PARTE 1

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PRESA DA UN'ISPIRAZIONE IMPROVVISA HO DECISO DI SCRIVERE QUESTA MINI FF, CHE NON SUPERERÀ I 5 CAPITOLI
BUONA LETTURA

Batto il piede a terra nervosa, appoggiata alla parete fuori dalla sala riunioni di Trigoria. Quando la porta di apre e Luciano Spalletti fa capolino dicendomi "Vieni puoi entrare" prendo un bel respiro e metto un piede davanti all'altro. Entro mentre l'allenatore mi tiene la porta aperta e poi do una rapida occhiata alle persone sedute davanti a me. C'è chi mi guarda serio, chi con una punta di curiosità, chi assolutamente disinteressato, chi con quell'aria leggermente strafottente che accompagna sempre la comparsa di una donna in un ambiente tipicamente maschile. L'aria è carica di elettricità, com'è logico dato che ci sono almeno 30 ragazzi, dai 18 ai 40 anni, più Spalletti, che mi fissano in attesa che dica qualcosa. Mi chiarisco la voce e poi parto...voce professionale e sguardo che vaga dall'uno all'altro, senza soffermarsi su nessuno in particolare "Mi chiamo Giulia e sarò la sostituta del vostro capo fisioterapista fino a quando tornerà, spero il più presto possibile dato che so che è una persona eccezionale...credo che rimarrò al massimo due settimane..naturalmente sarò aiutata dallo staff che vi segue di solito, coordinerò le fisioterapie degli infortunati e cercherò di tenere il passo con quanto stabilito per il lungo degente, che al momento mi pare di capire sia solo Alessandro giusto?" lui mi sorride e mi fa un cenno. Io e lui ci siamo già incontrati il giorno prima e abbiamo parlato del suo recupero che al momento procede al meglio...è un ragazzo simpatico e alla mano, lavoreremo bene assieme...non sono sicura di quanto lavorerò bene con altri invece, anzi il mio pensiero va ad un giocatore in particolare che sfortuna mia si è giusto infortunato il pomeriggio prima...io e lui ci siamo già incrociati quattro anni prima, quando io avevo accompagnato l'allora mio capo fisioterapista in un ciclo di incontri a Milanello. Antipatico come pochi...probabilmente solo con me dato che tutti lo dipingono come un angelo, simpatico, alla mano e disponibile. Insomma probabilmente la stronzaggine l'aveva riservata solo a me...
Quando la porta si apre proprio lui entra nella stanza, zoppicando leggermente ma con un sorriso che gli illumina il viso. Se possibile è ancora più bello di 4 anni prima, quegli anni gli hanno tolto quell'aria da ragazzino che credeva di avere il mondo in mano per lasciargli uno sguardo più da adulto, un uomo fatto e finito che mi sta fissando cercando di scandagliare la memoria per collegare il mio volto ad un nome e ad una situazione. Stephan fa un cenno a tutti e mi allunga la mano per presentarsi "Ciao, piacere Stephan"
Io sorrido "Giulia" fra di noi passa una scarica di energia che percepiamo entrambi perché tutti e due ci scostiamo nello stesso attimo "Lavorerete assieme dato che Stephan si è fatto male ieri in uno degli ultimi scatti dell'allenamento...gli esami di stamattina hanno evidenziato che non ci sono lesioni ma il dolore rimane quindi Giulia ti farà una tabella di marcia per avvicinarti al derby sperando tu riesca a recuperare..io e lei abbiamo già parlato quindi...mettetevi al lavoro" Spalletti parla ancora dell'allenamento in vista della partita di quella sera di Europa League ma io percepisco solo il suo sguardo su di me. Lui si è seduto il prima fila, con la gamba sinistra allungata davanti a sé. Parla con Leandro Paredes ma tiene lo sguardo su di me...ride di una battuta ma non stacca mai gli occhi dai miei...io tento di guardare e capire qualcosa soprattutto di quello che c'è scritto sul mio tablet, ma capisco poco o nulla. La divisa della Roma gli disegna il corpo in maniera assolutamente perfetta ed io riporto alla memoria la sensazione che avevo avuto 4 anni prima durante una seduta di fisioterapia con lui...se questi 4 anni hanno definito ancora meglio i suoi muscoli, sono letteralmente fregata...
Luciano mi sorride uscendo, tutti i giocatori si fermano a presentarsi, tutti escono, tranne lui..ricordo che Spalletti mi ha dato un file con il report del suo infortunio chiedendomi di parlarne con lui. Quando la porta si chiude dietro l"ultimo giocatore siamo solo noi due "Allora...come ti senti?"
"Bene...fa solo leggermente male quando tento di sforzare il muscolo"
"Non sforzarlo allora. La lesione non c'è e non vogliamo certo che ci sia in futuro no? Inizieremo con qualche esercizio in palestra, poi farai qualcosa in piscina...cambiamento fra caldo e freddo per sollecitare in modo corretto il muscolo che si è infiammato..massaggi...sperando che sia una cosa di poco conto...ti aspetto in palestra"
"Ok...ci siamo già incontrati per caso?"
"Dimmelo tu..." mi alzo e lo lascio seduto sulla sedia, con quell'espressione che mi fa incendiare il sangue...e pensare che lo dovrò vedere solo con i boxer addosso...cammino fino allo spogliatoio e mi chiudo dentro con il cuore che batte a tremila.

SEI IL MIO CIELODove le storie prendono vita. Scoprilo ora