Me, myself and I

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"Quindi, se due variabili sono inversamente proporzionali..."
Studio.
"Allora alla fine il risultato sarà..."
Studio.
"Quindi la formula..."
Studio.

Solo questo, la mia vita..si concerta su tre colonne.
Studio: calcoli, geometria, aritmetica.
non è facile essere la più brava della classe, ma non lo sono perché sono un genio, figuriamoci.
Solamente per due motivi:
primo. Sono in una classe di idioti patentati.
Secondo. Non ho molto da fare nella mia vita in bianco e nero.

Seconda colonna

Famiglia: siamo una famiglia religiosa, mia madre era inglese, si è sposata a Bologna ed io sono nata a Londra, anche se ci siamo trasferiti subito a MonteCarlo per lavoro di papà.
Dico era, perché purtroppo all'età di 13 anni ho perso la mia mamma..
Abitavamo in un condominio, al terzo piano. Avevo lasciato fuori dei vestiti sul balcone e ha iniziato a piovere con tanto di vento.

Mamma è uscita sul terrazzo per recuperarli..e non è più rientrata.
"Morte precoce"
"Tranquilla piccola, non sei stata tu"
"È stato un incidente"

Dicevano tutti così, mentre vestita di nero, guardavo la mia mamma dentro la bara in chiesa.  Cascata dal terrazzo per una folata esagerata di vento. Avrei preferito perdere l'intero armadio, che lei.
Adesso abbiamo cambiato casa, avevo gli incubi la...abitiamo in un appartamento vicino ad un piccolo casinò, abbastanza tranquillo, dall'altra parte della città.

Era molto bella, capelli rossi e occhi blu, nonna era irlandese ma la mamma ha sempre vissuto a Londra.

I miei nonni vengono a trovarmi, anche loro dicono che è stato un incidente, ma sapevo che comunque sarebbe potuta andare diversamente se avessi agito in un altro modo.
Sono figlia unica, mio papà è un uomo grande e grosso, senza capelli e con gli occhi marroni. Si chiama Cesare Raisi, mentre la mamma Christina Swan.
Io, io mi chiamo Bella, Bella Raisi.

Terza colonna

Musica: sin da piccolissima ho sempre amato la musica, così come la amo tutt'ora.
Avevo iniziato a suonare il violino, ma dopo la scomparsa della mamma, ho messo tutto il mio impegno, tutta me stessa in quello strumento di legno. Diceva che sarei andata lontano, che avevo talento. E questo mi sembra l'unico modo per farle onore ed in qualche modo scusarmi per tutto.
Vado al conservatorio da ormai 5 anni, prima studiavo a casa.

Il mio insegnante dice che ho del grande potenziale...ma mi sembra sempre di fare il 10% di quello che potrei dare. Metto anima e copro nel violino, le dita piene di calli e la spalla dolorante sono la conferma che sono ancora viva, data la mia poca socialità col mondo esterno.

Si è vero, mi chiamo Bella....Bella però solo di nome. Non sono come quelle ragazze modeste, no affatto. Che sono bellissime e dicono di essere  brutte per farei dire "ma cosa dici, sei un amore!"
Porto un paio di occhiali da vista parecchio grandi, anche se non mi manca molto.
Una frangia scura e capelli mossi contornano il viso un po' "paffutello"
Non sono un figurino, ho i miei chiletti di troppo, anche se sono altra circa 1.69
Occhi verdi e un neo sopra la bocca.
Non sono una bellezza, nemmeno una simpatia, a giudicare dalla quantità di amici che ho.

Carola, lei è una ragazza sorprendente. Ha un caschetto rosso scuro e due occhi marroni giganti, è un vulcano in eruzione. È muta, sin dalla nascita ha un problema alle corde vocali...ma a modo suo, parla molto più di me.
Potrebbe sembrare che siamo delle sfigate...ed effettivamente
..È vero

Ma non me ne è mai importato molto, anche se Carola ha amici a destra e a manca fuori da scuola, visto che fa scherma, ha partecipato a gare regionali e fatto molte amicizie.
A scuola stiamo noi due, non abbiamo bisogno di nessun'altro.
Ed evidentemente, nessuno ha bisogno di noi.

Papà quella sera doveva dirmi qualcosa di importante...volevo davvero sapere cosa fosse.
Mi padre è una guardia del corpo, lo si può dedurre guardandolo, un "gigante buono"
"Ma questo i cattivi non lo sanno.." mi diceva sempre, prima di farmi il solletico nel lettone. Si è sempre preso cura di me, e non mi ha mai fatto pesare nulla..mi addormentavo così, ridendo. Per non piangere.
Vivo così, suonando, per tappare il rumore nella mia testa.
E meno sento i miei pensieri, meglio è.

Spazio me
Spero che la storia vi piaccia!!! Ciao ciao!

B.B.&I    ||Brooklyn Beckham||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora