E fu di nuovo lì, ancora una volta.
Yoongi passò tutta la sera e tutta la mattina seguente in ansiosa attesa dell'orario dell'appuntamento.
Attese e attese, prima a casa per non arrivare in piazza troppo in anticipo e poi lì sotto la statua.
Attese, per ore.
Fu solo quando ormai si stava avvicinando mezzogiorno che lo vide comparire dall'altro lato della piazza. Appena lo notò da lontano lo salutò con la mano e gli sorrise.
«Yoongi, scusa l'attesa. È stata una mattinata davvero pesante, ma ora credo sia quasi tutto risolto. Lo sai? Alla fine Jihyun mi ha aiutato e mi ha tenuto le parti. Ha detto che sembri una brava persona. In cambio mi ha chiesto di aiutarlo con la sua, diciamo, ragazza: la vuole riconquistare.»
Yoongi sorrise sempre di più ad ogni parola.
«Come avete fatto a risolvere? Tuo padre ci ha... accettati?»
Jimin scoppiò a ridere.
«Oh, no! Ti ho detto com'è, non mi accetterà mai per quello che sono. Diciamo che l'ho... ricattato, ecco. Sotto suggerimento di Jihyun.»
Vedendo la faccia sconvolta dell'altro, rise ancor più forte.
«Non ti preoccupare. Per quanto possa fargli schifo un figlio gay, la paura più grande di mio padre resta quella per la sua reputazione. Ha detto che se sparirò dalla sua vista potrebbe passar sopra a ciò che sono. Inoltre ha preso inaspettatamente bene la notizia che avrà un nipotino da mio fratello, anche se era meno contento di star già diventando nonno.»
«Jimin... stai dicendo che-
«Si, Yoongi. Esattamente. Resterò qui in paese, solo io. Loro oggi tornano a Seoul e mio fratello mi spedirà la mia roba. Forse dovrò tornare in città un paio di volte, ma niente di più.»
Il più grande finalmente sorrise di cuore.
«Ci saranno ancor più pettegolezzi»
Jimin annuì sorridendo a sua volta.
«Oh sì»
«E finiranno per sapere tutti che siamo una coppia»
«Probabilmente si» annuì.
«E io ti amo Jimin e ho capito che questi sono gli ultimi dei miei problemi»
Lui lo abbracciò di slancio.
«E a me interessano ancor meno. Ti amo Min Yoongi. Non andrò mai più da nessuna parte.»
Ora sarebbero stati insieme per sempre. Non avrebbero più nemmeno dovuto pensare a come superare l'inverno in attesa di vedersi l'estate dopo. Non avrebbero più dovuto preoccuparsi del padre di Jimin né della sua fantomatica reputazione.
Certo, ci sarebbe stati ben altri problemi come la casa, il vivere da solo, la scuola, il militare un giorno, ma sembravano tutti così superabili ora che avevano la certezza di poter restare insieme.
«Però mi chiedevo, che cos'hai detto a Jihyun per convincerlo ad aiutarmi fino a quel punto?»
«Probabilmente ho fatto qualcosa di bello per lui in una vita passata»
Jimin scoppiò a ridere e Yoongi con lui.
Niente li avrebbe potuti dividere ora.* NOTE *
Prima noticina:
Grazie davvero di cuore a chi ha letto fino alla fine questa storia. Non sapete quanto mi faccia piacere :)Seconda noticina:
Spero di aver reso abbastanza bene la parte nel passato, anche se sono volutamente rimasta sul generico per evitare enormi contraddizioni storiche non essendo io particolarmente informata sulla storia Coreana del '900 ^^"Terza noticina:
Ci tenevo a dirvi il perché del nome dei capitoli (anche se magari lo avevate già capito da un pezzo): 72 - 48 - 36 - 24 - 0 è il conto alla rovescia delle ore rimaste a Jimin e alla fine anche a Yoongi in questo mondo.Quarta noticina:
Alla fine Sunmin insistette con sua madre per mettersi in contatto con i cari ancora in vita di Yoongi per permettere a lui e allo zio Jimin di avere un funerale tradizionale insieme.
Jimin e Yoongi furono seppelliti uno vicino all'altro nel paese dove si erano conosciuti, lo stesso dove si trova la casa di riposo.
Ora Yoongi e Jimin sono finalmente di nuovo insieme.Ultima noticina:
Spero davvero di non avervi intristito troppo. Questa piccola fan fiction è stato un mio modo per elaborare un po' il concetto della morte, una delle paure umane più grandi. Spero non vi abbia appesantito troppo l'animo.
Grazie davvero a tutti~
Un saluto,
DidiNihal
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Silenzi [BTS - YoonMin]
Random"«Sentendo quanto gli vuoi bene tuo nonno starà sicuramente già riposando meglio.» Su quel giovane viso triste si aprì un sorriso. «La ringrazio, ma non è mio nonno. - prese tra le sue mani le dita del vecchio - È lo zio di mia mamma, il fratello di...