Capitolo 5

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Dopo le 20 e passa cioccolate calde ero davvero piena, il mio stomaco era pieno solo di quel liquido, il più buono del mondo, e non né ero per niente fiera.

Stessa cosa per Levy.

«Luce io non ce la faccio più...» Si lamentò accarezzandosi lo stomaco.

«A chi lo dici...» Dissi facendo lo stesso gesto della turchina difronte a me.

Lentamente si alzò dalla panca. «Senti io vado in camera mia... Devo farmi una bella dormita.»

«Ah va bene... Penso che andrò anch'io... Ma, dove devo dormire di preciso?» Chiesi alzandomi.

«Tu per ora dovresti dormire con Natsu... Ehm come dire...  Non ci sono stanze disponibili...» Disse, cercando di non guardarmi negli occhi.

Da sola nella stanza con Natsu? Ma lui è arrabbiato con me... E poi...

Iniziai a diventare tutta rossa, non credo di essere mai stata in una stanza sola con un ragazzo...

«B-bene... Dove si trova?» Chiesi facendomi coraggio.

Non sarebbe successo niente. Lui mi avrebbe aperto la porta e avremmo dormito come se nulla fosse.

«Va' nel corridoio come se vorresti andare nell'ufficio del master, sali le scale che si trovano alla fine del corridoio fino al secondo piano e poi gira a destra, stanza 124.»

Salutai Levy con un cenno della mano, e ci promettemmo di vederci anche il giorno dopo.
Superai l'ufficio del master e salii le scale fino al secondo piano, poi girai a destra e mi ritrovai davanti la stanza 124.

Ok Luce... Niente paura, è solo Natsu...

Bussai prima lievemente, poi ci misi un po' più di forza.

Dopo tre tocchi la porta fu aperta da un Natsu a petto nudo con dei pantaloni di tuta corti grigi, a piedi nudi.

Stavo letteralmente andando a fuoco, mentre lui mi guardava senza avere una minima reazione. Aveva i capelli arruffati e le labbra più gonfie del solito, segno che stava dormendo, e che io l'avevo svegliato.

«S-scusami, stavi dormendo? L-levy mi ha detto di venire a dormire qui... Ma se vuoi posso chiedere al ma-»

«Il master non c'è, sta dormendo. Sono le 23:43.» Mi interruppe.

«Ah be... Io-»

«Entra.» Mi ordinò spostandosi di lato per lasciarmi entrare.

«Sicuro che non ti dia fastidio?» Gli chiesi guardandolo negli occhi, e vidi i suoi muscoli rilassarli sotto quella futile domanda.

«No che non mi dai fastidio... Scusami è che quando mi sveglio non connetto col cervello, entra non preoccuparti.»

A quella confessione mi rilassai anch'io ed entrai, lui chiuse la porta alle mie spalle e si avvicinò, di colpo il mio cuore prese a battere incessantemente come se stesse correndo una maratona di mille metri. Iniziai spaventarmi, eppure sapevo che si trattasse di Natsu.

«Luce?» Mi chiamò lievemente preoccupato, con la voce roca per il sonno.

«Si?»  Mi girai col cuore in gola. Natsu emanava calore in una maniera assurda.

«Niente... Io vado a dormire sul divano, in quella stanza.» Disse indicandomi la stanza alla mia sinistra, a quel movimento si fletterono tutti i muscoli del braccio, e ovviamente essendo donna, quell'azione non mi lasciò indifferente.

Lo vidi sorridere lievemente, ma poi smise subito, quindi pensai che fosse stata la mia immaginazione. «Tu invece dormirai lì, in quel letto» Indicò dietro di me, e io mi girai notando un grande letto di una piazza e mezza, sistemato lateralmente sotto una grande finestra. «il bagno invece è lì.» Indicò una porta affianco alla stanza dove lui doveva andare a dormire. 

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