4

1.1K 19 2
                                    

Non l'ho mai visto arrossire tanto da quando l'ho conosciuto. Robert è un tipo che non si è mai fatto mancare nulla nella vita, tra donne, viaggi e compagnie stravanganti. Non capisco perché sia turbato.

«È alquanto perverso, il nostro Mister T.» commento, inginocchiata sul letto.

«Capita spesso c-che queste p-persone abbiano dei v-vizi particolari.» balbetta Rob, con la fronte sudata, mentre controlla la corda nella propria mano.

Sono queste le nuove richieste di Mister T: stavolta mi vuole nuda con le mani legate dietro la schiena, gli occhi bendati e un vibratore con controllo remoto tra le gambe. È un vero maniaco, e anche alquanto fantasioso.

Rob si avvicina a me per legarmi i polsi ma io lo fermo.

«Aspetta.» prendo il vibratore, che sembra spento a prima vista, e divarico un po' le gambe. «Se non ti spiace, a questo ci penso io.»

«A-Ah... sì.»

Si gira per non guardarmi mentre lo faccio, anche se mi ha già vista nuda altre volte. È stupido.

Inserirlo non è molto semplice, la posizione è scomoda, non sono pronta e nessuno di noi due ha pensato di portare del lubrificante.

«Oh!» mi sfugge, appena riesco a spingerlo dentro.

«M-Mel? Ti sei fatta male?»

«No, idiota.» sbotto, sdraiandomi su un fianco. «Quindi lui ha un telecomando, e accenderà questo affare quando vuole, giusto?»

«Sì.»

«E immagino che lo farà vibrare quando meno me l'aspetto.» Sospiro. «Ha una mente contorta.»

«Vuoi che gli chieda di non farlo?»

«No. È stuzzicante.»

Gli porgo i polsi per farmeli legare, e lui procede impacciato, con le mani sudate.

«A-Ascolta, Mel, i-io... questa cosa inizia a diventare inquietante.»

«Perché?»

«Non lo so, questo tizio ha preso una vera fissa per te. Ho paura che voglia farti del male.»

«Non farti film mentali, Rob. Si diverte a giocare al dominatore.»

Dopo aver stretto il nodo ai miei polsi, Robert prende la benda da mettermi sugli occhi.

«Se dovesse esagerare, fregatene dei soldi.»

«Tranquillo, non sono stupida.»

La stoffa si poggia sul mio viso, per me scende il buio, non vedo più nulla. Avverto le mani tozze di Rob allontanarsi dalla mia testa, poi i suoi passi verso la porta.

«Lo chiamo e gli dico che sei pronta. Arriverà tra poco.»

«D'accordo.»

Se ne va, la porta si chiude, inizio a tremare di freddo e di agitazione. Spero che i minuti passino in fretta, è una tortura aspettare senza sapere quando arriverà.

Provo a rilassarmi, volto la testa dall'altro lato, stringo le gambe. Il vibratore non sembra dare segni di vita.

Arriccio le dita dei piedi, sono intorpidite. Poi avverto una scossa. Ma cosa diavolo...

Sussulto, mi sollevo su un gomito, ingenuamente mi muovo come se volessi guardarmi intorno.

Un'altra scossa. È tra le mie gambe, è il maledetto vibratore di Mister T.

Fragile - Anteprima romanzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora