Wonderwall

Capitolo IV.

[Heather's P.O.V]
Mi svegliai alle 12:30 di lunedì 27 maggio. Ovviamente non feci colazione, ma pranzai direttamente, visto l'orario. Mentre si cuoceva la pizza, presi il mio computer e controllai le notifiche. Tra di esse, vi era una mail da un indirizzo a me sconosciuto.
Decisi di aprirla.
"Buonasera signorina Heather,
la abbiamo contattata per informarla che dovrebbe iniziare a progettare una serie di abiti per moda maschile.
Dresscode: concerti e interviste.
Numero abiti: 15.
La preghiamo di spedire i progetti a questo indirizzo!
J Agency"
Mi venne un colpo. Era forse questo il lavoro di cui parlava Vivian il giorno prima?
Non mi lasciai trascinare da tutti i pensieri e cominciai subito a disegnare dei bozzetti. Ero negata nel disegno, ma per guadagnare soldi andava bene tutto.
Non mi dissero la data di consegna, ma diedi per scontato che fossero per la fine della settimana. Quindi mi diedi da fare.
Mi arrivarono diverse telefonate, ma io non risposi a nessuna, a parte Vivian.
"Hey Heather! Come va?"
"Tutto apposto! Sto disegnando... Te?"
"Ma tu che disegni? Dove? Perché?" Sentivo dalla voce che c'erano problemi.
"Mi ha contattato un'agenzia di moda stamattina, devo fare 15 abiti per moda maschile."
"Ma wow! Per chi?"
"Non lo so, però devo finire in una settimana. Ma è il lavoro di cui parlavi, per caso?"
Ci furono cinque minuti di silenzio.
"Vivian?"
"Ah si si! È il lavoro! Si! Evviva! Divertiti! Devo andare! Ciao!"
"Cia-"
Non riuscii neanche a finire la frase che aveva messo giù il telefono.
Continuai a disegnare per tutto il pomeriggio, fino a tarda notte. Ero esausta e decisi di andare a letto. Prima di addormentarmi, guardai un po' il telefono e su Facebook vidi una foto sospetta di James.
Era una foto del suo guardaroba, che apparentemente era vuoto.
Il post diceva: "Oops, sono senza vestiti. Cosa mi metterò al concerto?"
E lì mi venne un piccolo brivido. Non era che Vivian stava pianificando qualcosa di grosso? Ci pensai un attimo, ma capii che era solo un'idea stupida quindi spensi il telefono e mi addormentai.