Finalmente si va a scuola...

32 2 1
                                    


Salve a tutti, oggi è il mio primo giorno di scuola del secondo anno di liceo. Mi ero scordata di presentare me stessa nel capitolo precedente ma non importa, cominceremo dall'aspetto fisico: sono di corporatura esile, ho un'altezza modesta pari a 166 cm e peso circa 47- 48 chili. Quanto alla mia altezza ed al peso, qualche mese fa misuravo 162-163 cm ed arrivavo a 46 chili. Possiedo dei capelli scuri molto lunghi ed ondulati, quindi fatti alla piastra. Dunque, sono mora. Ho poi gli occhi di un marrone intenso e dei lineamenti non molto dolci. Ora però, se non vi dispiace, passiamo direttamente al sodo: tale, sarà infatti una giornata impegnativa e faticosa, ma anche emozionante perché ho studiato molto, ma soprattutto perché mi mancano le mie care tre vecchie amiche Grace, Samantha e Lucy.

Grace è la più caparbia ed impulsiva delle tre che ragiona in maniera pratica e concreta, ma è anche la più comprensiva e generosa delle tre ed una fedele consigliera;

Lucy, che è una ragazza molto riflessiva, dolce e gentile che sviluppa in ogni situazione tanta creatività, fantasia, ingegno e brillante inventiva ed è un'incredibile sognatrice;

Samantha, molto simpatica e docile, è una giovane dalla mentalità abbastanza tranquilla e pacata che tiene molto alla sincerità, odia le bugie, è curiosa, sensibile, educata ma che da ragazza delicata, si trasforma in un vero demone irascibile quando si irrita.

Loro mi hanno sostenuta sempre, hanno avuto fiducia in me ogni volta, mi hanno apprezzata per ciò che ero, mi hanno trasmesso i valori della lealtà e della giustizia e mi hanno conferito più autostima. Son molte, le avventure che ho trascorso l'anno scorso con le mie amiche e quasi, ne varrebbe la pena di raccontarle.

Sin da piccola infatti, ero una bambina sorridente, allegra e solare che piangeva però perché non sapeva rispondere o farsi rispettare a parole e dunque, alcuni bambini dispettosi ed iruenti mi mettevan i piedi in testa. Probabilmente, ero ancora una ragazzina e all'età di quattro- cinque anni, la mia personalità non era ancora del tutto formata. Inoltre, soffrivo spesso di dolori alla testa e frequentemente, non sapevo controllare le mie emozioni, per questo posso definirmi liberamente una ragazza ' emotiva' perché mi facevo prendere dall'ansia e trascinare dai sentimenti.

Quindi non è mai troppo tardi per variare persona e carattere, ed oggi infatti, sono una ragazza cambiata, nuova e totalmente diversa. O almeno, differente da prima.

Dunque, prima di iniziarvi a raccontare la mia storia, vado a fare colazione. Scendo frettolosa e precipitosa giù per le scale, e noto che la tavola della cucina è già apparecchiata. Il pasto è servito: penso astutamente che ci fosse lo zampino di quel furbo di mio padre, ed è così. Faccio quindi una prova. Avanzo e prendo dalla cesta posta sul tavolo tre Kinder Bueno ed inzuppo cinque biscotti frollini dentro una tazza di latte mischiato ad un pizzico di zucchero di canna. A quel punto, improvvisamente, mio padre esce allo scoperto dall'angolo:- Ciao tesoro come stai, stamattina? Mi auguro veramente che tu voglia preservarti qualcosa per la solita merenda scolastica piccola, lo spero davvero- Papà!- grido forte io e lo abbraccio. – Ti voglio bene tesoro, ora va' a lavarti- Sì- rispondo. Ci stacchiamo da quell'abbraccio e vado di sopra, in bagno. Mio padre mi aveva fatto una sorpresa e non c'è niente di meglio delle sue sorprese. Proprio nulla.

Mi lavo perciò i denti e poi mi dirigo subito in stanza per vestirmi immediatamente. Accendo la luce della camera e decido quali indumenti mettere: scelgo un abito giallo a pois azzurri ed un fiocco rosso per tenere legati i capelli. Indosso dopo dei calzini ed un paio di stivali nuovi, lunghi e neri con il tacco di 3,5 cm. Più tardi metto lo zaino in spalla, do un bacio sulla guancia a mio padre, lo saluto ed esco. Spero di non arrivare in ritardo almeno il primo giorno di scuola, alle superiori. In questo, sono una frana totale. Dopo un poco arrivo e saluto tutti ad alta voce, ammassati davanti al cancello della scuola che dietro copre il giardino. Tutti quanti allora, si girano a guardarmi sbalorditi a causa del mio abbigliamento, del modo in cui mi ero conciata. Alla fine però, le mie tre amiche di scatto mi stringono forte fra le braccia e mi salutano fragorosamente. Quando suona la campanella, finalmente entriamo.

Io mi siedo in un banco accanto a Sofia. Vicino a lei mi sono sempre molto calma ed amichevole. Vedo che in classe c'è il professore di matematica.

- Maria, c'è lezione di geometria ed algebra o di aritmetica?- mi chiede Camilla. A questa domanda, mi volto verso di lei per guardarla.

- In queste prime due ore ci sono geometria e algebra. Niente aritmetica, almeno per oggi.- Le rispondo.

-Ok, grazie.-

Sono molto brava negli studi e nel ciclo delle medie, avevo persino brillato ed eccelso nelle materie. Addirittura. A questo punto, prendo libri e quaderni, faccio silenzio ed il prof inizia a spiegare la lezione...


Un amore improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora