Take me with you || Cameron Dallas

Capitolo 5

È almeno un'ora che aspetto il pullman, ma niente, di lui neanche l'ombra. Sta per iniziare a piovere e per questo decido di andare a casa a piedi , anche se la strada è piuttosto lunga.
Impreco quando incomincia a piovere e  una macchina mi schizza, bagnondomi metà pantalone. In questo momento mi vengono in mente le parole di mia madre << Portati un ombrello perché oggi pioverà >> , ma io non le ho dato ascolto perché lei dice così anche quando ci sono quaranta gradi all'ombra. Dopo mezz'ora non ho fatto nemmeno un quarto della strada per arrivare a casa e ad un certo punto vedo delle luci abbaglianti della macchina venire verso di me. Pensavo fosse un'altro automobilista pronto a bagnarmi anche l'altra metà del pantalone, invece per mia sorpresa è Cameron, che mi si ferma accanto facendomi segno di salire in macchina. All'inizio tentenno ed invento delle scuse perché non voglio passare più di un minuto con lui, ma dopo aver sentito dei tuoni, sono stata costretta ad accettare , anche perché devo ancora studiare per il test di ingresso previsto per domani.  Dopo avergli spiegato dove abito, mi chiede ridendo << Ti piace camminare sotto la pioggia?>>. In questo momento vorrei strozzarlo, scommetto che per lui questa situazione sia divertente. << Si, è il mio hobby preferito>> dico mantenendo il gioco e vedo che sul suo viso spunta un sorriso. << Ti piace New York?>> mi chiede, lo guardo per un secondo e , voltandomi verso il finestrino, rispondo << Sono qui solo da ieri, mi mancano i miei amici...>> .
Annuisce, alza il volume della musica, io lo abbasso e lui lo rialza...e continuiamo questo giochetto finché non arriviamo a casa, ridendo come due bambini. Non credevo fosse possibile divertirsi con queste piccole cose, forse mi sono sbagliata sul suo conto. Da gentiluomo scende dalla macchina, apre lo sportello e mi porge la mano per aiutarmi a scendere e quasi mi viene da ridere pensando alla scena. << Se hai bisogno di un passaggio non esitare a chiedere>> dice e mi da un bacio sulla guancia. Confusa, entro in casa con uno stupido sorriso ebete sul viso e vedo mia madre con un livido sul viso: questa conversazione non può essere rimandata.