9 - Il dossier

72 18 4
                                    

Ritornai nuovamente al cespuglio per cercare qualche traccia di quell' uomo. Avevo notato solo ora una stradina sterrata ben definita ai lati da sassolini sistemati con cura. Percorsi tutta la strada che era leggermente in discesa e dovevo fare attenzione a non cadere. Mi ritrovai davanti ad un piccolo piazzale con vecchie panchine e quattro lampioni, al centro una fontana in pietra dalla quale l'acqua non sgorgava più. Sulla fontana una statua bronzea, un po' corrosa dal tempo,  rappresentava due bambine sorridenti che tenevano due brocche inclinate tra le mani  che si toccavano. Una coppietta di ragazzi era seduta e chiaccherava abbracciata, mentre un bambino giocava a pallone. Appoggiato ad una panchina c'era un uomo, vestito di nero con un cappello. Mi fece un cenno con la mano come per attirare la mia attenzione.  Mi voltai lentamente, per capire se stesse rivolgendosi a me e visto che non non c'era altra persona avanzai. Mi venne incontro a testa bassa che il viso non era facile da intravedere e più si avvicinava più credevo di conoscerlo. Tempo di levarsi il cappello e sollevare il viso che mi disse :" Ho qualcosa che le potrebbe interessare" e avvicinando la sua mano alla mia, mi passò un dossier ricco di informazioni preziose sulle ragazze morte assieme al diario che Dana scriveva in terapia. Era il dottor Paulo M.. Gli dissi semplicemente :"Grazie"e mentre si stava frettolosamente allontanando, aggiunsi: "Come posso sdebitarmi con lei?". Ma non si voltò, infilò una mano nella tasca del cappotto ed estrasse una pistola, la puntò alla tempia e si sparò con freddezza.

Lei amava le rose 《Wattys 2017》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora