Quarantasei pt.2

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Alaska pov's
Ho la gola secca e le lacrime non smettevano di scendere. Mi sento impotente. Impotente davanti ad uno dei problemi più grandi che si possa affrontare. Ma io non sono pronta, non posso superarlo.
Entrano dei medici e mi guardano con aria preoccupata.
"Signorina mi dispiace ma non possiamo fare più nulla, i genitori hanno firmato e noi siamo obbligati a staccare la spina"
Le lacrime scendono ancora più forti. Vorrei gridare ma le parole non mi escono da bocca.
Una cosa è certa. Ho combinato molti casini nella mia vita e se lui, il mio lui dovrà morire io andrò con lui. Prendo il coltellino che avevo in tasca e me lo punto alla gola. I medici mi guardano con aria preoccupata ma allo stesso tempo spaventata.
"Signorina la prego posi quell'arma" mi dice la donna
"No, lui è parte di me, va via lui, andrò via anche io."
"Signorina non può fare questo" mi dice questa volta l'uomo
"Oh certo che posso" urlo in preda alla disperazione
"Ci dispiace ma noi dobbiamo staccare i macchinari, il tempo è scaduto" dissero in coro
"Voi fatelo e io morirò insieme a lui" urlai ancora, sempre più disperata.
Stavamo per staccare la spina quando si precipitarono in camera i miei genitori e quelli di shawn, entrambi che piangevano.
"Ti prego non farlo!" Mi urla mia madre
"Mamma tu non puoi capire! Io amo questo ragazzo più della mia stessa vita e me ne sono resa conto troppo tardi, devo rimediare" urlo piangendo.
Ho perso tutte le speranze.
Allungo il braccio pronta a far penetrare quella fredda lama nel mio corpo quando sento una voce flebile.
"T-ti amo anche io Alaska"

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