Capitolo 5

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Guardo la piccola stanza dove mi avevano messa, e guardo i due letti, poi mi giro verso Peter, appoggiato alla porta. -Che fai?- mi domanda. -Non ho capito perché non abbiamo chiamato la scuola, oppure perché non ci siamo lamentati ancora con la recepion- dico io. Lui scuote la testa. -La tipa ci stava prendendo per pazzi e poi non avevano più stanze libere- mi dice lui. Io lo guardo male. -Potevamo andare in un altro hotel- consiglio. Lui scuote di nuovo la testa -La scuola ha già pagato questo hotel, e noi non abbiamo abbastanza soldi per permettercene un'altro a nostre spese- mi fa notare. Mi stendo sul letto, con le cuffie nelle orecchie, odio quando ha ragione. Mi lascio trasportare dalla stanchezza, gli occhi si chiudono e con le note della canzone "Everytime we touch" mi addormento. -Esposito svegliati- mi urla. Mi sveglio e gli urlo contro. -Che vuoi?- Mi giro verso di lui per guardarlo male, e rimango a bocca aperta. Peter è senza maglietta, ed ha in dosso solo un'asciugamano in torno alla vita. Si era appena fatto la doccia, le goccioline gli bagnavano il petto, i capelli erano tirati all'indietro, e sentivo il profumo di acqua di colonia e di Natale dal letto. -Esposito stai bene- mi domanda lui. Scuoto la testa per svegliarmi dalla trance. Sapeva perfettamente di essere bello, infatti gli si disegnò un sorriso sbruffone sulle labbra. -Fra un'ora dobbiamo scendere, c'è una festa e dobbiamo partecipare- mi dice lui, poi si gira verso la mia valigia e la apre, inizia a svuotarla e chiede -Ma c'è l'hai un vestito elegante- mi avvicino a lui, e lo allontano, aveva in mano uno dei miei reggiseni, uno di quelli che mi aveva infilato mia madre dentro la valigia, bianco e rosa, con gli orsacchiotti ed i panda, con la faccia rossa glielo strappai di mano e senza guardarlo in faccia gli dissi -Non farlo mai più o ti ammazzo- lui fece cenno di si con la testa -Ok, ha me basta che sei pronta fra un'ora con un vestito elegante, ora va in bagno, io mi inizio a vestire- obbedisco, prendo un'asciugamano, il fon, la biancheria intima ed il vestito più elegante che possedevo e mi diressi in bagno.

Dopo quasi un'ora uscì. Peter era seduto sul suo letto, in ordine, ad inviare messaggini. Sul mio letto sembrava ci avessero fatto la lotta, la coperta a terra, il lenzuolo arrotolato e completamente sommerso di vestiti. Peter aveva i capelli pieni di gel al in su, una camicia bianca, una giacca nera, un pantalone nero e la cravatta rossa, le scarpe lucide nere. Mi avvicino a lui -Sono pronta- le dico. Lui alza la testa dal cellulare e mi fissa. Si alza dal letto e mi dice -Bene, ora scendiamo- mi sento giù, perché mi aspettavo mi avrebbe fatto un complimento, mi ero preparata bene per lui. 

La sala dove si teneva la festa era stupenda, piena di gente, belle donne, uomini d'affari e pochi ragazzi della nostra età, gli unici erano i figli degli impresari, vestiti in modo impeccabile e molto antipatici. Peter si fermava a salutare praticamente tutti, sembrava conoscere ogni persona in quella stanza, per fino degli impresari cinesi, coi quali parlò in americano, dato che non capivano la nostra lingua. Io rimasi in silenzio ed in disparte in un angolo. -Tutto ok bella signorina?- mi domandò un cameriere passandomi un bicchiere di vino bianco. Sorrisi ed accettai il vino, lo bevvi tutto d'un sorso. -Va con calma- mi consigliò lui. Io scossi la testa e presi un altro bicchiere. -Non sopporto questa festa, e nemmeno questi palloni gonfiati- gli dissi. Lui mi sorrise e posò il vassoio coi bicchieri pieni di champagne vicino a me, io lo ringraziai, mentre lui se ne andò.

Non ricordo molto di ciò che accadde nella serata, a parte che in un certo momento Peter mi si avvicinò e mi condusse in camera, mi fece stendere sul letto e mi aiutò ad alzarmi quando non stavo bene, mi tenette i capelli quando vomitavo, e mi aiutò a bere l'acqua e a lavarmi i denti, mi fece bere il caffè, e poi mi condusse di nuovo a letto, io scossi la testa e cercai di rialzarmi. -Dormi- mi disse e mi cantò una ninna nanna per farmi addormentare, ma io non ci riuscì, così lui si accoccolò accanto a me ed io in quel momento mi addormentai, fra le sue braccia, ascoltando il battito del suo cuore ed assaporando l'ottimo odore del suo dopobarba.     

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 03, 2016 ⏰

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