L'inverno atomico c'infuoca le carni,
mentre avanzando contro il maestrale
come Spartani alle Termopili,
suggiamo aspirando avidi
linfa morta da droga di carta.
Siamo soli, ognuno nel proprio petto,
ed ogni anima si governa da sé,
aspettando, forse, la pioggia.
Essa giunge, ma amara carnefice,
crudele, insozzandoci di lacrime.
Accompagniamo i fucili al suolo
con grazia d'anime in pena
e muti lasciamo che i nostri cuori
si narrino l'un l'altro l'angoscia.
All'orizzonte s'accende un altro fiore,
e nella notte, mille ignare luci muoiono.
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Non mi avrete viva
Poetry"Non mi avrete viva" è l'evoluzione psicologica e concettuale dell'autrice, più matura ma ugualmente nei guai con se stessa. Un dossier su quello che sono i primi anni di una giovane adulta alla riscoperta del proprio corpo, della propria mente e de...