•Capitolo 2•

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Portai con me il cappotto dato che la temperatura si era abbassata con il buio.
Passeggiai un po', rimanendo comunque nei dintorni per non perdermi, finché non arrivai ad un grande e possente albero che sembrava fosse il capo di tutti gli altri.
Mi avvicinai e mi sedetti sulle sue enormi radici. Appoggiai la testa sulla corteccia e chiusi gli occhi.
Sentivo i rami frusciare e d'improvviso mi parve che tutti quei rumori provocati dalla foresta fossero parte di una canzone.
Riaprii gli occhi e come per magia le lucciole avevano riempito l'aria.
Sorrisi e mi alzai in piedi per cambiare prospettiva.
Erano così affascinanti: così numerose, così piccole, così fragili...
Restai ancora un po' a guardarle per poi alzarmi e andare finalmente a raccattare qualche vecchio ramo caduto per alimentare il fuoco che avrei acceso per riscaldarmi a casa.
Stavo tornando a casa con la legna sotto un braccio quando proprio davanti a me trovai un coniglio.
Di primo impatto sorrisi nel vedere quella dolce creatura, poi però notai che c'era qualcosa che non andava con la zampa. Gettai la legna a terra e mi avvicinai al coniglietto che stranamente non fuggì.
Vidi che teneva sollevata la zampetta destra in modo da non farle toccare il terreno.
Presi delicatamente l'animaletto in mano e con cautela lo portai fino alla casa che non distava molto.
Chiusi la porta con il piede e presi, facendo qualche acrobazia, un cuscino.
Lo appoggiai sopra al tavolo del salotto e a mia volta ci adagiai il coniglio.
Mi avvicinai meglio alla zampa per vedere cosa c'era di strano e notai un'enorme, almeno per le dimensioni del coniglietto, spina conficcata.
Corsi a prendere una pinzetta per le sopracciglia e la levai con attenzione.
Il coniglio si agitò un po' ma lo riuscii a tenere fermo per farmi finire.
Una volta tolta presi del disinfettante e gli fasciai la zampa con una benda imbevuta di esso.
<<Direi almeno di far passare la notte, che dici?>> dissi parlandogli.
Lo presi ancora una volta e lo misi in uno scatolone nella quale precedentemente avevo messo un po' di cuscini ed erba. Inoltre presi una ciotola e la riempii d'acqua. Non mi aspettavo diventasse improvvisamente un coniglio addomesticato però almeno, se avesse avuto bisogno, avrebbe potuto dissetarsi e mangiare.
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?= Ma l'ha preso?
??= Si
???= Almeno non l'ha ignorato
?= Ma cosa gli farà?!
??= Stufato di Jin
???= Dai smettila di scherzare. Il fatto che abbia lasciato qua la legna significa che...
?= Che non può accendere il fuoco! Jin è salvo!!!!
??= Hanno i fornelli gli umani. Idiota.
?= Cosa?! Allora farà lo stufato...
???= Fammi finire! Dicevo che significherà pur qualcosa. Se veramente se lo vuole cucinare, Jin saprà difendersi.
??= Intanto la prova più o meno l'ha passata. Per ignorarlo non l'ha ignorato. Certo non sappiamo se vuole cucinarlo ma un coniglietto così credo faccia scaturire almeno un po' di tenerezza.
?= Comunque dobbiamo avvisare gli altri.
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Passò la notte e la mattina mi alzai di corsa per vedere come stava il coniglietto.
Lo trovai sveglio che zampettava qua e là per la scatola.
<<Ti vedo già meglio!>> gli sorrisi.
Lo presi e gli tolsi la fasciatura. Notai che c'era già la crosta sulla ferita perciò pensai fosse meglio lasciarlo alla natura piuttosto che serragliarlo in casa.
Tornai nel poso in cui l'avevo trovato e lo lasciai lì. Ripresi su anche la legna che avevo lasciato là mentre il coniglio zampettava via lasciandomi nuovamente da sola.

The Forest Where stories live. Discover now