~ Capitolo 4 ~

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Alle 07:30 sono pronta.
Come ho fatto!? Mia madre si è spaventata quando mi ha visto uscire...ha già preso la ciabatta da lanciarmi, grazie mamma ti voglio bene anch'io.
Non so neanche io cosa mi sia preso. Magari il fato ha capito che io non ho fatto nulla di sbagliato. Magari. Che mi stia innamorando? Chi io? Nah.
Comunque sia sono arrivata a scuola non in orario, in anticipo! E non ho fatto brutte figure!!!
Cosa mi sta succedendo?
È tutto così...strano.
Beh mi abituerò in fretta a questa vita. Ci voleva proprio un pò di fortuna. Meglio dire un pò di "non-sfortuna".
Insomma niente punizioni, tizi strani, ritardi o bidelle suscettibili. Solo (quasi) normale scuola.

Non mi sto godendo molto la giornata, cioè è tutto molto tranquillo, troppo. Ho paura che succeda qualcosa di improvviso che mi rovini la giornata. Sono una guastafeste. E mi rovino le feste da sola!

Dopo la lunghiiiiissima ora di storia mi dirigo verso le macchinette a prendere le solite schifezze da 1,50€  ed eccola lì ad aspettarmi. La sfortuna.
Era proprio lì ad aspettarmi quella, aspettava un mio passo falso. E io che volevo solo mangiare un po! Conto le monetine sulla mia mano facendole tintinnare, sono quasi arrivata a andai contro qualcuno. Alzo lo sguardo confusa e...wow.
Era...tipo...Non so...il ragazzo più carino dell'universo.
Ma che dico a me i ragazzi non interessano.  Che giorno insolito.
Mi sorride mostrando delle fossete irresistibili e io mi sciolgo. No, mi sono letteralmente squaiata. Sembravo fatta di gelatina.

"scusa, non volev..belle fossette cioè non sono niente di particolare cioè sono carine cioè ciao ehm scusa"
Ma cosa sto dicendo!?
Non credo abbia capito molto da quello che, effettivamente, non si può definire una frase.
Mi sorride di nuovo, un sorriso imbarazzato. Oddio. Troppo bello. Katia sta dalla, va tutto bene.

Le brutte figure non mancano mai.
Gli sorrido anch'io. Lo scambio di sguardi sta durando da un po. Sguardi sempre più finti, da far invidia alla chirurgia plastica!
Dopo un bel po di minuti si decide a parlare. Alleluia.
"Scusami tu, cioè è colpa mia non sapevo dove stavo andando, comunque sono Matthew molto piacere!"

Almeno so come si chiama. Beh addio Matthew. Mi sto già allontanando con un flebile ciao, ma lui mi ferma. Oh no. Mi giro e vedo il mio polso sul caldo palmo della sua mano.
Alzo lo sguardo verso di lui e noto solo adesso i suoi occhi profondi, di un marrone intenso, le sue pupille sono immerse in quello che si direbbe cioccolato fondente.
"Dimmi almeno come ti chiami"
Momento momento momento
Gli interessavo? No impossibile
"Katie Snow" dico con finta disinvoltura. Voglio sprofondare, lasciami il polso al più presto ti prego!!!
Come se mi avesse letto nel pensiero mi molla il braccio e mi sorride "allora ciao Katie Snow"
No dico ma chi si crede di essere? Justin Bieber?

Dopo il non richiesto incontro con Matthew le ore passano veloci ed entro nel mio mondo. Il mio mondo è fatto di tutti i pensieri che mi affliggono, che mi stuzzicano e che mi incuriosiscono. Il mio mondo è un mondo inventato da me, costruito e progettato da me e governato, indovinate un po, da me.
Resto incantata per un bel po,mi capita spesso: guardare il vuoto immaginando che succede qualcosa, ma non succede mai niente.
Mi risveglio di soprassalto. È suonata la campanella. Vado a casa. Sto scendendo le scale della scuola e per sbaglio vado contro a qualcuno. È Becky.

"Ciao Becky scusami non volevo, mi dispiace" che scuse patetiche escono dalla mia gola arrossata dal tipico freddo invernale.
Non sembra essersi fatta male perché sorride sentendo il suono della mia voce.
Cominciano a parlare dei più e del meno, appoggiate sui muri della scuola, noncuranti del tempo che passa. La conversazione viene interrotta dello squillo del mio telefono. < mamma> 
 ops
Mi ero dimenticata di avvertirla!

Rispondo sapendo già quello che mi aspetta. Saluto Becky e vado a casa. A studiare. Anche oggi. Uffaaa

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