darci tanto peso.
Però, in quel momento, che era nel parcheggio dell'entrata del cimitero, non pensava a tutto quello.
La neve di gennaio era ghiacciata e formava una cosa unica con l'asfalto, gli alberi spogli che sembrava scheletri e lei che si sentiva leggermente fuori posto in quel luogo silenzioso.
Lentamente scese dalla macchina e lo sbalzo di temperatura le fece battere i denti. Camminò lentamente visto il tacco basso che aveva indossata, la gente che l'avrebbe vista l'avrebbe presa per stupida. A gennaio camminare con i tacchi sulle strade ghiacciate, però voleva essere elegante per lei. Voleva farsi carina per lei, non doveva vederla trasandata o poco curata.
Fece un altro passo e la voce di Luke alla affiancò.

-Stai attenta a camminare con quelle cose ai piedi.- ridacchiò leggermente, voleva smorzare la tensione.

Anche se Hayley avrebbe voluto dirgli che non ce n'era bisogno perché era tranquilla, serena e non preoccupata come aveva creduto di essere.

-Non ti preoccupare.- rise anche lei, Luke le avvicinò il suo braccio e Hayley subito si aggrappò ad esso per poter camminare con più sicurezza.

Camminarono in silenzio fino all'entrata, in donna anziana stava uscendo dal cimitero in quel momento con dei fiori appassiti in mano.

-Vuoi prendere dei fiori?- domandò Luke, che abbassò il viso nel giaccone per creare un po' di calore contro il suo viso.

-Vorrei.- parlò Hayley -Ma sinceramente non saprei neanche quali prendere, non le piacevano particolarmente.-

Luke annuì e la aiutò a fare un piccolo scalino prima di entrare nel grosso giardino del cimitero, degli spazi verdi erano alternati con piazzali cementati decorati con statue e roseti. Il piazzale centrale si diramava in tante piccole strade che portava ad una parte diversa del cimitero.

Hayley si fermò qualche secondo ad osservare l'ambiente ma Luke le diede una leggera spinta per farla camminare.
-Vieni Hayley, iniziamo a cercare.-

Senza fretta iniziarono ad esplorare quel posto che si era rivelato più grande di quanto immaginavano. Camminavano e Hayley si chiedeva cosa avrebbe fatto quando si sarebbe ritrovata davanti a quella tomba che non aveva mai visto, su cui non aveva mai posato dei fiori o una lettera.

Infondo, lo sapeva perché non era mai stata in quel cimitero, non si sentiva pronta, non ancora. Era troppo piccola quando successe, troppo ferita per poter vedere con i propri occhi la tomba della sua migliore amica. Probabilmente, se allora avesse assistito, sarebbe svenuta o avrebbe voluto essere seppellita con lei. Perché, alla fine, si sentiva in colpa. 

Chissà se Luke e Calum si erano sentiti come lei, feriti, traditi, incapaci di fare qualsiasi cosa. 

Calum era stato nel cimitero tante volte, anche il giorno del funerale, non si era mai fatta raccontare cosa fosse successo ma sapeva che Calum aveva fatto di tutto pur di non lasciarla andare definitivamente. Luke, come Hayley, aveva preferito scappare e rimandare quell'incontro il più possibile, su certe cose non erano poi così diversi.

Si fermò di colpo, strisciando leggermente i tacchi sul cemento quando lesse un cognome famigliare.

Erano poche lapidi messe una accanto all'altra, in verticale, in cima ad esse c'erano dei decori floreali e di angeli. Lesse alcuni nomi ma solo uno riusciva a ricollegare alle sue mille memorie. Luke si era fermato accanto a lei, la sorreggeva ancora mentre leggeva i nomi elencati e incisi sulla pietra.

-Demetra Greenveer.- lesse Luke -Doveva essere sua nonna.-

Hayley non commentò ne disse niente, rimase immobile ad osservare la scritta in stampatello ancora ben rifinita e pulita, al contrario di quelle dei suoi nonni ormai rovinate dal tempo. Sembrava essere successo il giorno prima, la foto lucida e pulita e i vasi ancora non arrugginiti, l'unica cosa che stonava era un mazzolino di fiori secchi. Hayley li prese e li tenne in mano, con l'intenzione poi di buttarli. 

Guardò quella lapide respirando lentamente, aveva fatto bene a non portare dei fiori freschi, probabilmente con il freddo sarebbero appassiti dopo un giorno e le avrebbero solo ricordato quanto in fretta il tempo passa e come può interrompere ogni cosa da un momento all'altro.

Alla fine quello era successo, mentre leggeva 'Ryan Greenveer' inciso sulla lapide pensava a come, semplicemente, il suo tempo fosse scaduto troppo presto e ingiustamente. A come la sua vita era stata stroncata sul nascere e a quante cose avrebbe potuto fare.

Sfiorò la foto che era posta dentro ad un piccolo ovale d'orato, la rappresentava sorridente, era una delle ultime che aveva fatto perché aveva ancora l'apparecchio. I capelli erano sciolti e le ricadevano sulle spalle mentre i suoi occhi non stavano guardando la fotocamera. Chissà cosa o chi stava guardando in quel momento.

Passò una mano su tutta la lapide, come se la stesse accarezzando per davvero, sapeva che dall'altra parte niente poteva darle un segno, un respiro, o una carezza.

-Niente potrà mai sostituirla.- le parole uscirono da sole dalla bocca di Hayley. 

Luke le strinse il braccio, sfiorò con due dita la tomba e parlò.

-Hai ragione Hayley.- le accarezzò la schiena coperta dal cappotto spesso -Vuoi dire qualcosa?-

Hayley annuì impercettibilmente, fece un respiro profondo senza mai staccare gli occhi dalla foto di Ryan.

-Voglio solo dire,- scosse la testa quasi come se si vergognasse -che mi dispiace di non essere venuta prima, ma non mi sentivo pronta e forte abbastanza. Avevo paura che sarei crollata e invece, adesso che sono qua, mi sento più forte. Rimpiango di non averti potuto dire addio ma so che sei con noi ancora oggi e che vegli sulle nostre vite. Ti vogliamo bene e ci manchi tanto, non c'è giorno in cui io non pensi a te da 6 anni. Non ti dimenticheremo mai, Ryan.-

Avrebbe voluto dire tante altre cose ma non ci riuscì, ne seguirono solo minuti di silenzio in cui Luke disse qualche parola per Ryan. Nessuno dei due pianse.

Un bacio leggero di Luke la risvegliò dai suoi pensieri.

-Hayley, andiamo?- domandò in tono dolce.

-Si,- la ragazza guardò per l'ultima volta la foto di Ryan -ora possiamo tornare a casa.-

DISCONNECT 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora