Ecco la mia fermata. Staccai le cuffiette, le arrotolai in tasca,presi la cartella e scesi. Salii le scale mobili ed uscii,finalmente.
Mentre camminavo per arrivare nella mia squallida scuola,mi passarono davanti quelle 3 troiette. Le odio,mi prendono sempre in giro perchè io non seguo la moda e sono meno carina di loro. Come se poi loro sarebbero belle. In faccia hanno una maschera di trucco e si vestono sempre a puttanelle.
Mi fermarono per strada e cominciarono con gli insulti. Margareth cominció:' heii, ecco jessica! ma che sono quei pantaloni! ahahaha!' 'di certo sono meglio dei tuoi!' dissi convinta,pur sapendo che non era cosí.
'Sentitela! ahahahahah! ma vattene!'
Angela continuó:' ma stamattina ti sei scordata di pettinarti? ahaha' loro ridevano mentre io pensavo che davvero mi ero dimenticata!
E detto questo se ne andarono. Elizabeth mi diede uno spintone facendomi quasi cadere.
Corsi in classe per non rincontrarle. Io le odio. Già so di essere una merda non c'è bisogno che me lo ricordino sempre loro! E poi tra tante persone,proprio per loro tre non ero invisibile!
Entrai in classe e mi sedetti all'ultimo banchetto,come facevo sempre, così che nessuno mi avrebbe guardata o dato fastidio.
E poi entró lui. Michael Stan,lo amavo dalla terza elementare. Lui peró non mi ha mai calcolata. Per questo mi tagliavo. Per quello stronzo che ogni settimana cambiava ragazza. Ma d'altronde io ero invisibile,non potevo pretendere che proprio lui mi avrebbe notata. Lui, il ragazzo piú bello della scuola.
Scosse i capelli una volta valcata la soglia e si sedette stranamente al banchetto davanti al mio e mi salutó prima di sedersi:'ciao!'
La sua voce era cosí calda! La amavo! Amavo tutto di lui! Mi faceva sognare solo con quella stupida parola..
'Ciao..' dissi quasi sussurrando e affogando nella timidezza.
Dopo neanche due secondi venne Margareth e si sedette sulle gambe di Michael:' ma che fai? ti metti a parlare con questa?'
Michael fece una faccia strana,impaurita quasi, come se mi volesse chiedere scusa con gli occhi. Ma perché? Pensavo. Lui non mi ha mai calcolata,perché proprio ora mi pensava?
Presi la cartella e cambiai posto:' forse gli servo a qualcosa' pensavo 'forse deve portare avanti la sua nominata di essere stato con tutte le.ragazze della scuola' anche se io ero scambiata per maschio.
Finí l'ora e la campanella suonó insistente. Mentre camminavo per i corridoi che portavano all'uscita una mano mi afferró il polso e mi tiró in una classe. Era Michael. Non pensavo fosse vero, cosí mi strofinai gli occhi e li riaprii: non mi ero sbagliata. Michael disse:'scusa per prima, sappi che io Margareth non la calcolo nemmeno,pensa che per me lei é invisibile!'
Quella parola mi rimbombava nella testa:'invsibile'
'Perché mi dai cosí tante attenzioni? Non mi hai mai pensata,io sono fottutamente innamorata di te dalla terza elementare e tu non mi hai mai calcolata!' questo era quello che sognavo di dirgli ma purtroppo dalla bocca mi uscì solo un piccolo:' non fa niente..'
Lui mi guardó profondamente e disse:' io vado, devo tronare a casa presto'
'ciao!' risposi io.
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ANGOLO AUTRICE:
se qualcuno sta seguendo la mia squallida storia mi voglio scusare perché volevo scrivere qualcosa di carino ma non sono molto brava xD
Spero che continuerete a seguirmi. Ciaooo! :3
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invisibile.
Non-FictionJessica,una ragazza'invisibile' racconta la sua vita attraverso un diario.