Toledo

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Guardò il libro appoggiato sopra il comodino affianco al letto. Se guardava attentamente poteva notare il sottile strato di polvere che si era accumulato sulla copertina scura e trasparente, da quanto non leggeva?

Si posò l'indice e il medio contro il labbro inferiore mentre stringeva gli occhi in due piccole fessure osservando la sua stanza, si muoveva a scatti con la sedia girevole della scrivania. Alzò lo sguardo al soffitto per poi riportarlo al libro sopra al comodino, quel libro le piaceva, ma ogni volta lo prendeva in mano pensava a qualcosa e allora lo riposava. Una sua passione si stava sfumando lentamente, o forse era solo un periodo in cui aveva altre cose per la testa.

Velocemente guardò la foto che aveva tirato fuori da una scatola qualche settimana prima e che aveva appeso con dello scotch all'armadio chiaro. Ormai sapeva la scena di quello scatto a memoria.

C'era lei, giovane, il braccio che stava alzando per coprirsi il viso dalla vergogna era venuto sfocato e mosso. I suoi capelli, di un rosso acceso, erano disordinati e la spallina della sua canotta stava per scivolare giù dalla spalla.

I suoi occhi sprizzavano serenità e divertimento, stava bene, e quella foto aveva solo impresso nella sua mente quanto era stato bello, tutto quanto. Perché, oltre che a sapere a memoria la sua posizione in quella foto, sapeva a memoria anche quella del ragazzo che gliela aveva scattata.

Era a petto nudo quel pomeriggio, le mani grosse avvolte e intente a tenere la fotocamera in modo impacciato, un piccolo sorriso che era diventato subito serio e attento a catturare l'attimo perfetto. Le spalle strette e piene di tatuaggi e i capelli scuri che gli ricadevano sulla fronte.

In queste cose Lexi aveva una memoria di ferro, ricordava ogni piccolo particolare quasi meticolosamente. Lo considerava un pregio ed un difetto allo stesso tempo. Perché se ricordava benissimo il ragazzo che le aveva scattato quella foto poteva ricordare anche tutto quello che aveva fatto, che aveva detto.

E Lexi pensò che di Calum ne poteva dire di cose, dalle più belle a quelle che avrebbe potuto anche dimenticare.

Aveva tirato fuori quella foto quando era tornata a Toledo dopo che Luke l'aveva chiamata, era entrata in casa e semplicemente aveva cercato quello scatto e lo aveva appeso al muro. Si chiese se anche Calum lo avesse fatto dopo che si erano rivisti.

Si alzò dalla sedia e vagò per la stanza fino ad arrivare alla finestra grande, che faceva entrare una luce bianca invernale attraverso le tende chiare. I suoi occhi fuggirono oltre il vetro a guardare la città innevata davanti a lei. Toledo non le piaceva più come una volta.

In quel momento trovava triste ogni cosa su cui posava lo sguardo, le case le sembravano poco colorate e gli alberi ancora più spogli. La città era cambiata da quando aveva 16 anni e lo sapeva benissimo. Non sapeva bene perché non si fosse trasferita in un'altra città.

La sua attenzione fu catturata da un'auto piccola e grigia che si parcheggiò davanti a casa sua, riconosceva il modello e i dadi appesi allo specchietto, ridacchiò quando vide il ragazzo alto uscire con fatica dalla vettura. Si chinò due volte per raccogliere le chiavi che gli erano cadute nella neve e Lexi poteva vederlo bene mentre imprecava, A passi veloci attraversò mentre si teneva con una mano la sciarpa bordeaux contro il collo. Un lungo cappotto sventolava intorno alle sue gambe dopo ogni passo che faceva.

Lexi si avviò velocemente verso l'ingresso della piccola casa, non diede neanche il tempo al ragazzo di bussare che aprì la porta, facendosi investire da un freddo congelante.

-Mi spiavi da dietro la porta?- domandò lui, la voce era soffocata dalla sciarpa ingombrante che teneva davanti al viso.

-Ti ho sentito arrivare con la macchina e ti ho visto piegarti 10 volte per raccogliere le chiavi da terra.- rise Lexi.

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo ed entrò nella casa.

-Con questi guanti mi scivola tutto dalla mani!- inveì, posò la sciarpa e il cappotto sull'attaccapanni dell'ingresso, infilando nella tasca i guanti scuri.

Si sistemò i capelli rossicci in modo più ordinato.

Lexi lo scortò in cucina ma lui la sorpassò e si iniziò a preparare un caffè, ormai conosceva a memoria quella casa.

-Allora...- iniziò il ragazzo con voce curiosa -com'è andato il viaggio?-

Lexi si sedette a capo tavola mentre lo osservava prendere due tazzine e preparare la macchinetta.

-Bene, alla fine Baltimora non è poi così distante da qui, qualche ora.- Spiegò vaga.

-Ottimo.- aveva un tono di voce strano, Lexi lo notò subito.

-Qualcosa non va Conor?- domandò tirando una gamba sulla sedia e stringendosela al petto. Lui si girò lentamente, strizzò le labbra in un'unica linea e con un tono serio domandò:

-Lui come sta?-

Lexi abbassò lo sguardo, per un sacco di anni loro due non aveva mai parlato di Calum, entrambi avevano cercato di eliminarlo dalla loro mente, come biasimarli, lui se n'era andato, lasciandoli da soli. Però non avevano mai smesso di sperare che stesse bene.

-Bene, Conor, sta meglio adesso, Hayley e Luke mi hanno raccontato com'era prima che arrivassero loro e non è stata una bella storia.- Scosse la testa -E' alto adesso, cioè, più alto di com'era.- ridacchiò cercando di smorzare l'aria.

Conor sorrise -Raccontami di più, com'è adesso? Io l'ho visto per poco.-

-Sai, non è cambiato molto, è cresciuto. Sul suo viso ora cresce la barba e i suoi lineamenti sono più duri. Anche noi siamo cambiati in 6 anni.- spiegò Lexi.

Il ragazzo annuì pensieroso, Lexi sapeva che Conor, che era il suo migliore amico lì a Toledo, non lo aveva mai perdonato del tutto per quello che aveva fatto. Quando se ne andò però, Lexi e Conor strinsero amicizia poco a poco fino a diventare inseparabili.

-Vorrei tornare a trovarlo, presto, e spero che tu voglia venire con me di nuovo.- chiese indirettamente Lexi.

-Non mi sento molto a mio agio ma ci penserò.- diede le spalle a Lexi e continuò a preparare il caffè.

-Comunque, Hayley è la ragazza di Luke?- chiese curioso Conor.

-Si, non ho chiesto molto ma stanno insieme da un sacco di tempo, credo, lei conosce bene Calum. Andavano a scuola tutti insieme a Baltimora.- rispose, iniziò a giocare con una ciocca di capelli.

-E avete parlato? Te e Calum intendo.-

-Si, abbiamo parlato.- e non disse più niente. Conor si girò a guardarla ma dal tono capì che non era ancora il momento di approfondire l'argomento.

-E tu? Hai richiamato Jonh?- cambiò discorso Lexi.

-John? Chi è John? Vorrai dire Robert.- Conor cercò di non ridere.

-Conor!- lo sgridò Lexi -Vado via due giorni ed esci già con un altro ragazzo?- esclamò sorpresa.

(Ho cambiato della parte perché, stupida che sono, non mi ricordavo neanche cosa avevo scritto in disconnect 2)

DISCONNECT 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora