Prologo

236 19 12
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


  ♛Yvaine


Nel 300 d.c., i Romani estendevano il loro Impero dall'Arabia alla Britannia, ma bramavano di più, più terre, più popoli sottomessi a Roma, e più di altri il grande e potente popolo dei Sarmati ad Est.

A migliaia morirono sul campo di battaglia e quando il quarto giorno il fumo si diradò, gli unici soldati Sarmati sopravvissuti appartenevano alla decimata ma leggendaria cavalleria.

I Romani colpiti dal coraggio e dall'abilità di quei cavalieri risparmiarono loro la vita, in cambio questi guerrieri furono incorporati nell'esercito Romano.

Sarebbe stato meglio che fossero morti quel giorno, poiché la seconda parte del patto che strinsero, impegnava non solo loro stessi, ma anche i loro figli e i figli dei figli dopo di loro, a servire l'Impero come cavalieri.

Io ero una di quei figli.

La Sarmazia non era un posto ospitale, ma era casa mia e quando quella mattina mi sono svegliata non avevo idea che sarebbe stato l'ultimo giorno in cui avrei visto quelle distese praterie che tanto amavo vedere appena alzata

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

La Sarmazia non era un posto ospitale, ma era casa mia e quando quella mattina mi sono svegliata non avevo idea che sarebbe stato l'ultimo giorno in cui avrei visto quelle distese praterie che tanto amavo vedere appena alzata.

Il nostro villaggio, Berath, era abitato da semplici contadini appartenenti alla tribù degli Alani e qualche fabbro si era stabilito da noi con l'unica mansione di forgiare qualche spada e ferri per i nostri cavalli, ma la nostra principale occupazione era l'allevamento.

Dicono che noi Sarmati siamo straordinari cavalieri, che in sella valiamo più di ogni soldato ben addestrato e molto prima che nascessi, durante la conquista del nostro paese da parte dell'Impero Romano, abbiamo mostrato loro la nostra potenza prima di soccombere come loro servitori, costretti a servirli per quindici anni e combattere battaglie non nostre, lontani dalla nostra casa e da tutto ciò che conosciamo.

Il nostro popolo è fiero e indomito, anche se costretto a piegarsi, non ha perso il suo fuoco che lo ha tenuto unito in tutti questi anni, ci ha portato a sopportare i soprusi perpetrati dai Romani e combattere battaglie impossibili con il solo scopo di vivere e tornare a casa.

King Arthur: The Knights of the Round Table.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora