Era passato un mese, nel frattempo avevo trovato una piccola mansarda fuori città per 300€ al mese, niente male paragonata alle altre stanze con l'affitto alle stelle. La mia piccola "dimora" mi piaceva, aveva delle finestre enormi dalle quali si vedevano solo alberi essendo la casa un pochino appartata. Nelle mattine libere mi piaceva leggere un bel libro e sorseggiare tè caldo sotto la luce del sole che attraversava le finestre.Soggiorno e stanza da letto erano un ambiente unico. C'era una piccola cucina in fondo a sinistra e dall'altro lato sulla destra il bagno. Piccolino ma per me più che sufficiente. La proprietaria non era molto gentile ma il più delle volte non c'era, quindi non fu un problema. Trascorsi le mattine ed i pomeriggi all'Università oppure da mia nonna a studiare. Nonostante la casa mi piacesse, mi sentì molto sola lì e quindi passai il più del mio tempo fuori.
Avevo anche trovato un lavoretto per il fine settimana in una gelateria italiana, La Dolce Vita. Mi piaceva e mi aveva fatto conoscere Adriana, una ragazza siciliana, molto carina e divertente con il suo modo di parlare un mix di tedesco, italiano e siciliano. Era bassina ma compensava con i suoi mille paia di tacchi alti. Aveva i capelli lunghi castani e gli occhi dello stesso colore. Era una ragazza davvero bella e mi piaceva uscire insieme a lei.
Secondo incontro
Era venerdì, il venerdì significava che io e Adriana saremmo uscite. Non mi piacevano le discoteche ma mi piaceva ballare e quindi non vedevo l'ora. Ci eravamo date appuntamento a casa sua per le 21:00.
A pranzo avevo mangiato da mia nonna e rimasi lì a studiare. Mia nonna era in cucina ed io in soggiorno concentrata sui miei libri, c'era la TV accesa ma non mi disturbava. Ad un certo punto sentì suonare il campanello.
- 'Emma, vai a vedere chi è!' mi urló mia nonna dalla cucina.
Affacciandomi dalla finestra vidi il furgoncino della posta, quindi doveva essere un pacco o qualche lettera raccomandata.
- 'Nonna, aspetti un pacco?'
-'No, sarà forse il pacco di tua madre.'
Giusto. Mia madre voleva mandarmi un pacco con alcune cose che avevo dimenticato.
Il campanello suonò una seconda volta. Scesi le scale e aprì il portone. Vidi l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere, Elyas. Il mio cuore iniziò ad accelerare il battito, ero sorpresa ma più che felice di questa strana coincidenza. Era bellissimo con i suoi Jeans scuri e la felpa aperta con una maglietta nera stretta che evidenziava il suo fisico in forma. Mi guardò con quei suoi occhi scuri, quasi neri che non mi tenevo in piedi.-'Ciao!' ,gli dissi io sorridente.
-'Ciao bella italiana, abiti qui?'
-'No, ci abita mia nonna. Il pacco è per me?' Volevo smettere di sorridere come un ebete ma non ci riuscì. Lui guardò bene il pacco e lesse nome e cognome del destinatario.
-' Rosemarie Lange, sei tu?' Mi rise. Ovviamente mia madre aveva mandato il pacco a nome di mia nonna.
-'No, mia nonna! Posso firmare io o devo farla scendere?'
-'No tranquilla, puoi firmare tu. È un pochino presto per conoscere la tua famiglia', mi disse in modo scherzoso.
-'Spiritoso!' Firmai e presi il pacco. Ero imbarazzata, tantissimo, mi piaceva quel ragazzo e non riuscì a nasconderlo. Ci guardammo per un istante e la fantasia iniziò a farsi strada nei miei pensieri, avrei voluto che mi prendesse e mi baciasse, forte. Volevo sapere come baciavano quelle labbra carnose che si ritrovava.
'Stasera cosa fai?', mi chiese lui, svegliandomi da quel sogno ad occhi aperti.
Stavo per rispondergli che ero libera ma non era vero e alle amiche non si da buca per una ragazzo.
'Vado in discoteca con un amica, e tu?'
'Ah, in discoteca? Non credevo fossi il tipo da discoteca.', mi disse in modo troppo serio.
-'In effetti non lo sono ma mi piace ballare.'
-'Ho capito, magari ci si vede in giro.' Non disse altro. Si girò verso il furgoncino e salì senza neanche girarsi verso di me. Ci rimasi male. Parecchio.Chiusi la porta dietro di me e con il pacco in mano rimasi lì per un attimo cercando di capire cosa fosse appena successo. 'Il destino vuole che lo conosca questo ragazzo o no? Me lo ritrovo sotto casa (cioè casa di mia nonna) per poi farmi scaricare in quel modo?!' Ero arrabbiata con me stessa, senza saperne il perché, mica gli avevo detto qualcosa di sbagliato. 'Non potevo mica sapere che secondo Elyas "comunque si chiami di cognome" era vietato andare in discoteca.'
Mi piaceva, mi piaceva e mi piaceva. Volevo rivederlo. Dovevo rivederlo. Neanche lo conoscevo e qualcosa mi diceva che mi avrebbe portato solo guai, ma non mi interessava. Per una volta nella vita volevo essere impulsiva e promisi a me stessa che la prossima volta che ci saremmo visti non avrei sprecato l'occasione.
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Emma - Un Amore Sbagliato
AléatoireEmma è una ragazza qualunque, una come tante. Dopo aver vissuto per anni in Italia con la famiglia, decide di intraprendere gli studi in Germania. Ma presto scoprirà che la vita riserva esperienze che segnano nel profondo.