Il puzzo degli scarichi mi ha svegliato come ogni mattina , il freddo è stato sconfitto anche questa notte , tutto comincia da qui , il portico della stazione centrale, è inverno, o meglio è il primo gennaio di un nuovo anno, di un anno in cui Elio, così mi chiamano anche se il mio vero nome è un altro, ma che negli anni ho rimosso.
Nasco nel 47, in un piccolo quartiere di Milano, quartiere che oggi è la city degli affari e delle multinazionali, figlio di carbonaio e di una minuta donna silenziosa sempre indaffarata, lei cuciva per un antica sartoria sotto casa , lei si che cuciva bene, la ricordo ancora li curva sulla sedia la sera, quando alla radio trasmettevano le grandi commedie , sul fuoco bolliva l'acqua per mettere a cuocere la laciada tipico piatto delle famiglie povere , fatto con farina un uovo e sale , il tutto mescolato assieme e buttato col cucchiaino nell'acqua bollente , per condimento , un po' di strutto che ci regalava la signora Pia , che stava di fronte sul nostro pianerottolo , lei allevava in Brianza dei maiali per produrre salami, ciccioli e strutto e campava di quello che ricavava dai maiali e coi pochi spiccioli della sua pensione ,la mattina partiva col suo carretto dalla nostra corte , sapevi che era il suo per il cigolio che produceva nel silenzio della nebbia , passava prima al negozio di granaglie dove barattava le uova delle sue galline con della farina di segale per i maiali, attraversava il Parco Sempione e raccogliendo le ghiande cadute durante la notte dei mesi freddi e, le metteva in un sacco di juta e via sul carretto , rincasava solamente la sera tardi.
Certo mia madre era nata per lavorare , lei sposò mio padre perché orfana della prima guerra mondiale incontrò a 16 anni mio padre e se ne innamorò, a quei tempi aver trovato un ragazzo col lavoro che gli versavano le marchette , era come sposare un principe , senza sapere che quel lavoro poco a poco le rubava il suo compagno con la silicosi.
Madre di cinque figli , si dava da fare tutta la settimana con il cucito , lavoro che le permetteva di comprare un pollo la domenica e che cucinava sulla stufa , quel pollo profumava tutta la casa , e risvegliava i miei desideri ,quello era il giorno in cui mamma si poteva dedicare alla famiglia , era il giorno delle carezze che dispensava molto dolcemente , mio padre le proibiva di lavorare la domenica, lei doveva andare a messa con lui , doveva farsi bella perché lui la voleva far vedere con orgoglio, indossava sempre il vecchio vestito rimesso a nuovo mille volte ,sul quale applicava dei decori ogni volta , lo smontava e rimontava continuamente quell'abito.
Non l'ho mai vista comprare qualcosa per se stessa , lei viveva per gli altri ed è grazie a suoi sacrifici , che sono riuscito a diventare ingegnere .
Si perché nonostante io sia qui, sdraiato a dormire sotto il cielo di Milano , sono un ingegnere ex dirigente di un azienda di prodotti chimici , azienda che mi ha dato il benessere e poi inesorabilmente il malessere , si nella città di Seveso una località della Brianza , dove ero direttore di produzione fino a quel giorno, quando uscì dal comignolo quel fumo denso che chiamavano con un nome fino ad allora ignoto,diossina.
Dirigevo lo stabilimento per una società svizzera , formata da persone che definivo senz'anima , non sorridevano mai , nessuna emozione , nessuna imperfezione , erano persone di plastica .
Il disastro era, purtroppo, presente nei miei pensieri già da mesi prima ,sapevo che stavamo commettendo un errore madornale dalle conseguenze catastrofiche.
Richiesi un incontro con i "capi" di Berna cittadina svizzera , sede dell'azienda dove vi risiedevano tutti i soci .
Un ufficio grande come tutta la mia casa aveva il presidente , con una scrivania di ebano , un legno che sprigionava degli aromi esotici , l'acquario lungo due metri con tutti i pesci colore cenere , ma anche quelli erano senza anima?...mi chiedevo .
Ed eccoci lì , il Presidente dottor Freich, l'Amministratore Delegato dottor Mainesmann , e tutti i "capi".
Mi sentivo sotto esame quella mattina , eppure l'incontro lo chiesi io, perché volevo capire le loro intenzioni riguardo il nuovo "piano industriale".
Leggevo incredulo quello che chiedevano o meglio ordinavano , cercavo di comprendere se avessero valutato i rischi enormi.
"Buongiorno , cominciamo ?"il Dottor Freich era impaziente ,"qual è il suo problema dunque?" come aprii la mia cartelletta , mi sentii dire .."ma si è portato gli appunti? Mica abbiamo tutto questo tempo da dedicarle!" disse Mainesmann , tutto di un fiato dissi "Egregi signori questo piano industriale è enormemente rischioso !" "per noi? " chiese Mainesmann , "per la popolazione circostante" risposi io "scusi ma lei e la sua famiglia abitate da quelle parti ?" "che significa dottore? Io penso a chi ci circonda! "dissi alzando la voce come mai mi successe.
Il silenzio che si era creato da quel momento si ruppe al ... " e chi ci circonda secondo lei penserebbe a noi?" il cinismo di quella frase mi aveva asciugato le labbra ,d'improvviso accusavo una sete dirompente , "cosa ha dottore ? non ha più argomenti? " "No dottor Mainesmann , anzi si , non mi aspettavo una risposta simile proprio da lei."
Lui il dottor Mainesmann solamente l'anno prima aveva partecipato ad un seminario sulle tecnologie industriali , era il principale oratore sulla protezione dell'ambiente , vantava l'inizio di un programma di bonifica , di un lotto di terreno di sua proprietà che avrebbe donato al comune per farne un parco giochi .
"Dottor Mainesmann , questo sviluppo industriale che avete preso come obiettivo , lo avete valutato nei suoi rischi?" e qui arriva la risposta più plastica che mi aspettassi o meglio speravo che mai avessero pronunciato "Ingegnere non insista inutilmente , abbiamo fatto un C.d.a. (Consiglio di Amministrazione) appositamente per questo , cosa crede?", certo loro avevano fatto un
C.d.a. ..."beh ingegnere, se non ha altro da aggiungere, io chiuderei la discussione , ho l'aereo per l'Argentina e devo scappare " e se ne andò senza nemmeno lasciarmi dire altro , avevo tutti gli appunti sui rischi , sui costi , e sulle conseguenze che sarebbero sopragiunte, tutto materiale inutilmente raccolto .
Salutai i presenti con un amarezza tale che nemmeno la china poteva eguagliare.
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Sotto il cielo di milano
Non-FictionLa storia di un uomo che passa da una vita piena di lussi ad una molto più umile, vedendo la sua vita sgretolarsi, dalla famiglia, alla carriera, alla posizione sociale. Un' avventura diversa dalle altre, che porterà l'uomo a capire quanto siano do...