Stavo distesa nel letto con le coperte calde che mi avvolgevano quando sentii un ticchettio provenire dalla cucina.
Aspettai un po' prima di decidermi ad alzarmi e andare a vedere.
Una volta lì notai che proveniva dalla finestra e perciò mi avvicinai.
Spostai la tenda e quasi saltai notando che c'era un coniglio.
Sembrava molto simile a quello che avevo accolto a casa per curarlo.
Tirai la maniglia per aprire la finestra e quella si aprì. Non avevo la minima idea del perché un coniglio fosse sul mio balcone e nemmeno del perché avesse "bussato" alla finestra, ma non sarei stata lì a chiederlo a lui...
non appena ci fu abbastanza spazio per passare, la creaturina entrò dentro come se fosse certo che dentro casa ci fosse un tepore decisamente più piacevole dell'esterno.
Ero abbastanza sbigottita ma quello che mi lasciò ancora di più di sasso era il vedere che la zampetta sinistra aveva una leggera crosticina.
Era indubbiamente lo stesso coniglio che avevo soccorso.
<<Ma cosa diavolo ci fai tu qui?>> gli chiesi ancora più sorpresa.
<<Volevo venirti a trovare>>
In un primo momento mi bloccai.
Dopo un po' risi e mi voltai.
Ero sicura di aver sentito una voce.
La tv non poteva essere perché NON C'ERA.
<<In questo momento tu dovresti dire "Ohh grazie! Mi fa molto piacere">>
Letteralmente saltai urlando.
La voce proveniva da quella pallina pelosa vicino alla finestra.
Lo guardai aspettandomi una occhiata innocente e del tutto silenziosa quando invece mi venne ricambiato lo sguardo con tutt'altro.
<<Mi spieghi che cavolo mi guardi così?>>
<<Oh merda, deliro>> parlai con me.
<<Ah, ops, hai ragione. Scusami hahah. Dopotutto sono un coniglio, per voi umani non è normale sentirmi parlare>>
<<Ha ha ha ha ha...>> la mia risatina non era del tutto rilassata e rassicurante, era più isterica.
<<Bene, ti spiego. Sono Jin e ora sono un coniglio. Questo non è un sogno e non devi assolutamente spaventarti. Sono qui perché sei entrata nella foresta ed è da un po' che ti osserviamo. Dato che ci è sembrato che la tua permanenza fosse definitiva, ho deciso di entrare in contatto con te. Ti ho messa alla prova e, come mi aspettavo, l'hai superata. Rispetti la natura e questo negli umani è davvero molto raro. Sono molto felice di aver deciso di venire allo scoperto perché credo che questo possa solo che portare del bene alla foresta>>
Ascoltaii cosa il...coniglio disse e, nonostante fossi ancora convinta di essere pazza, cercai di seguire il discorso.
<<Coniglio. Jin. Foresta. Osservata.>> sembravo un robottino.
<<Voi mi osservate... voi chi???>> schizzai.
<<Giusto. Scusami ma purtroppo non sono abituato a spiegare queste cose e perciò dò molti dettagli per scontati.
Io sono un guardiano. Assieme a me ci sono altri sei guardiani il quale compito consiste nel prendersi cura della foresta. La mia vera sembianza non è certo un coniglio, ma mi è sembrato più semplice entrare in contatto con te così. Ogni guardiano si prende cura di qualcosa di diverso. Io mi occupo della fauna e perciò ho anche la capacità di trasformarmi in un qualsiasi animale e questo mi serve principalmente per aiutare le creature della foresta.
Gli altri guardiani invece sono rispettivamente il fuoco, il gelo, l'acqua, il buio, l'aria e la flora.
Dico "sono" perché ogni guardiano è l'essenza di ciò che si occupa e se sparisse... bhe succederebbe qualcosa di irreparabile alla foresta. Però siamo immortali e questo ci è d'aiuto>> ridacchiò.
<<E come la foresta si danneggerebbe se noi scomparissimo, se fosse la foresta a farsi del male anche noi saremmo pesantemente condizionati>> concluse.
Inutile dire che ero incantata con la bocca aperta.
<<Mi sono decisamente appisolata da qualche parte. Dici che se mi rompo un bicchiere in testa, mi sveglio?>> chiesi al suddetto Jin-coniglio.
<<Non ti conviene... non fai ancora parte della foresta e quindi se ti facessi male noi non potremmo fare nulla>> rispose lui.
<<Jin-coniglio! Ti sto chiedendo come posso risvegliarmi!>> andai in panico.
Lui diventò pallido.
Più che pallido...luminoso.
Decisamente luminoso.
Aveva iniziato a emanare una luce accecante che aumentava sempre di più e che mi costrinse a coprirmi gli occhi.
Cercai di guardare attraverso gli spiragli delle dita e vidi solo dopo un po' che la luce era completamente scomparsa.
Allora tolsi le mani da davanti e mi trovai un tipo castano e molto più alto di me. Il tempo di metabolizzare che uno sconosciuto fosse in casa mia e corsi a prendere una padella per difendermi.
<<Hey hey!>> urlò lui.
<<Chi sei tu?! Come caspita hai fatto ad entrare?!>> cercai di intimorirlo puntandogli la pentola contro.
<<Sono sempre Jin>> disse prendendomi dalle mani la padella.
<<Jin...coniglio?!>> urlai scandalizzata.
<<Si, Jin-coniglio>> rise.
<<Come cavolo...>>
<<Questa è la mia forma naturale. Il coniglio, come ti dicevo, è solo una delle mie trasformazioni. Non la smettevi più di chiamarmi Jin-coniglio quindi ho deciso di riprendere le mie sembianze. Emma ora mi devi ascoltare: questo davvero non è un sogno. Te lo assicuro. Tutto questo è reale e se vuoi domani torno per dimostrartelo. Per ora volevo solo venire a farti visita. Sappi che anche qualche altro guardiano stava pensando di venire a conoscerti quindi non sorprenderti se ti trovi gente in casa>> ridacchiò.
<<Questo è reale. Ok. Questo è reale. Va bene>> cercavo di convincermi, nonostante più lo ripetessi più mi sentivo pazza.
Intanto alzai gli occhi per scrutare meglio il profilo di chi avevo davanti. Era da un po' che non parlavo con qualcuno ed era bello finalmente fare un discorso con qualcuno al di fuori di te stessa. Di sicuro meglio che parlare con un coniglio.
<<Ora vado, dovrò riferire agli altri la mia visita. E anche quanto tu sia divertente>> sorrise. Aprì la porta e se ne andò.
Io corsi in bagno e mi guardai allo specchio.
Doccia. Dovevo fare una doccia. Peccato non l'avessi.
YOU ARE READING
The Forest
De TodoLa ragazza si inoltrò in quella foresta dove, a proteggerla e regnarla, erano sette elementi: Acqua (Tiwo) Fuoco (Rouge) Gelo (Azul) Buio (Natt) Fauna (Jin) Aria (Vayu) Flora (Indigo) Ognuno di questi impersonati in un'individuo diverso.