PRIMO GIORNO DA CLASSICISTA

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Il mio primo giorno da classicista lo ricordo ancora perfettamente.
Quel giorno si usciva alle 11, e... indovinate un po'... tre ore di greco.
C'è da precisare che allora non avevo un minimo di cognizione di cosa fosse il greco.
Ma, affinché io possa descriverlo appropriatamente, lasciate che vi narri dal principio.
Adunque, dopo le medie, mi ero iscritto ad un istituto con vari indirizzi; scelsi l'ambito informatico; tuttavia, ahimè, per errori dell'amministrazione scolastica capitai in una classe di ragioneria. Dopo il primo giorno di scuola, non mi ritrovai per nulla in esso: tre quarti dei ragazzi erano ripetenti da alcuni anni e riservavano un benvenuto particolare ai nuovi studenti; folla nei corridoi e disorganizzazione assoluta. Ma la res che più mi ha colpito è il comportamento di un professore - poverino - sofferente di una follia che Caligola scansate: durante il test di ingresso quasi mi "sbattè" fuori solo perché un tale, forse diciottenne, mi aveva chiesto aiuto circa l'analisi grammaticale (potete dedurne il livello). Insomma, in quella scuola il caos regnava sovrano.
Tornai a casa quasi in lacrime, non mi aspettavo un primo giorno di scuola del genere. Avevo sempre desiderato iscrivermi ad un liceo, ma la mia passione per l'informatica, la professoressa che insisteva sull'importanza degli istituti, sconsigliando a tutti il liceo in quanto "pesante", la possibilità di poter terminare gli studi anche subito dopo il diploma, mi avevano distolto dall'idea di intraprendere un percorso liceale.
"Se la scuola superiore è così, bene, sappiate che non ci andrò" - sbottai davanti ai miei, i quali, per mia fortuna, essendo molto comprensivi, acconsentirono alla mia richiesta di cambiare scuola. Il lunedì seguente andai al liceo della mia città.
"Signora, l'unica classe libera è
del classico."
Fu così, dunque, che divenni un classicista, ignaro del fatto che a "classicista" avrei, in seguito, dovuto associare l'aggettivo "disperato".
L'ansia. Sempre stata una mia cara nemica. Quel giorno lo fu ancor di più. Tutti mi davano un'immagine cupa e ambigua del classico, e, per la prima volta, avrei potuto constatare, sebbene dalla "copertina", quanto di vero e di falso ci fosse nelle consuete affermazioni degli altri.
Giunto in classe, con abbondante timidezza, mi sedetti davanti: gli altri posti erano tutti occupati.
La professoressa, dopo una laconica presentazione, mi si avvicinò e mi diede un foglio. Cercai di leggere cosa ci fosse scritto. Alfa, beta, gamma... in quel momento non sapevo cosa fossero. Come ovvio, non avevo potuto seguire il corso tenuto ad inizio settembre, né mi ero mai cimentato in una lingua "antica".
Ricordo che la maggior parte sapeva già leggere il greco e alle mie orecchie giungevano parole incomprensibili. In quel momento mi sentii un po' a disagio, perché comunque era la mia prima lezione mentre per gli altri la scuola era iniziata già da una settimana, ma allo stesso tempo ero molto entusiasta: avrei studiato materie, che, in un certo senso, mi avrebbero cambiato... ne ero già consapevole. Questione di qualche giorno ed ero a pari passo con il programma: ero molto affascinato dal greco e dal latino. Adesso non posso fare altro che ringraziare la Τύχη, che ha voluto che mi iscrivessi al liceo classico, arricchendo me e arricchendo la mia vita.

(Ah, già, anche per avermi fatto conoscere persone fantastiche, tra cui Federica, l'altra admin di C.D❤)

~Ed invece, come è stato il vostro primo giorno da classicista?

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