Capitolo 1

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"A guy and a girl can be just friends,
But at one point or another,
They'll fall for each other...
Maybe temporarily,
Maybe at the wrong time,
Maybe too late,
Or maybe forever."
- Dave Matthews

Cominciava un'altra giornata a New York. Come al solito, arrivò prima di tutti gli altri a lavoro, ma era sicura che anche lui fosse già lì nel suo ufficio, intento sicuramente e sbrigare la grande pila di rapporti che ogni giorno abbondavano la sua scrivania. Quella pila aspettava anche lei quest'oggi.
Arrivò in laboratorio e, mentre si incamminava verso il suo ufficio, rivolse uno sguardo a quello più grande, in fondo sulla destra. Posava sempre un piccolo sguardo quando arrivava. La porta era chiusa, ma essendo quell'ufficio essenzialmente di vetro, potè vedere che la sua deduzione era esatta in quanto lui già si trovava lí, ancora una volta in piedi rivolto verso la grande finestra che dava sulle vie di Manhattan. Era almeno tornato a casa per dormire un po' quella notte? O aveva dormito di nuovo in ufficio? Ma il pensiero che più la stava preoccupando in quel momento era: aveva almeno dormito? Mac non si accorse del suo arrivo, però sentiva che qualcuno lo stava osservando, quindi si voltò lentamente e alzò lo sguardo fino a incontrare gli occhi di Stella.
Il blu che incontra il verde.
Aveva passato un'altra nottata in laboratorio lavorando. Era ormai tanto tempo che continuava a farlo, era diventata un'abitudine, precisamente da quando Claire non era più al suo fianco: era l'unico modo per non pensare, e di conseguenza non soffrire, impegnare tutte le sue forze nel risolvere i casi; con la mente e il corpo impegnati in questo modo, le ore e le notti trascorse in laboratorio diventarono sempre di più... Non sapeva più cosa significasse dormire, o cosa fosse un letto. Ma era più di questo. Dormire non gli riusciva più; non riusciva o forse non voleva riuscirci. Insonnia cronica forse...
Perchè tentare di dormire se poi alle 4 del mattino gli occhi scattavano aperti, e il tuo corpo non ti da' pace, e vuole solo cominciare la giornata? E da quando aveva perso Claire, sentiva di non avere più nulla per cui essere in pace, e solo buttarsi a capofitto sul lavoro gli permetteva di non stare con le mani in mano e buttarsi ancora più giù... o almeno era così nella mente di Mac. "WORKAHOLIC" così si definiva, e ne era pienamente consapevole. Amava il suo lavoro, ed ora era l'unica sua ragione per alzarsi al mattino.
Stella non poteva fare a meno di preoccuparsi e osservava detenitamente il suo viso: gli occhi erano infossati e arrossati, la camicia arrotolata ai gomiti e aperta dai primi bottoni, e la giacca ancora appesa come l'ultima volta che lei l'aveva vista quando la sera prima era passata a salutarlo alla fine del suo turno. Per quanto ormai lei conoscesse questa sua "abitudine" non riusciva ancora a comprendere questa sua scelta; lo osservava passarsi una mano sul collo e poi tra i capelli (lo faceva sempre quando era stanco o nervoso) mentre ritornava alla sua scrivania sulla quale erano rimasti solo pochi fascicoli ancora da firmare.
Rimase a guardarlo alcuni secondi, poi entrò nel suo ufficio. Rimase un attimo ferma sulla soglia per poi avvicinarsi alla scrivania; poi ruppe il silenzio: "Quando è stata l'ultima che hai dormito Mac?" Gli chiese Stella con tono alquanto preoccupato "Solo... guardati. Sai ancora cosa vuol dire dormire almeno?" Alzando gli occhi dalla scrivania Mac le disse: "Ho riposato la mia testa quando mi sono appoggiato alla sedia poco fa" rivolgendole un piccolo sorriso di comprensione; era grato del fatto che Stella si preoccupasse per lui anche quando non era necessario; lei era quella persona che lui sapeva si sarebbe preoccupata anche dopo anni, di questa sua abitudine. Rivolgendole poi un ultimo sguardo si sedette alla scrivania e continuò a studiare i pochi fascicoli rimasti e a firmarli. Lei piegò un poco la testa e gli accennò un sorriso dicendo: "Sono solo preoccupata per te Mac... Non voglio che a lungo andare questa cosa rovini anche la tua salute fisica, oltre che quella mentale. Però ora è già mattina quindi... vuoi un caffè? Nero, forte, due di zucchero?" E gli sorrise più ampliamente. Mac alzò di nuovo lo sguardo dai fogli e le rispose: "Grazie Stella, uno per iniziare non sarebbe male." "Va bene, allora te ne porto uno ora e lo prendo anche per me." E rivolgendogli un ultimo sguardo uscì dal suo ufficio e si incamminò verso la sala ricreativa; il rumore dei tacchi faceva eco nel laboratorio ancora deserto, e lo sguardo di Mac seguí la figura della donna camminare per il lungo corridoio: come sempre, i ricci balzavano ad ogni suo passo e i suoi occhi erano già brillanti; Mac la osservò fino a dove il suo sguardo poté accompagnarla.

"This is what we do, we take care of each other." ~ SMackedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora