Cap.4 Dobbiamo parlare

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<Alza la guardia C!> disse John urlando, prima che potesse metabolizzarlo Chelsea ricevette un diretto destro dal suo avversario che la spinse all'angolo.
Quando un pugile va all'angolo deve riuscire a chiudersi in modo da evitare più colpi possibili e in modo da pensare ad una mossa o una strategia per ribaltare la situazione; Chelsea stava facendo un incontro con Kathy in palestra dopo il riscaldamento di routine.
John sapeva quanto le ragazze non si sopportassero e voleva insegnare a Chelsea a mantenere la calma e combattere con rispetto nonostante l'avversario.
La campanella segnò l'inizio del terzo round, Chelsea stava vincendo quell'incontro amatoriale,ma il terzo round sfinì entrambe le ragazze; Chelsea si caricò con le urla dei compagni di palestra e quindi diede un jab, un diretto destro e un circolare alto destro.
Kathy cadde a terra. Chelsea abbracciò John, poi andò a porgere la mano all'avversaria aiutandola a rialzarsi <Bell'incontro> le disse.
La ragazza andò negli spogliatoi dolorante e iniziò a togliersi le protezioni utilizzate nell'allenamento.. poco dopo arrivo Kathy.
<Pensi di essere migliore di me solo perché hai "vinto" un incontro in palestra?> disse lei togliendosi i guantoni.
Chelsea la guardò <mi sto solo allenando, non era e non è niente di personale> disse poi togliendosi le fasce.
Kathy chiuse la porta, e prima che Chelsea potesse entrare nella doccia la buttò a terra, con cattiveria le saltò addosso e iniziò a prenderla a pugni sulle costole.
Chelsea era in trappola, non poteva muoversi.
Tutto questo orrore durò circa 20 minuti, o così si ricordava la ragazza stesa a terra senza sensi.

Si risvegliò poco dopo, aveva uno zigomo e 3/4 costole rotte, zoppicava e non riusciva a flettere la gamba destra, aveva lividi su tutto il corpo e la testa le faceva malissimo. Al suo risveglio tutto le pareva sfocato e non ricordava nulla; quegli spogliatoi luridi che amava tanto avevano un altro aspetto adesso...qualcuno bussò alla porta.
<C'è ancora qualcuno?> disse Kent, l'allenatore.
<Si! Ci sono io!> disse Chelsea cercando di contenere il dolore
<C'é John che ti aspetta qua fuori, mi raccomando chiudete e spegnete tutto, grazie>
Chelsea raccolse le sue cose e le buttò nella sacca, non aveva neanche fatto la doccia, provò ad alzarsi ma non riuscì.
<John> urlò dagli spogliatoi, <c'è qualcuno?>.

Nessuno rispose.

Chelsea estrasse il telefono dalla giacca e chiamò John
<Dove sei?> disse mentre il sangue le usciva dalla bocca
<Sono qua fuori dalla palestra che ti aspetto con Ryan,quanto ti ci vuole a fare una doccia?>
<Vi prego venite negli spogliatoi> disse per poi mettere giù la chiamata di colpo.
Poco dopo si sentì bussare alla porta e la ragazza emise un suono per farli entrare; i loro occhi furono pieni di orrore.
Chelsea era appoggiata al muro con la schiena e le gambe per terra, indossava solo i pantaloncini da allenamento e il reggiseno sportivo perciò i ragazzi videro i lividi su tutto il torace ed il corpo; Dalla sua bocca usciva sangue, lo zigomo era viola e gli occhi erano fissi a guardare per terra.
Ryan (un amico in comune dei ragazzi) chiamò l'allenatore immediatamente mettendosi le mani ai capelli per il terrore a cui aveva appena assistito.
John si precipitò da lei, le fece molte domande mentre la portava in braccio sotto l'acqua tiepida delle docce.
Le levò i pantaloncini e andò con lei sotto la doccia in modo da aiutarla a togliere il sangue sul corpo, ma la ragazza era ancora quasi priva di sensi; una domanda le fece ricordare l'accaduto.

<devo dire che non sia andato molto bene l'incontro con Kathy> disse Ryan abbastanza nervoso; Chelsea ricordò tutto chiaramente e spiegò ai ragazzi l'accaduto.
I due amici si guardarono e senza dubbi le credettero poiché la videro entrare negli spogliatoi con Kathy e non la videro più uscire.
John caricò il braccio sinistro di Chelsea sul suo collo e Ryan fece lo stesso col braccio destro, la aiutarono ad uscire da quella palestra.
<Non posso andare a casa cosi> disse Chelsea preoccupata,
<Io non ho posto per ospitarti, lo sai> disse John,
Ryan alzò il telefono all'orecchio, <chiamo i miei genitori e gli dico che starai da noi per un po'> disse sorridendole.

Caricarono la ragazza in macchina, il viaggio dalla palestra verso casa dei ragazzi era un po' lungo perciò Chelsea dormí.
Quando i ragazzi la svegliarono erano a casa di John, e la madre preoccupatissima le andò incontro <Chelsea, è da quasi 2 anni che non ti vedo e ti presenti così?> disse con un'apprensione quasi tenera.
Chelsea rise, o almeno ci provò, le costole rotte le davano molto fastidio per quanto riguarda il respiro, la risata o il parlare in generale.
Ryan e la madre di John aiutarono la ragazza a salire in macchina, mentre John prendeva qualche medicina, bendaggio ed una stampella da caricare in macchina ed usare nei giorni successivi.
John e Ryan abitavano a 5 minuti di macchina perciò Chelsea rimase sveglia e cosciente (o almeno ci provava), al cancello li aspettava lo zio di Ryan che era un grande amico dei ragazzi data la sua giovane età.
Chelsea venne collocata nella camera degli ospiti, dove le diedero 2/3 antidolorifici e dove la aiutarono ad infilarsi il pigiama; la ragazza chiamò i suoi genitori.
<Mamma, papà, sono dai miei amici questa settimana perché volevano compagnia visto che è da tanto che non ci vediamo, domani vi chiamo così vi spiego meglio> e con questa conclusione spense la chiamata e si coricò nel letto cercando di trovare una posizione comoda.

<La notte più brutta della mia vita> disse alzandosi la mattina, sperando ed imprecando che ciò che fosse successo la sera prima fosse solo un brutto sogno. Andò in bagno, si lavò e asciugò la faccia, prese gli antidolorifici e la stampella che la aveva dato John; Indossò poi la felpa di Ryan, una felpa verde molto semplice ed andò nella cucina dove c'era solo lo zio che, guardandola, si mise a piangere.
<Perché piangi?> le chiese la ragazza con un atteggiamento quasi imbarazzato,
<Chi ti ha ridotta così? Spero non sia stato in un combattimento perché avrebbero potuto fermarlo> disse toccandole il braccio.
Chelsea aveva le lacrime negli occhi, ed asciugandosene una che nel frattempo le era scesa sullo zigomo, le disse tutto l'accaduto; non fece in tempo a concludere che arrivò Ryan dicendo con fare innervosito <Kent non mi credeva, vuole vederti, perché non pensa che Kathy possa farti una cosa simile>.
La ragazza sbuffò, <Lo sapevo.. mai una volta che mi possa credere o possa avere fiducia in me> disse guardando Ryan <quindi cosa dobbiamo o devo fare?>.
<Mi ha detto che è partito adesso, dagli 1 ora e mezza e sarà qua, tu se vuoi puoi sdraiarti sul divano mentre ti fascio l'addome ed il ginocchio. Hai già spalmato la crema e preso gli antidolorifici?> disse premurosamente il ragazzo, <ho preso le pastiglie> rispose lei zoppicando con la stampella verso il divano, <la crema non la ho trovata>.

Era 12PM quando Chelsea si accorse che non aveva ancora guardato il telefono, con sua sorpresa quando lo prese in mano c'erano moltissime chiamate perse e messaggi dai suoi genitori, da John, da Cash e da altri amici.. uno in particolare la fece riflettere:

*SMS*
Dobbiamo parlare.
-Kathy.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 28, 2016 ⏰

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