5° Capitolo -La Gina-

2 0 0
                                    


"Chiara ! Chiara ! " è tornata allora, "Chiara !" , la mia voce aveva riempito improvvisamente il silenzio di quella sera , era li seduta sul mio letto di cartoni , in lacrime , i singhiozzi dal pianto rimbalzavano sulle volte del porticato , si voltò e mi disse "Ora ..sigh , ora sono una di voi ..." , "Anche stamattina lo eri Chiara ", sembravo duro ma ero realista , "come ti permetti di darmi della <barbona> tu?! " "tu che puzzi di vino e naftalina , che sei sporco e sudicio hai addosso tre cappotti e tieni del cibo schifoso in una busta"

Lo schiaffo risuonò nel portico ...mai avevo dato uno schiaffo ad una donna in vita mia , e mi pentì subito ma quella donna mi aveva offeso dentro , non per il <barbone> ma per il disprezzo del mio cibo , l'unico cibo.

"Se sei qui con noi semplici <barboni> è perché anche tu sei come noi!" "qui non ti cambiano la biancheria ogni giorno , qui il sapone te lo devi guadagnare , come il cibo , come l'acqua "

Quella donna così rude , improvvisamente si rilassò , improvvisamente rivedevo quella luce della mattina precedente , capivo di averla offesa ma era necessario.

Aprì la mia busta prediletta , dentro ci conservavo delle caramelle al lampone , che il farmacista mi regalò qualche settimana prima , per avergli lavato le vetrine , perché spesso lavavo le vetrine in alcuni negozi , rimediavo qualche spicciolo che mettevo da parte per un "Nuovo giorno" , si quel giorno che immaginavo nei miei pensieri , dove gli acciacchi mi abbandonavano dove tutto sarebbe diventato celeste , leggero e spensierato volteggiavo tra le nuvole , dove avrei ritrovato mia madre mio padre ,quello era per me il mio nuovo giorno.

Le donai due delle caramelle , "prendile Chiara , sono dolcissime e ti faranno passare i dolori della fame " le prese delicatamente , e scartata la prima lentamente la pose sulla lingua , chiudendo gli occhi , cercavo di leggere i suoi pensieri e mirando il suo sguardo appagato ed ammaliato le chiesi "è buona vero?" "si ... ah proposito come si chiama ?" come mai era importante il nome adesso? "Mi chiamo Elio , ovvero è il nome che i miei amici mi hanno sempre affibbiato , ma non è quello vero " " e come si chiama veramente allora ?" io sapevo il mio vero nome , ma non ne volevo più sapere della mia vecchia vita , cercavo di cancellare tutto del mio passato ,mi costruivo i ricordi a partire da quel giorno , "chiamami Elio e saremo sempre amici "

Ci sdraiammo a quel punto , le coprì i corpo con del cellophane che tenevo per le notti terribilmente fredde , volevo che lei si sentisse al caldo ,"notte Pietro " e dal fondo del portico "Notte Elio , Notte Chiara " , Pietro era imprevedibile , sapeva tutto di tutti , lui vedeva ogni cosa ascoltava ogni cosa , sapeva il nome di questa donna che accanto a me si era coricata , senza nemmeno averla vista .Qui tutti noi ci interessavamo uno dell'altro , e quella donna così affascinante non poteva passare inosservata .

E' stata una notte terribile anche i piccioni s'erano accucciati vicino a noi , e il loro tubare aveva fatto suonare la nostra sveglia , la Gina accanto a me era completamente sommersa dai cartoni , si la Gina che donna!

Ex infermiera andata in pensione dopo quarant'anni di lavoro , come mai qui?

Ecco la Luigina detta Gina , aveva commesso l'errore che ogni genitore commetterebbe , la figlia sposatasi anni fa con un napoletano un certo Ciro se non ricordo male , lascia il lavoro perché rimase incinta tre volte a fila, e sfornò tre bimbi , la Gina diceva sempre che avevano rubato la faccia agli angeli ma erano comunque tèrun , li vedeva solamente a Natale quando lei con dieci ore di treno si recava da loro , ogni anno viveva le feste come una purga , lo faceva solo per i bambini e per sua figlia , finchè una sera la figlia "mamma , mi serve un prestito per aprire una pizzeria " "Una pizzeria? Ma chi sa fare le pizze?" , "Ciro sa fare la pizza in maniera sublime mamma , vedrai due o tre anni e ti restituiamo tutto , sai se vendi la casa a Milano tirerai su un bel gruzzolo " la figlia era determinata , e sapeva come prendere la madre , le propose di vendere la casa e ne ricavarono cento milioni , una gran bella cifra!

La Gina si fece convincere dalla figlia , e si trasferì con loro senza sapere che cosa l'aspettava , quella pizzeria Ciro la aprì , ma purtroppo aveva un brutto vizio quel ragazzo , giocava a poker con dei loschi individui , che inizialmente gli fecero vincere somme ingenti , al punto che Ciro voleva rendergli il prestito, ma la Gina rifiutò dicendogli "usateli per prendere una casa più grande , a me basta un po' di ospitalità , poi potrei badare ai bimbi così imparano magari anche il milanese ,quel gesto di generosità la Gina lo pagò a caro prezzo , perché una sera Ciro perse trecento milioni .

Da quella sera tutto travolse la famiglia della sua unica figlia , Ciro dovette cedere a quei malavitosi il locale e la piccola casa dove vivevano , riparandosi dai genitori di Ciro , ma in quella casa per Gina non c'era posto , e la misero sul treno per Milano .

Quella notte quella donna , in ciabatte seduta nello scompartimento , indossava solamente una veste verde smeraldo , a Napoli faceva caldo ma lei Napoli la stava lasciando , stava tornando a Milano eh si nella sua città , solamente che non aveva più nulla , ne casa ne soldi ne vestiti Pietro girovagando per la stazione la vide , lui la conosceva la Gina , perché quelle notti che ubriaco finiva in ospedale l'aveva più volte vista .

Lei spesso le lavava le piaghe che Pietro aveva sulla schiena procurate dal sole , lei lo lavava e lo sbarbava ogni volta che lo beccava in ospedale ,lei era devota verso i malati .Quella mattina la vide scendere dal vagone e con passo svelto ma claudicante la raggiunse chiamandola dottoressa , quel viso segnato dalle notti in ospedale sotto una chioma bruna e ben tenuta , le tese la mano "Oh ma è lei !" "si dottoressa , si ricorda di me?" "e come potrei dimenticarmi di chi mi cantava tutte le canzoni di Liza Minnelli?" "venga con me dottoressa, ma com'è vestita leggera , non ha freddo?" la Gina sempre dignitosa rispose "si ma non è importante ora vado a casa e mi metto qualcosa di pesante " per tutto il tragitto rimasero in silenzio , ma i loro pensieri elaboravano e nell'aria si scambiavano , opinioni e tristezze.

Sotto casa la Gina ringraziò Pietro per la compagnia , "ma scusi dottoressa" "si?" "dove tiene le chiavi di casa ?non ha nemmeno una borsetta dove le tiene?" l'aveva ferita tremendamente , a sua insaputa era come se l'avesse pugnalata alla schiena .Il sangue della donna si bloccò e sbiancandole il viso , lasciò intravedere che stava male .

Sotto il cielo di milanoWhere stories live. Discover now