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«Cosa diavolo gli hai fatto, Mel?»

«Niente.» rispondo, tenendo la mia borsa a tracolla ferma sulle ginocchia durante una curva, per evitare che i libri saltino fuori. «Perché?»

«È incredibile... tu lo hai... Lo hai stregato. Lo hai incantato. Ieri sera mi ha telefonato ed era senza parole. Ha voluto prendere altri due appuntamenti con te per questa settimana e mi ha chiesto se fossi libera per le prossime.»

«Gli hai detto di sì?»

«Ci puoi scommettere! Dice che è disposto a pagarti ancora qualche extra in più, se fosse necessario. Oh, e non vuole che metti il rossetto.»

«Fantastico!»

Rob probabilmente pensa che io sia entusiasta per i soldi, ma non è la verità. Io voglio semplicemente incontrarlo di nuovo, perché fare sesso con lui è stato sconvolgente.

«Cosa dirò agli altri clienti?» mi chiede preoccupato.

«Mandali al diavolo, voglio solo lui!»

Robert si ferma a qualche metro dall'entrata dell'università che frequento. Ai miei compagni ho detto che è mio zio, e che a volte mi dà un passaggio perché lavora da quelle parti.

Dopotutto, quando vado a lezione sono una comune studentessa e anche un po' nerd, con la mia solita maglietta degli Avengers larghissima e i pantaloncini di jeans. Nessuno sospetterebbe mai nulla.

«Ehi, Rob. Me lo dici chi è?»

«Senti, non posso proprio...»

«Dai! Terrò la bocca chiusa, lo prometto.»

«Mel, è una cosa seria, non te lo posso dire.»

«È un atleta famoso? Un modello?»

«No.»

«Un politico? No, è troppo giovane e bello per essere un politico.»

Mi punta il dito contro.

«Non avrai mica imbrogliato per vederlo?!»

«No, l'ho solo intravisto di spalle. Ma... l'ho toccato, e so che è bellissimo.»

«Mi ha fatto firmare un accordo per la privacy.» mi confessa Rob, guardandomi serio e avvicinandosi a me.

Sospiro, e involontariamente faccio appannare i vetri dei suoi occhiali.

«Wow. Adesso sono ancora più curiosa.»

Scendo dalla macchina, lo saluto, e incamminandomi continuo a chiedermi chi possa essere questo misterioso Mister T.

Varco i cancelli dell'istituto e mi avvio verso l'entrata. So bene che il mio lavoro segreto è sporco, deprecabile e immorale. So che se la notizia trapelasse, ne scaturirebbe uno scandalo in tutta l'università.

Voglio laurearmi al più presto e raggiungere mio padre a Brighton. Si è trasferito lì dopo il divorzio, insieme alla mia sorellina, ma non è certo in condizioni di poterci mantenere entrambe o pagarmi gli studi.

Così, voglio mettere da parte un bel gruzzoletto e poi andare via, via per sempre.

Nel piccolo paese dove abito, dopotutto, non c'è alcuna possibilità di guadagnare tanti soldi così in fretta. Ho conosciuto Robert tramite Internet, e poco dopo ho iniziato a lavorare con lui. I clienti lo pagano per organizzare appuntamenti con me, e poi pagano me per le mie prestazioni. Sono sempre i soliti quattro o cinque tizi che Rob conosce da una vita: avvocati, medici, capi d'azienda, ricchi, attempati e con la voglia di sentirsi giovani. Dicono che il mio corpo fresco è come una medicina per loro.

Le prime volte sono state tremende, ero impacciata e timida. I soldi e il pensiero che non sarebbe durato per sempre mi mantenevano lucida, e con il tempo ci ho fatto l'abitudine. I minuti passano in fretta quando si fa sesso.

Cammino nel corridoio, mi sento colpire da un'amichevole pacca sulla spalla. È Warren, il mio compagno di corso, e anche il mio unico amico. Mingherlino, alto appena quanto me e con il viso innocente.

«'Giorno, Mel!»

«Ehi.»

«Hai di nuovo quella bellissima t-shirt.»

«Già, e diventa sempre più vecchia.»

«È vintage.»

Ridiamo insieme. Lui è un genio, probabilmente diventerà uno stimato programmatore o un pericolosissimo hacker. Io, invece, studio programmazione solo perché mi piace usare il computer.

«Hai da fare?» mi chiede allegro, spostandosi dalla fronte il suo folto ciuffo di capelli castani.

«Non più di te.»

«E se saltassimo la lezione per andare al fast-food?»

Piego le labbra.

«Ah, Warren... ne ho saltate troppe ultimamente.»

«Hai ragione.» ammette, e gioca con gli auricolari che pendono dal suo collo. «Be', potremmo rimandare a stasera. Film Marvel e Nuggets in onore alla tua maglietta?»

Mi chiede di uscire da mesi ormai, nei modi più carini e innocenti che esistano, ed io continuo ad evitare che lui si illuda. Veniamo da due mondi diversi, Warren è un bravo ragazzo. Non posso permettergli di prendersi una cotta per una come me. Io sono una poco di buono, lo sono sempre stata.

«Mi piacerebbe tantissimo, ma devo aiutare mia madre, stasera.» improvviso. «Sai, sta prendendo quelle nuove medicine e dorme di continuo.»

«Capisco. Mi dispiace.»

«Figurati, la preferisco di gran lunga quando dorme.»

La mia affermazione deve averlo messo in imbarazzo, abbassa la testa e continuiamo a camminare per raggiungere l'aula senza parlare.

«Hai sentito che gireranno alcune scene di Ever After 2 nella nostra città?» dice a un tratto Warren, rompendo il ghiaccio.

«Qui? Ma questo posto è troppo piccolo e puzzolente per un film così bello!» esclamo sorpresa.

«Incredibile, eh? Girano vicino alle rovine del castello, nel bel mezzo del bosco. Speravo di poter sbirciare il set, ma dicono che hanno chiuso tutto.»

«Oh, ma non è giusto...»

«Già, che sfiga.»

Ci sediamo nei soliti posti in aula, mentre alcuni compagni ci guardano con aria di scherno e fanno battutine stupide su noi due, sul fatto che siamo sempre seduti vicini, scommettono su quando faremo sesso, sono convinti che siamo entrambi vergini. Idioti.

Chissà cosa direbbero se sapessero della mia doppia vita: Melanie, studentessa goffa di giorno e prostituta di notte.

Fragile - Anteprima romanzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora