Intro

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Alle volte mi vengono in mente delle cose con cui non sono affatto d'accordo.
-Woody Allen

Quando avevo cinque anni, c'era un trenino appeso nel muro della mia classe. In ogni vagone c'era scritto un mese in inglese, da January fino a December.

Quando sento o vedo una qualsiasi data, penso ancora a quel treno.
Adesso siamo a Novembre, quindi al penultimo vagone.

E se mai tu mi dirai che sei nato il 13 gennaio io pensero' cavolo, proprio lo stesso giorno di Giovanni Breici. E solo due cose ricordo di Giovanni Breici: che sua madre era cinese (perché insomma, chi non se lo ricorda) e che il suo nome era appeso proprio sotto al primo vagone del treno, con vicino un bel numerone fortunato: 13.

Ma che cazzo ti frulla in quella testa, @Fullofpride?

Ma dai, non venitemi a dire che siete scrittori di menti pulite. Se ve lo vengo a raccontare a voi, miei cari Wattpadiani, è perché penso che siate pazzi quanto me (e se la sfida è troppa ardua tranquilli, vi basta anche solo la metà).

Perche' ci sono un sacco di procedimenti logici che pensiamo ma non diciamo. Nè scriviamo. Perché non avrebbero senso. E magari cerchi qua e là di infilarli in qualche storia, in qualche dialogo. Ma non funziona. Non rende. Sembra illogico.

È illogico.

Quando penso, scrivo dialoghi.

Quando incontro qualcuno, lo caricaturizzo.

Quando ascolto una canzone, mi creo film e inquadrature.

Mi faccio tante di quelle seghe mentali, che penso che il mondo circostante sia quella cosa che vedo con gli occhi quando mi distraggo.

Vedo il mio corpo come qualcosa che muove la mia testa.

Ma... Quindi?

Io ci ho provato, a scrivere. Anima e corpo.
Ma non sono una persona dalla mente ordinata, è la triste verità.
Le idee esplodono qui e là, senza connessioni.

Ma visto che non ho concluso niente nella mia vita, almeno voglio scrivere qualcosa che abbia senso senza una conclusione.

Qui ci sarà tutto.
Quei pensieri che fai alla mattina, troppo assonnata, o nella vasca da bagno, quando non hai carta e penna.
Le domande che ti facevi da bambina, le domande che ti fai ancora adesso.

Insomma.

Quelle cose che non ho mai osato scrivere, perché temevo che avrebbero raccontato un po' troppo di me.

E sarò felice, se nel corso della storia, condividiate anche le vostre.

Ci state?

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