Adam Collins 25

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Ethan pov's

"Ragazzi, non più di due per favore" ci dice l'infermiera aprendoci la porta della rianimazione.
Siamo io, Charlotte, Ryan, Cassandra, Dennis e Isaac.
Ci guardiamo in faccia interrogandoci in silenzio.
Chi di noi entrerà?

"Ethan, Ryan, entrate voi. Siete voi le persone a cui tiene di più. Sentire le vostre voci potrebbe aiutarlo a risvegliarsi" dice Dennis trovando tutti d'accordo.
"Grazie" rispondiamo all'unisono per averci concesso di entrare.

Entriamo nella stanza attigua alla rianimazione e infiliamo tutto ciò che è obbligatorio per poter accedere dentro: camice, cuffia, mascherina e copri scarpe.
Suoniamo il campanello esterno e la solita infermiera di prima, dopo averci squadrato da capo a piedi, ci permette di entrare dentro.

Percorriamo il lungo corridoio con lei al suo fianco.
Entrambi rabbrividiamo per il freddo che fa qui dentro.
"Cazzo, qui se non muori perché malato muori ibernato" esclama Ryan incrociando le braccia al petto.
L'infermiera lo guarda di traverso. Non le siamo simpatici.

"In fondo a destra" ci dice tornando a guardare, da dietro la sua scrivania, tutti i monitor che le permettono di tenere sotto controllo i pazienti ricoverati in quel reparto.
"Lo so" sono stato io il primo a vederlo qui subito dopo l'incidente.

Il silenzio che regna in questo reparto è angosciante.
Si respira aria di morte.
Si sentono solo parenti piangere, piano, per non correre il rischio di essere gettati fuori.
Si, perché non si può disturbare assolutamente il malato.
Disturbare.
Ridicolo.
Prima di staccare le macchine ti fanno salutare cinque minuti il tuo caro, poi ti sbattono gentilmente fuori e te lo restituiscono fuori coperto con un lenzuolo e qui puoi dar libero sfogo alle lacrime e al dolore.
Mi ci sono trovato.
Sono scappato via.

"Non permetterti di farti tirare fuori coperto con il lenzuolo" dico avvicinandomi al letto di Adam e stringendogli forte la mano.
"Cosa cazzo dici?" sbraita Ryan.
Faccio finta di non averlo sentito.

"Amico, giuro, che se non esci vivo da questa storia, ti seppellisco senza le palle. Te le taglio".
"Ma sei impazzito?" continua Ryan "addirittura tagliargli le palle? Amico non dargli retta, non glielo permetterò, ci penso io a te".
Lo guardo interrogativo.
"Gli taglio palle e cazzo" dice poi sorridendomi.

Lo so, sembriamo due pazzi, lui sta lottando tra la vita e la morte e noi scherziamo sui suoi genitali. Ma in realtà sappiamo che, se lui può sentirci, è l'unico modo per avere una sua reazione. Scherzarci sopra. Lui è così. Ama le prese per il culo tra amici.

"Dai Adam, rispondi! Ci senti, lo so. Hanno detto che la situazione si è stabilizzata, puoi farcela. Non puoi rimanere un vegetale e morire magari per colpa di una fottuta polmonite. Muoviti, reagisci. Cazzo, apri quei maledetti occhi!" continuo a dirgli stringendo la sua mano fredda e passandomi l'altra mano tra i capelli.

Sono disperato.
Non posso immaginare Adam vegetale per non si sa quanto tempo.
Sono stato suo amico, abbiamo riso, l'ho odiato, anche tanto, per lei.

Lei che se, ne sono sicuro, solo sapesse ora sarebbe qui, al suo fianco, a dirgli di vincere questa battaglia per lei, per loro.
"Apri gli occhi, fallo per Alexandra. Non lasciarla sola anche tu. È sola, chiusa nel suo dolore, ti crede morto, mi hanno impedito di avvisarla. Ti prego, vivi per lei" aggiungo a voce alta nella speranza che le mie parole possano giungere in qualche modo a lui.

Fisso Ryan, i suoi occhi sono lucidi, le sue mani stringono entrambi quella di Adam.
Lo guarda senza dire nulla, mentre una lacrima scende giù fino a cadere sul braccio del nostro amico.
Non riesco ad ingoiare, un nodo alla gola mi blocca il respiro.

Cerco di trattenermi dal piangere, non lo sopporterebbe, se fosse sveglio mi prenderebbe in giro chiamandomi femminuccia.
Lui non ha mai pianto, ne sono sicuro.
Siamo rassegnati.

"Andiamo via?" mi chiede Ryan non potendone più.
Faccio un cenno di assenso.
"Addio amico" lo saluta Ryan.
"Arrivederci" dico io non accettando l'addio.
E ho ragione.
Al nostro saluto le sue mani stringono leggermente le nostre.

Adam pov's

Sono di nuovo nel mio corpo consapevole di ciò che mi è successo.
L'incidente.
Colpa mia.
Non dovevo scoparmi Joanna e tradire Alexandra.
Il senso di colpa mi ha portato a fare quello che ho fatto.
Non mi ero mai bucato prima.
Poi, due giorni prima avevo conosciuto quel ragazzo al Maverick.
Non ricordo il suo nome.
Amico, mi aveva detto io ho solo cose serie. Provala e saprai dirmi e mi aveva messo in tasca un sacchetto della farmacia in cambio di soldi.

Fuori avevo aperto il sacchetto e vi avevo trovato le spade e l'eroina.
Ho riflettuto sulla cosa. Tanto ma non abbastanza perché dopo meno di due ore l'ago era infilato nel mio braccio.

Lì, nel bagno, era l'ultima dose che mi rimaneva.
Non volevo, almeno non prima di aver corso.
Ma dovevo cancellare dalla mente la scopata che mi ero appena fatto, cancellare il suo odore dal mio corpo.
Avevo ribrezzo di me stesso.

L'immagine della spada tra le labbra mentre mi lego il laccio intorno al braccio è viva nella mia mente. Rivivo passo passo quell'attimo.
Il sangue si mischia alla roba diluita, spingo lentamente lo stantuffo, il liquido piano piano diminuisce, entra dentro di me. Sento il calore avvolgere la mia testa, avverto la sensazione di un orgasmo. Quell'orgasmo che la troia non ha saputo farmi raggiungere.
L'eccitazione è a mille. Non sento freddo, non sento nulla.
Ed è così che mi metto alla guida della Porsche.
Il mio corpo lentamente si rilassa mentre il mio piede spinge giù.
Giù sempre più giù, ma la nebbia avvolge il mio cervello, non vedo più nulla, non sento più nulla ad eccezione di qualcuno che sta dicendo "Amico, giuro, che se non esci vivo da questa storia ti seppellisco senza le palle. Te le taglio".

Conosco questa voce.
Conosco anche l'altra, quella che gli sta rispondendo, quella che vorrebbe tagliarmi addirittura cazzo e palle.
Li riconosco, sono i miei amici.
Che coglioni, vogliono privarmi dei miei genitali.

Provo a muovere gambe, piedi, braccia ma sembro paralizzato.
Provo ad aprire gli occhi ma sembrano due macigni per quanto pesano.
Ho bisogno di fargli sapere che sono vivo, che li sento.
Cazzo devo farcela ad aprire questi maledetti occhi.

"Apri gli occhi, fallo per Alexandra. Non lasciarla sola anche tu. È sola, chiusa nel suo dolore, ti crede morto, mi hanno impedito di avvisarla. Ti prego vivi per lei".
Vorrei, ma non riesco a muovere questo maledetto corpo.
Sento qualcosa bagnare il mio braccio.
Una lacrima.
Piangono.
"Addio amico" .
No, non lasciatemi, vi sento, sono sveglio, parlatemi.
Sto lottando, non mollo.
Soprattutto non posso morire senza rivederla o sentire la sua voce.
Aiutatemi.
E cerco di stringere il più possibile le loro mani.
Percepiranno la mia stretta o il fatto di essere riuscito a muovere le mani è solo una mia sensazione?

🍀🍀🍀
Ma come vi è venuto in mente che avrei fatto morire Adam Collins!
Doveva morire ma ho il potere di far resuscitare anche i morti 😂😜
Per vedere come evolveranno ora le cose non vi rimane che seguirmi.
Alla prossima
Commenti e stelline
Smack 💋 💋
Ylenia
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ylenia.marini

Più forte dell'amore 2 ADAM COLLINS [The stronger love series]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora