Ho deciso di cambiare il titolo della storia. Da oggi in poi si chiamerà DAMON.
BUONA LETTURA.sono passati due giorni da quando Michael mi aveva rapita.
Due giorni senza vedere la luce del sole.
Due giorni senza sentire l'aria fresca sfiorarmi il viso.
Due giorni senza toccare cibo.
Due giorni di solitudine.
Lui non è mai tornato, mi ha lasciata qui, da sola con il freddo che mi penetrava nelle ossa, senza preoccuparsi che qui io stavo morendo di fame.
L'acqua giorno dopo giorno diminuiva sempre di piú, ed io ne avevo estremamente bisogno era l'unica cosa che potesse tenermi in vita.
Quella stanza era troppo piccola, troppo malandata, la cucina sporca, piena di polvere, un letto terribilmente scomodo, si sentivano persino le molle all'interno che scattavano e non era una cosa gradevole.
Continuavo a pensare e ripensare cosa volesse questo ragazzo da me, cosa centrassi io con mio padre.
Erano anni che non lo vedevo e sentivo, e per dirla tutta non ho nessuna intenzione di vederlo.
Quel figlio di puttana pagherà per quello che ha fatto a mia madre.
E se Michael decidesse di porre fine alla sua vita un giorno, io gli daró il mio consenso.Mi alzai da quel letto e mi guardai per l'ennesima volta intorno.. Qui ci voleva una grande pulita.
Mi rimboccai le maniche e iniziai a pulire quel tugurio.
Dato che le finestre erano sbarrate non riuscivo ad aprirle.
Pian piano quella piccola stanza stava prendendo vita e luce, tutti i piatti e i bicchieri lavati e messi a proprio posto, il letto completamente sistemato, il pavimento che prima era pieno di sporcizia ora splendeva.
Eppure io non dovevo fare tutto ció per quel psicopatico, cioè lui mi ha rapita e forse aveva anche intenzione di uccidermi da un momento all'altro, ma poco m'importava sentivo di dover fare quel che ho fatto e poi mi stavo completamente annoiando, quindi perchè non approfittare.Dopo circa 2 ore e mezza riuscí a resettare quella stanza.
All'improvviso sentí la serratura aprirsi, rimasi immobile fin quando non si aprí del tutto la porta dove vidi lui.. Michael.
Si guardó intorno e fece una faccia alquanto stupita.
<<Cosa c'é? Mi annoiavo.>> i suoi occhi appena sentirono il suono della mia voce scattarono verso di me, deglutí all'istante.. Quei occhi.. Erano strani oggi, diversi dal primo giorno in cui lo guardai per la prima volta.
Difatti la mia lingua non sta mai ferma e mi lasciai scappare questa stupida domanda.
<<I tuoi occhi, sono.. Diversi>> mi avvicinai con titubanza al suo corpo.
Lui immobile, non batteva ciglio.
<<Perché?>> lo fissai dritto negli occhi, non avevo paura di lui anzi ne ero estremamente attratta.
<<Sono sempre quelli, non sono mai cambiati.. E comunque io ti tengo qui per un riscatto non per pulirmi casa.>> disse lui acido, alzai gli occhi al cielo e mi allontanai definitivamente dal suo corpo cosí maledettamente freddo.
<<Beh potevi perlomeno preoccuparti di sapere come stavo dato che sono due fottuti giorni che non tocco cibo.due giorni che ho il desiderio di lavarmi.>> sputai irritata dal suo atteggiamento.
<<Questi non sono miei problemi,tranquilla tanto poi arriverà il capo e vedremo che farne di te>>rimasi allibbita da quelle sue parole.
<<Posso sapere cosa volete da me? Cosa centro io con mio padre? Io voglio soltanto tornare a casa mia.>>
<<Non puoi.>>
<<Perché?>>
<<Semplicemente non puoi.>>
<<Cazzo dammi un fottuto motivo.>>
Mi si avvicinó velocemente, indietreggiai fin quando non toccai il muro, a quel punto lui diede un pugno alla parete, i suoi occhi penetrarono nei miei..
<<Non ho paura di te.>>
<<Dovresti.>>
To be continued..
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Damon.
Fanfiction"Va via, potrei farti del male.."mi disse "No, non è vero.. io lo so che non lo faresti mai" dissi io decisa. "Tu non sai un emerito cazzo, potrei ucciderti ora, potrei affilare i miei denti dentro a quel tuo cazzo di collo e non smettere mai di suc...